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sabato 28 marzo 2015

Nightwish - Endless Forms Most Beautiful

Con l'album Endless Forms Most Beautiful i finlandesi Nightwish entrano ufficialmente nella terza fase della loro carriera. Nei primi cinque magnifici album, con l'inarrivabile Tarja Turunen, la voce di impostazione lirica della cantante si univa perfettamente alla musica metal della band e creava una mescolanza la cui qualità non è mai stata raggiunta da nessun altro gruppo di symphonic metal: sia perché Tarja è l'unica cantante di questo genere in grado di tenere il registro lirico su ogni brano, ad ogni ritmo e con ogni tonalità, sia per l'assenza di voci growl che, a nostro giudizio, altro non fanno che rovinare i brani. Dopo l'abbandono di Tarja, che ha intrapreso una splendida carriera solista in cui continua a far vivere le atmosfere dei Nightwish degli inizi, il gruppo l'ha sostituita con Annete Olzon e la musica del gruppo ha perso l'originalità degli inizi per incanalarsi verso sonorità più banali e poco creative.

Nel 2012 anche Anette ha annunciato l'abbandono della band e il suo posto è stato quindi preso dalla brava Floor Jansen, già cantante degli After Forever e dei ReVamp (nei quali milita ancora), che a differenza di Anette vanta pure ha una formazione lirica al pari di Tarja. Dopo un primo live del 2013 intitolato Showtime, Storytime, Endless Forms Most Beautiful è il primo album registrato in studio con la nuova cantante.

Il disco è stato anticipato dal singolo Elan sorprendentemente morbido a radiofonico con sonorità che ricordano più Man in the Rain di Mike Oldfield che le produzioni passate dei Nightwish. L'album è composto da undici tracce e risulta nel suo insieme molto vario. A pezzi dal suono può duro in chiave puramente metal, come Weak Fantasy e Yours Is An Empty Hope, se ne alternano altri notevolmente più melodici come Our Decades In The Sun e My Walden che dimostrano che quello di Elan non è stato un esperimento isolato. E mentre i brani più duri richiamano alla memoria gli ultimi album della band, sono proprio quelli con forti componenti melodiche a dare un tocco di innovazione in questo disco rispetto al passato.

L'album si chiude con due pezzi decisamente particolari. La decima traccia The Eyes Of Sharbat Gula mischia musica sinfonica ad atmosfere mediorientali e la voce di Floor è del tutto assente e sostituita da vocalizzi corali. L'ultimo brano, intitolato The Greatest Show on Earth dura circa 24 minuti (e va notato che negli album precedenti la massima lunghezza per un brano dei Nightwish era di circa 13 minuti) ed è diviso in cinque sezioni che alternano parti sinfoniche ad altre più propriamente metal; il brano è molto bello in ogni sua componente e Floor dimostra di sapersi muovere bene in tutti  diversi stili in cui si esprime.

Fortunatamente il gruppo ha deciso di escludere dal disco il b-side di Elan intitolato Sagan e dedicato all'astronomo Carl Sagan: brano pessimo, insensato e scadente anche per essere un b-side.

Nel complesso Endless Forms Most Beautiful è un album godibile e di buon livello che non raggiunge i fasti del periodo di Tarja, ma è sicuramente superiore al periodo di Anette. Ma ci resta un ultimo dubbio. Considerato che la grandezza dei primi Nightwish era da imputare in gran parte alla voce di Tarja e che con Anette erano scesi a livelli mediocri, ora che hanno una cantante che si avvicina alla qualità di Tarja non si spiega perché abbiano deciso di farle cantare in lirica solo i primi pochi versi dell'ultimo brano relegandola nel resto del disco a fare cose buone che avrebbe potuto fare qualunque cantante di medio livello. Nonostante l'album sia comunque buono, alla luce di quest'ultima considerazione va in parte considerato come un'occasione sprecata.

giovedì 12 marzo 2015

Kid Rock - First Kiss

A tre anni di distanza da Rebel Soul, il rocker di Detroit Kid Rock ha datto alle stampe il suo decimo album (undicesimo se si include anche la raccolta con brani inediti The History of Rock) intitolato First Kiss.

Negli oltre vent'anni di attività Kid Rock ha attraversato tre fasi principali. I primi album sono di stampo decisamente rap, ricchi di scratch e campionamenti. Ma il successo commerciale e l'attenzione del grande pubblico gli arrivarono solo in un secondo periodo quando si spostò nel mondo del crossover con capolavori come Devil Without a Cause e Cocky. In questa fase Kid Rock, nel brano Forever, descriveva la propria musica come "I make southern rock and I mix it with the hip hop". Infine, a partire dall'album eponimo del 2003, abbandonò ogni sonorità hip hop per approdare a quelle più country, southern e heartland; a questo periodo appartiene il suo disco di maggior successo: Rock N Roll Jesus trascinato dal singolo All Summer Long.

Robert James Ritche, questo il vero nome di Kid Rock, ha dimostrato di sapersi muovere bene in tutti gli stili con cui si è cimentato con successi del calibro di Bawitdaba, Picture, Rock 'n' Roll Pain Train e la già citata All Summer Long. Ma nonostante una carriera di successi e capolavori, First Kiss manca del suono genuino e naturalmente divertente che caratterizza la produzione passata di Kid Rock e risulta un album poco fantasioso e molto noioso.

La title-track di apertura, rilasciata in singolo alcune settimane prima dell'uscita dell'album, aveva già lasciato qualche dubbio sulla qualità dell'intero disco: brano banale e di maniera con un testo che sembra fatto dagli scarti di All Summer Long. Il resto dell'album si assesta sullo stesso livello con sonorità che sembrano forzate e tanti stereotipi nei testi. I brani degni di nota sono meno della metà, tra di essi Drinking Beer With Dad e Good Time Lookin' for Me, e inoltre quattro brani lenti in un disco di dieci tracce sono decisamente troppi.

Purtroppo First Kiss è una delusione inaspettata e un passo falso nell'ottima carriera del poliedrico rocker di Detroit. Non resta che sperare che al prossimo album torni ai livelli a cui ci aveva abituato.