domenica 26 agosto 2018

Kenny Chesney - Songs For The Saints

Meno di due anni dopo il precedente Cosmic Hallelujah torna Kenny Chesney con un nuovo album intitolato Songs For The Saints composto da undici pezzi che ripropongono lo stile tradizionale del cantante del Tennessee con una buona commistione di rock e country. E nonostante i testi del disco siano ispirati all'uragano Irma (che ha colpito i Caraibi e la costa atlantica degli USA nel 2017) le musiche non rinunciano alle atmosfere allegre e positive tipiche dei suoi album precedenti.

Come è ovvio tutti gli undici pezzi sono basati sul suono della chitarra acustica suonata dallo stesso Chesney e dalla sua voce profonda e potente. L'album offre un buon equilibrio tra pezzi melodici e quelli più energici inoltre, grazie anche alla presenza di ospiti di gran livello, spazia tra vari generi musicali non fermandosi al country ma allargandosi anche alla musica caraibica, come nella ballad Island Rain e in Love for Love City che tende fortemente verso il reggae grazie alla presenza di Ziggy Marley che in questo pezzo, molto più che in altre occasioni, imita il padre anche nel canto.

Chesney duetta anche con Jimmy Buffet in uno dei pezzi più emblematici del disco intitolato Trying to Reason With Hurricane Season e con la cantante newyorkese Mandy Smith nella ballad di chiusura Better Boat. Tra i pezzi migliori dell'album troviamo anche la title track che si apre con ritmi sommessi da midtempo per poi guadagnare forza ed energia sul secondo ritornello, e anche la bellissima Get Along, il pezzo più gioioso di tutto il disco grazie al potente coro che si affianca a Chesney sul ritornello. Spicca anche l'onirica Ends of the World che tende verso sonorità new age, anche qui troviamo un coro che si unisce al canto di Chesney sul ritornello, ma in questo caso vista la diversa natura del pezzo è molto meditativo e sommesso.

Con Songs For The Saints Kenny Chensey è al suo diciottesimo album a ventiquattro anni di distanza dal suo esordio discografico e in oltre due decadi il cantante di Knoxville non ha mai sbagliato un disco producendo sempre musica di altissimo livello. Questo nuovo LP si posiziona senza dubbio tra le migliori opere di Kenny Chesney ed è veramente inspiegabile come questo cantante sia pressoché sconosciuto in Italia, considerando che altri musicisti dal genere simile, come ad esempio Kid Rock, godono di buona notorietà. Possiamo solo sperare che Songs For The Saints serva a far conoscere questo straordinario cantante anche dalle nostre parti, visto che la qualità è tanta e meriterebbe un posto in classifica anche da noi.

martedì 7 agosto 2018

La discografia di Grandmaster Flash & the Furious Five

Grandmaster Flash & the Furious Five sono uno dei gruppi più importanti tra i pionieri dell'hip hop e oltre a essere stati tra i precursori di questo genere musicale la loro notorietà è tale da renderli una delle formazioni fondamentali della storia della musica nera di ogni stile.

Nonostante la loro indiscutibile importanza storica, la discografia del sestetto è molto contorta perché nella sua carriera il gruppo ha visto varie divisioni, progetti paralleli, collaborazioni e sottoinsiemi che hanno usato negli anni nomi diversi ma simili tra loro.

La formazione originale era composta da Grandmaster Flash (DJ barbadiano trapiantato a New York) e dai cinque rapper Melle Mel, The Kidd Creole, Keef Cowboy, Scorpio e Rahiem. Il gruppo iniziò la propria attività discografica nel 1979 con tre singoli; il primo di essi fu We Rap More Mellow, inciso con il nome di The Younger Generation, il secondo fu un'incisione dal vivo di Flash to the Beat in cui il nome del gruppo diventò Flash and The Five, mentre con il terzo singolo Superrappin' il nome del combo divenne finalmente Grandmaster Flash and the Furious Five.

Nel 1982 il gruppo realizzò il proprio primo e più rappresentativo album intitolato The Message, il disco è composto da sette tracce (più una bonus track presente solo nell'edizione europea del vinile) tra cui la celeberrima title track che oltre a essere uno dei pezzi hip hop più famosi di ogni epoca è anche il primo a trattare argomenti di carattere sociale, come la povertà e la durezza della vita nel ghetto. Tutte le tracce del disco sono caratterizzate dal suono tipico del sestetto con un tessuto sonoro fatto di campionamenti e basi elettroniche a cui si somma la voce dei cinque vocalist, con Melle Mel che predomina sugli altri eseguendo la maggior parte delle voci principali. Nell'album troviamo altri pezzi storici del gruppo come She's Fresh, It's Nasty e Dreamin' che sorprendentemente è un vero e proprio brano soul cantato nello stile della Motown e lontanissimo dal rap.

In realtà nella registrazione dell'album Grandmaster Flash ebbe un ruolo minimo e oltre a dare il nome al gruppo il suo unico contributo è limitato alla base musicale della bonus track The Adventures of Grandmaster Flash on the Wheels of Steel, costituita dai campionamenti di numerosi pezzi tra cui Another One Bites The Dust dei Queen e Rapture dei Blondie; per il resto gli unici ad aver contribuito alla realizzazione dell'album sono i Furious Five e in particolar modo Melle Mel. La title track infatti è interpretata solo da quest'ultimo e dal turnista della casa discografica Duke Bootee, anche se nel video la parte di Bootee è eseguita da Rahiem in playback.

L'anno dopo la pubblicazione del primo album il gruppo andò incontro a dissapori di carattere legale ed economico e si divise in due formazioni distinte. Il primo dei due gruppi era formato dal DJ con The Kidd Creole e Rahiem (a cui si aggiunsero altri tre rapper) e continuarono la loro attività discografica con il nome di Grandmaster Flash; il secondo gruppo era formato da Melle Mel con Keef Cowboy e Scorpio (a cui pure si unirono altri rapper) che assunsero il nome di Grandmaster Melle Mel and the Furious Five. Il primo singolo pubblicato dopo lo scioglimento fu White Lines (Don't Do It), brano di denuncia contro l'uso dilagante della cocaina, che venne pubblicato con il nome di Grandmaster and Melle Mel, ma a dispetto del nome il DJ non prese parte al progetto.

Durante il periodo della divisione furono pubblicate due compilation a nome Grandmaster Flash & the Furious Five. La prima di esse si intitola proprio Grandmaster Flash & the Furious Five e fu pubblicata nel 1983, la seconda si intitola Greatest Messages e uscì nel 1984. Entrambe le compilation (che contengono numerosi brani in comune) sono raccolte di pezzi editi (sia in singolo, sia sull'unico album fino ad allora pubblicato) e pezzi nuovi, tra cui New York New York, un altro dei brani più famosi della discografia del sestetto, che compare in entrambe le compilation.

Ad aumentare la confusione sull'intricata discografia di questo storico gruppo, entrambe queste compilation contengono anche brani incisi da Melle Mel in alcuni dei suoi progetti paralleli seguiti allo scioglimento della band. La prima compilation contiene infatti proprio White Lines (Don't Do It), mentre la seconda contiene Message II (Survival) realizzata da Melle Mel con Duke Bootee come Melle Mel & Duke Bootee.

La formazione originale tornò finalmente insieme nel 1987 e l'esito della reunion fu l'album On The Strength del 1988 che, nonostante non abbia ottenuto il risultato commerciale del primo, contiene comunque musica hip hop di alta qualità dallo stile molto simile a quello degli esordi. Il disco è composto da undici pezzi che spaziano tra influenze musicali diverse. Troviamo infatti brani old school come la traccia di apertura intitolata Gold e quella di chiusura dall'eloquente titolo Back in the Old Days of Hip-Hop, ma include anche momenti più melodici e di nuovo vicini al soul come The King (dedicata a Martin Luther King) e la lenta Fly Girl. Il disco contiene anche un bellissimo esperimento di commistione tra rock e rap (che al tempo era molto popolare grazie ad altri gruppi di New York come i Run DMC e i Beastie Boys) come Magic Carpet Ride, cover dello storico pezzo degli Steppenwolf che vede proprio il gruppo di Los Angeles come ospite. John Kay canta le strofe come nella versione originale, mentre una strofa aggiuntiva è rappata da Melle Mel.

Dopo On The Strength il gruppo si sciolse definitivamente e da allora ha pubblicato solo compilation e remix, purtroppo la discografia di questo gruppo e dei progetti dei singoli membri che hanno avuto vita tra l'83 e l'87 è talmente confusa che spesso le attribuzioni nelle compilation sono sbagliate. Uno dei casi più significativi è ad esempio il triplo CD Adventures on the Wheels of Steel del 1999, in cui come spiegato su Wikipedia gli errori sono moltissimi e notevoli.

Tuttavia nonostante le vicissitudini Grandmaster Flash & the Furious Five restano tra gli artisti che più hanno contribuito a forgiare l'hip hop e a influenzare altri generi musicali, basti pensare che The Message è ad oggi uno dei brani più riconoscibili dei primi anni 80 e che White Lines vanta anche una cover dei Duran Duran. La discografia di questo gruppo merita comunque di essere riscoperta, perché è ricca di pezzi di valori che riportano alle vere atmosfere dei ghetti in cui è nata e perché ricordarli solo per The Message è sicuramente troppo riduttivo.