giovedì 27 agosto 2015

Body Count - Body Count

Ice-T è noto al grande pubblico per essere un celeberrimo gangsta rapper (forse il migliore di sempre), un attore di successo di cinema e di serie televisive e il protagonista di ben due reality show. Ma oltre a tutto questo è anche il front man di un gruppo metal da lui stesso fondato: i Body Count. E mentre altri passano da carriere di gruppo a quelle soliste e anche al cinema per dimostrare di non saper far nulla di tutto ciò (come ad esempio Rob Zombie), la grandezza di Ice-T sta anche nel fatto che gli riesce bene ogni avventura in cui si cimenta.

Il primo ed eponimo album dei Body Count è uscito nel 1992 e unisce per la prima volta la voce forte e tonante di Ice-T al suono di chiara ispirazione thrash metal dei quattro musicisti. La musica, va notato, non raggiunge i livelli di velocità o di ricchezza di suoni di altre band più tradizionali del genere, come gli Anthrax o i Metallica, e parimenti la voce di Ice-T non arriva all'estensione dei cantanti di genere più navigati. Ma poco importa: l'effetto è voluto, perché quando si incontrano generi musicali così diversi è ovvio che ognuna delle due componenti deve rinunciare alle sue frange più estreme. In nessuno dei brani, comunque, Ice-T rappa come fa nei suoi dischi solisti; quando è alla guida dei Body Count canta dimostrando di sapersi difendere bene anche in questo campo.

Tra i brani migliori troviamo sicuramente l'energica title track che era già stata proposta uguale nel disco di Ice-T dell'anno precedente: O.G. Original Gangster, che rappresenta anche il punto più alto della sua carriera; peccato che nell'album della band manchi la divertente introduzione in cui il rapper si scagliava contro chi lo accusava di essersi venduto. Anche Voodoo è un pezzo di grande effetto in cui Ice-T imita il cantato di Screamin' Jay Hawkins. Tra i brani di punta troviamo anche la contestatissima e censuratissima Cop Killer, brano di grande impatto sonoro che però oggi fa sorridere pensando che chi nel 1992 cantava Cop Killer nel giro di pochi anni avrebbe interpretato per innumerevoli stagioni proprio un poliziotto nella serie televisiva Law and Order, ma dal punto di vista della qualità della musica poco importa.

Nonostante, come abbiamo già scritto, Ice-T canti più che rappare quando è alla guida dei Body Count, questo disco è considerato come una delle pietre miliari che hanno inaugurato il genere del rap metal insieme a Bring the Noise nella versione dei Public Enemy insieme agli Anthrax uscita nel 1991 (lo stesso anno di O.G. Original Gangster).

Come ogni tentativo di unire genere musicali all'apparenza opposti, anche questo album dei Body Count ha raccolto molte critiche da parte dei sostenitori più estremisti dei due generi musicali di cui è formato. Ma vista la qualità della musica proposta, a questi non possiamo che rispondere con le parole dello stesso Ice-T: I feel sorry for anybody who only listens to one form of music.

giovedì 13 agosto 2015

Buddy Guy - Born to Play Guitar

Alla veneranda età di 79 anni il leggendario bluesman Buddy Guy sforna ancora ottimi album con una regolarità e una frequenza impressionanti e la sua grandezza non sta solo nella costanza ma anche nella capacità di non restare fermo ai modelli del passato e di sapersi sempre rinnovare.

La sua ultima fatica intitolata Born to Play Guitar è stata pubblicata il 31 luglio dei 2015 a soli due anni dal precedente e ottimo Rhythm & Blues. L'album è composto da 14 brani nei quali spazia dal blues di Chicago di stampo più classico a un blues rock decisamente più moderno e in tutti i brani il ruolo del protagonista è affidato alla chitarra elettrica e alla sua voce.

Il disco parte con un ottimo brano che porta lo stesso titolo dell'intero album e che con il suo ritmo lento e scandito dalla chitarra e dalla tastiera riporta subito alle atmosfere più classiche dell'epoca d'oro del blues. Il secondo brano intitolato Wear You Out vede la presenza di Billy Gibbons degli ZZ Top come ospite e grazie al suono potente delle chitarre e al suo incedere energico è il miglior brano di tutto il disco. Anche Kim Wilson dei Fabulous Thunderbirds è presente in due brani, Too Late e Kiss Me Quick, solo in verste di armonicista ma con il suo strumento crea splendidi duetti con la chitarra di Buddy Guy. Tra gli ospiti troviamo anche Joss Stone che si lancia in un divertente duetto nel brano (Baby) You Got What it Takes e Van Morrison in una lenta ballata intitolata Flesh & Bone dedicata alla memoria del compianto B.B. King.

Tra i brani degli di nota troviamo anche le allegre e veloci Thick Like Mississippi Mud e Whiskey, Beer & Wine, ma in generale è difficile distinguere brani migliori all'interno di questo meraviglioso capolavoro: Buddy Guy non sbaglia un solo colpo per l'intero disco e tutte le 14 tracce sono davvero ottime ed è più che ovvio che le sue doti di chitarrista e di cantante non sono minimamente scalfite dall'età.

E' veramente un piacere vedere che nonostante sia prossimo agli ottanta Buddy Guy abbia ancora la salute, la voglia e la capacità di produrre ottima musica che può far impallidire chitarristi con meno della metà dei suoi anni. Ci auguriamo che possa continuare su questa strada per ancora tanti e tanti anni.

giovedì 6 agosto 2015

Xandria - Fire and Ashes

I tedeschi Xandria non sono tra i più blasonati gruppi del panorama symphonic metal, ma sono sicuramente tra i migliori esponenti di questo movimento. Con l'EP Fire & Ashes pubblicato il 31 luglio del 2015 sono alla seconda prova in studio con la nuova cantante Dianne van Giersbergen dopo l'album Sacrificium del 2014.

Il disco è composto da tre brani inediti, due versioni nuove di pezzi tratti dagli album precedenti e due cover. La band sostanzialmente ripropone il proprio suono distintivo fatto di forti basi metal contraddistinte dal pesante suono delle chitarre a cui si somma la voce cristallina della cantante che spesso volge il proprio canto in lirico. I primi due inediti intitolati Voyage of the Fallen e Unembraced sono entrambi veloci e trascinanti e in particolare il primo è impreziosito dalla presenza massiccia di un coro che si accosta alla voce della cantante. Il terzo brano intitolato In Remembrance è invece una ballata di grande effetto che mette ancora più in luce la potenza vocale di Dianne.

La prima delle due cover è I'd Do Anything for Love di Meatlof; la scelta del pezzo può sorprendere e proprio per questo è il brano più interessante dell'intero disco perché sebbene dal punto di vista musicale sia suonata in modo del tutto simile all'originale la voce di Dianne è ovviamente notevolmente diversa da quella di Meat Loaf e questo dà un tocco di particolarità al brano trasformandolo il qualcosa di completamente diverso.

L'EP prosegue poi con le due autocover Ravenheart e Now & Forever, sostanzialmente uguali alle versioni originali ma cantate da Dianne anziché da Lisa Middelhauve. Il disco si chiude con la cover di Don't Say a Word dei Sonata Arctica leggermente accelerata rispetto all'originale e impreziosita dal canto lirico di Dianne che la rende molto più interessante e particolare del pur bel pezzo originale.

Gli Xandria non sono sicuramente degli innovatori, fanno parte indubbiamente della schiera di emuli dei Nightwish nati dopo il grande successo di questi ultimi e il loro suono non è mai troppo dissimile tra un disco e l'altro; ma questo non toglie che siano tra i migliori di quelli che hanno seguito il percorso tracciato dalla band finlandese e che la loro musica meriti di essere ascoltata e apprezzata. Il loro ultimo EP non fa eccezione.