Sono passati quattro anni da quando la scena rock italiana è stata travolta dal ritorno discografico di Gianluigi "Cabo" Cavallo, ex frontman dei Litfiba dal 2000 al 2006, con l'album E=MC2 - Essenza di Macchina Cuore Cervello della nuova formazione denominata ilNero. E dopo un lungo tour che ha alternato performance in elettrico a altre in acustico, il 2019 vede finalmente l'uscita del nuovo album del cantante parmense, questa volta firmato con il suo solo nome e cognome e intitolato Base Ribelle.
Il disco è composto di dodici pezzi a cui ha collaborato come assistente anche il figlio Sebastiano, detto Zeb. Come suggerisce il titolo stesso, e come è normale aspettarsi dal passato di Cabo, tutte le tracce dell'album trasudano di un rock puro, genuino e diretto i cui testi parlano spesso della ribellione e del rifiuto dell'omologazione. E se questo aspetto era facilmente intuibile anche prima dell'ascolto, il disco presenta anche molti lati inattesi, come la sperimentazione e la contaminazione di musica etnica con cui Cabo ha arricchito la propria produzione.
L'uscita dell'album è stata preceduta dalla pubblicazione di due tracce che hanno dato un assaggio di quello che si trova nel disco intero con pezzi ricchi di riff di chitarra e con melodie che valorizzano appieno la straordinaria voce baritonale di Cabo. I primi due brani pubblicati sono stati Di Questo Mondo, che è il pezzo più pesante dell'intero album caratterizzato da suoni pesanti ai confini con il metal e con spruzzate di grunge nello stile di In Utero sul ritornello, e il midtempo Leggero che invece si muove su atmosfere più raccolte e distantissime da quelle del pezzo precedente.
Sonorità aggressive da heavy metal si trovano anche in Il Crocevia dei Miracoli ed E Fuoco Sia, impreziosita dai vocalizzi in stile gitano dello stesso Cabo prima e dopo l'ultimo ritornello. Tra i pezzi "d'assalto" troviamo anche Faccia al Vento, grintoso hard rock che cita anche uno stralcio di un'intervista a Giovanni Falcone sul non rimanere prigioniero della paura.
Nel disco spiccano anche alcuni pezzi influenzati dallo stoner rock dalla velocità non troppo elevata e che risultano anche essere quelli che mettono più in luce le capacità vocali di Cabo. Tra questi troviamo Destino, Sei e Orizzonte che è uno dei momenti più interessanti del disco grazie alle sua mescolanza di stoner, psichedelia e influenze mediterranee.
Come anticipato, non mancano momenti più melodici come il midtempo Quello Che Ho, anch'essa influenzata dal med rock, e l'etera Nuvole ricca di venature new wave e synth pop. Completano il disco il rock and roll della title track, introdotta da una citazione del compianto presidente Sandro Pertini sull'importanza del seguire i propri ideali per distinguersi dalla massa, e la lenta e profonda traccia di chiusura Le Nostre Verità.
In conclusione questo album è sicuramente una delle uscite migliori di questo 2019, grazie a dodici tracce ricche di spunti diversi che meriterebbero tutte una pubblicazione in singolo. Che Cabo fosse uno dei migliori autori e interpreti del rock italiano è noto fin da Elettromacumba, ma con questo album, che è il suo primo da solista, ha sicuramente alzato l'asticella dando pieno sfogo alla sua creatività. Base Ribelle è un assoluto capolavoro di rock, l'ennesimo della carriera di Cabo, e ora non resta che aspettare di poter sentire la potenza di questi pezzi deflagrare dal vivo nel prossimo tour.
Il disco è composto di dodici pezzi a cui ha collaborato come assistente anche il figlio Sebastiano, detto Zeb. Come suggerisce il titolo stesso, e come è normale aspettarsi dal passato di Cabo, tutte le tracce dell'album trasudano di un rock puro, genuino e diretto i cui testi parlano spesso della ribellione e del rifiuto dell'omologazione. E se questo aspetto era facilmente intuibile anche prima dell'ascolto, il disco presenta anche molti lati inattesi, come la sperimentazione e la contaminazione di musica etnica con cui Cabo ha arricchito la propria produzione.
L'uscita dell'album è stata preceduta dalla pubblicazione di due tracce che hanno dato un assaggio di quello che si trova nel disco intero con pezzi ricchi di riff di chitarra e con melodie che valorizzano appieno la straordinaria voce baritonale di Cabo. I primi due brani pubblicati sono stati Di Questo Mondo, che è il pezzo più pesante dell'intero album caratterizzato da suoni pesanti ai confini con il metal e con spruzzate di grunge nello stile di In Utero sul ritornello, e il midtempo Leggero che invece si muove su atmosfere più raccolte e distantissime da quelle del pezzo precedente.
Sonorità aggressive da heavy metal si trovano anche in Il Crocevia dei Miracoli ed E Fuoco Sia, impreziosita dai vocalizzi in stile gitano dello stesso Cabo prima e dopo l'ultimo ritornello. Tra i pezzi "d'assalto" troviamo anche Faccia al Vento, grintoso hard rock che cita anche uno stralcio di un'intervista a Giovanni Falcone sul non rimanere prigioniero della paura.
Nel disco spiccano anche alcuni pezzi influenzati dallo stoner rock dalla velocità non troppo elevata e che risultano anche essere quelli che mettono più in luce le capacità vocali di Cabo. Tra questi troviamo Destino, Sei e Orizzonte che è uno dei momenti più interessanti del disco grazie alle sua mescolanza di stoner, psichedelia e influenze mediterranee.
Come anticipato, non mancano momenti più melodici come il midtempo Quello Che Ho, anch'essa influenzata dal med rock, e l'etera Nuvole ricca di venature new wave e synth pop. Completano il disco il rock and roll della title track, introdotta da una citazione del compianto presidente Sandro Pertini sull'importanza del seguire i propri ideali per distinguersi dalla massa, e la lenta e profonda traccia di chiusura Le Nostre Verità.
In conclusione questo album è sicuramente una delle uscite migliori di questo 2019, grazie a dodici tracce ricche di spunti diversi che meriterebbero tutte una pubblicazione in singolo. Che Cabo fosse uno dei migliori autori e interpreti del rock italiano è noto fin da Elettromacumba, ma con questo album, che è il suo primo da solista, ha sicuramente alzato l'asticella dando pieno sfogo alla sua creatività. Base Ribelle è un assoluto capolavoro di rock, l'ennesimo della carriera di Cabo, e ora non resta che aspettare di poter sentire la potenza di questi pezzi deflagrare dal vivo nel prossimo tour.
Grande Cabo!
RispondiEliminaNon sapevo di questa uscita.
Lui ha pagato caro il prezzo di aver sostituito momentaneamente un mostro sacro. Perché Cabo a me piace, ha una bella voce e scrive bei testi. Il danno è stato quello... e probabilmente partito dalla sua fazione di fans, che iniziò a denigrare Pelù scatenando una guerra (con forum tipo ToroLocovalepoco e amenità simili).
Peccato, Cabo merita tanto. Ascolterò questo suo lavoro: più che altro sono incuriosito dagli inserti etnici, visto che coi Litfiba ha lasciato poco spazio a questo aspetto :)
Moz-
Cabo è un grande artista, molto sottovalutato. Come però spesso capita a chi sostituisce "mostri sacri", come John Coraby, John Bush, Ripper Owens, Sammy Hagar... e la lista potrebbe continuare molto a longo.
RispondiEliminaEsattamente, boss.
RispondiEliminaIl clima creato dai fan dei Litfiba dopo la separazione con Pelù non ha giovato a Cabo stesso...
Moz-
È stato un periodo molto strano, con i Litfiba che cambiarono stile in modo radicale e imprevisto e Pelù che sembrava fare cose senza un filo conduttore, a volte buone a volte brutte.
RispondiEliminaDiciamo che inizialmente il filo fu questo: primo album dei nuovi Litfiba, doveva essere un po' più dark e non mediterraneo (insomma, lo stile Litfiba base, senza sound aggiunti); Pelù era richiamato a ripetere il successo di Infinito, con un rock leggero e sonorità etniche.
RispondiEliminaMoz-