Visualizzazione post con etichetta 1965. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta 1965. Mostra tutti i post

mercoledì 17 novembre 2021

Junior Wells - Hoodoo Man Blues

Nel 1965 il leggendario bluesman Junior Wells fece il suo esordio discografico con l'album Hoodoo Man Blues che resta ad oggi una delle sue migliori produzioni, nonché uno dei dischi più iconici del blues di Chicago. Nella prima versione in vinile, l'album è composto da dodici tracce tra inediti, standard e adattamenti di pezzi di altri autori.

Il disco è realizzato con il supporto della Junior Wells' Chicago Blues Band in cui spicca la presenza di Buddy Guy alla chitarra; i due nei decenni successivi, fino alla morte di Junior Wells, incisero altri nove album insieme e Hoodoo Man Blues segnò l'inizio della loro proficua collaborazione. L'album è un capolavoro e una pietra miliare che inanella dodici gioelli di blues che trasportano l'ascoltatore nella Chicago degli anni 60 e nel fermento culturale che diede la propulsione a questo stile musicale. Il punto di forza delle dodici tracce si trova nella commistione della voce tonante di Junior Wells, l'onnipresente chitarra di Buddy Guy e l'armonica suonata dallo stesso Wells. Buddy Guy non limita il suo contributo alla chitarra, perché presente anche in veste di autore nelle strumentali In the Wee Wee Hours e We're Ready.

La combinazione musicale creata da Junior Wells e Buddy Guy funziona bene sia nei pezzi più energici, come la traccia di aperura Snatch It Back and Hold It e la title track, sia nei dolorosi lamenti di ballad quali Ships on the Ocean o We're Ready. Tra le cover spiccano Good Morning, School Girl, in cui Wells mostra il meglio della sua vocalità, Early in the Morning di Sonny Boy Williamson e Hound Dog di Big Mama Thorton lontanissima dalla versione rock and roll di Elvis Presley del 1956.

Hoodoo Man Blues non è solo una colonna del blues di Chicago ma anche della black music di ogni genere. Le dodici tracce sono tutte di alto livello e mostano in ogni sfumatura le incredibili doti dei loro interpreti e la loro cura maniacale dei dettagli. Purtroppo, almeno in Italia, Junior Wells non gode della fama che meriterebbe e alle volte viene messo in ombra da figure più famose come Howlin' Wolf o Muddy Waters, e un nuovo alscolo del suo primo LP può servire a ricordare a chi non lo conosce che Wells merita sicuramente un posto tra i giganti del genere.

martedì 9 ottobre 2018

La discografia dei Crickets successiva alla morte di Buddy Holly (seconda parte 1964 - 1965)

La carriera discografica dei Crickets subì una dura battuta d'arresto nel 1959 per via della morte del leader storico Buddy Holly che perse la vita in un incidente aereo insieme a Ritchie Valens e The Big Popper. Tuttavia la band non arrestò la propria produzione e riuscì a riprendere l'attività rimaneggiando la formazione. Dopo i primi tre album pubblicati tra il 1960 e il 1962 il gruppo proseguì senza sosta e nel 1964 uscì il quarto album successivo alla morte di Buddy Holly.

Nonostante il disco sia noto come She Loves You / California Sun in realtà non ha un titolo; sulla copertina è riportato l'elenco dei pezzi in esso contenuti e i primi due sono proprio She Loves You e California Sun ed è per questo motivo che il disco è noto con questo titolo. Come riportato anche sul retro di copertina, l'LP vuole sfruttare il successo della british invasion e della beatlemania, infatti contiene cinque cover dei Beatles quali I Want To Hold Your Hand, She Loves You, I Saw Her Standing There, Please, Please Me e From Me To You oltre a Money (That's What I Want) di Barrett Strong di cui i fab four avevano realizzato una cover per l'album With The Beatles del 1963.

Oltre a queste l'album contiene Slippin' and Slidin' di Little Richard, California Sun di Joe Jones, A Fool Never Learns di Andy Williams, Lonely Avenue di Ray Charles (che viene notevolmente accelerata e trasformata da un blues in un rapido rock and roll) e Come On di Tommy Roe. Completa il disco You Can't Be In-Between, l'unico pezzo inedito contenuto sull'LP, un melodico midtempo che rallenta il ritmo rispetto al resto del disco.

La caratteristica principale di questo album di ottimo rock and roll è che nella riproposizione dei pezzi dei Beatles mostra come l'interpretazione dei Crickets, a dispetto della diversità di notorietà, sia in tutto superiore a quella del quartetto di Liverpool. I Crickets infatti non solo suonano meglio, ma eseguono meglio anche le polifonie vocali. Inoltre il cantante Jerry Neylor ha un'estensione e capacità di modulare la voce ben superiore a quella di Paul McCartney, come confermato anche dall'inedito You Can't Be In-Between.

L'anno seguente i Crickets pubblicarono A Collection che come dice il titolo stesso è una raccolta di singoli pubblicati tra il 1962 e il 1965. Non essendo strettamente legato all'esecuzione di cover, questo album consentì ai Crickets di esprimersi prevalentemente in pezzi propri dal suono più vario e maturo in cui il cantante mostra di nuovo le sue notevoli doti e in cui anche le melodie diventano più ricche e complesse.

L'album contiene una versione in inglese di La Bamba realizzata per il film The Girls on the Beach (che oltre ai Crickets include pezzi dei Beach Boys) del 1965 e le cover di Lonely Avenue (già proposta nell'album precedente) e Playboy di David Gates. Oltre a queste il disco contiene undici tracce inedite tra cui You Can't Be In-Between, anch'essa inclusa nel disco precedence. Tra le tracce migliori troviamo My Little Girl e Teardrops Fall Like Rain tratte dal film Just For Fun del 1963. Quest'ultima in particolare, la cui melodia ricorda vagamente Everyday incisa ai tempi di Buddy Holly, mostra nuovamente le incredibili capacità della band non solo come musicisti, ma anche nel canto polifonico. Degna di nota è anche All Over You, brano smaccatamente blues arricchito dalla presenza dell'armonica in cui il canto di Naylor si fa più basso e aspro.

Dopo A Collection la produzione discografica dei Crickets subì un nuovo lungo stop a causa dell'abbandono della band da parte di Naylor. Tuttavia neanche questo nuovo cambio fermò l'attività del gruppo che ripartì nel 1970 con il chitarrista Sonny Curtis alla voce e tuttora la band realizza album nuovi in cui fanno rivivere l'atmosfera degli anni d'oro del rock and roll. Questa straordinaria formazione resta quindi a tutt'oggi una delle band più influenti della storia del rock, anche se la loro scarsa notorietà (almeno in Italia) non rende giustizia alla loro creatività e alle loro capacità tecniche.

lunedì 15 gennaio 2018

La discografia di Otis Redding (prima parte 1964 - 1965)

La carriera musicale di Otis Redding fu molto breve poiché il leggendario cantante incontrò la morte a soli 26 anni, tuttavia le sue pubblicazioni realizzate durante la sua vita e quelle postume lo posizionano a pieno titolo tra i musicisti più influenti della musica soul, e non solo, di ogni tempo.

Il primo album di Redding uscì nel 1964 con il titolo Pain in My Heart e com'era abbastanza consueto al tempo è una raccolta di singoli più che un vero LP registrato in apposite sessioni. Il disco è composto da quattro pezzi scritti dallo stesso Redding e da otto cover di brani soul contemporanei. Le dodici incisioni danno da subito prova delle notevoli dote canore di Otis che mostra una grande versatilità nell'uso della voce e nelle capacità di aumentare e diminuire il volume nello stesso verso cantato, le basi musicali ovviamente offrono molto spazio ai fiati con un'ampia sezione fatta di trombe e sassofoni. I brani spaziano dai lenti più classici a pezzi più veloci ed incalzanti. Tra i brani melodici spiccano la title track, la cover di Stand By Me di Ben King e quella di You Send Me di Sam Cooke. Tra i migliori pezzi veloci troviamo la cover di Louie Louie di Richard Berry e quella di Lucille di Little Richard con cui Otis Redding fa una potente incursione nel rock and roll.

Rispetto ai 45 giri incisi da Redding, restarono fuori dal primo album i rapidi rock and roll Getting Hip e Shout Bamalama, cioè proprio i primi due singoli incisi rispettivamente nel 1960 e nel 1961. Sempre nel 1964 Otis Redding registrò un altro singolo che non finì incluso in nessun album, il pezzo di intitola Things Go Better With Coke e come dice il titolo stesso fu realizzato per una pubblicità della Coca Cola.

Il secondo album di Redding è stato pubblicato nel marzo del 1965 con il titolo The Great Otis Redding Sings Soul Ballads. Anche in questo caso il disco è una raccolta di singoli, di cui quattro di Redding e otto cover, e come suggerisce il titolo stesso presenta una prevalenza di brani lenti. Tra i dodici brani ne troviamo infatti solo due veloci, la cover di Home in Your Heart originariamente incisa da Solomon Burke, e Mr Pitiful scritta dallo steso Redding. Per il resto il disco si assesta sulle stesse sonorità dell'album precedente, proponendo un soul di grande atmosfera con la voce di Redding a coprire il ruolo principale accompagnata dalle basi che questa volta lasciano più spazio al pianoforte. Tra le ballad migliori troviamo la cover di Nothing Can Change This Love di Sam Cooke e For Your Precious Love di Jerry Butler and The Impressions, ma in realtà come nel caso del primo album il disco è stupendo nella sua interezza essendo fatto solo di classici del soul interpretati da uno dei suoi maggiori esponenti.

Il terzo album di Otis Redding uscì nel settembre dello stesso anno del secondo con il titolo Otis Blue/Otis Redding Sings Soul. Questo terzo LP riesce nella difficile impresa di assestarsi qualitativamente sopra ai due precedenti. A dispetto del titolo, le undici tracce spaziano oltre il soul toccando generi diversi. Otis Redding sconfina di nuovo nel rock and roll con la cover di Satisfaction dei Rolling Stones, in cui il riff iniziale è eseguito dalla tromba e non dalla chitarra; curiosamente in seguito Keith Richards dichiarò che nelle sue intenzioni il pezzo avrebbe proprio dovuto aprirsi con una tromba e che la versione di Redding è più aderente al progetto iniziale. Nell'album Redding sconfina anche nel blues con Rock Me Baby di B.B. King. In questo disco troviamo anche due pezzi scritti da Redding che negli anni vanteranno numerose cover diventando di fatto degli standard soul, come Respect (la cui più celebre interpretazione sarà quella di Aretha Franklin) e I've Been Loving You Too Long. Anche in questo disco troviamo due cover di Sam Cooke, la celeberrima Wonderful World e l'allegra Shake. Tra i brani migliori spicca anche My Girl dei Temptations (scritta per loro da Smokey Robinson).

Oltre a questi tre, Otis Redding pubblicò in vita altri tre album di cui uno in coppia con la regina del soul Carla Thomas. Purtroppo la sua carriera terminò troppo presto, ma nonostante ciò la musica odierna di ogni genere non sarebbe la stessa senza di lui.