Tra i miei gruppi preferiti che non avevo mai visto dal vivo ce n'era uno che occupava un posto particolare, perché il desiderio di vedere un live del leopardo sordo guidato da Joe Elliot era veramente molto alto. E quindi appena uscito il calendario dei concerti del 2019 è partito l'assalto alla pagina web di TicketOne per assicurarsi un posto nel parterre, quello dove fa caldo e non c'è neanche un centimetro per respirare, ma da dove il concerto si vive appieno vicino al palco. La locandina riportava che ci sarebbero stati anche i Whitesnake come very special guest perché ovviamente non si tratta di un gruppo di apertura e quindi il concerto in realtà ha un doppio headliner.
Causa un incidente in tangenziale il percorso che ci conduce al Forum è particolarmente impervio tra la periferia milanese più degradata, ma poco male: arriviamo in anticipo e senza fretta. Appena entriamo ci troviamo immersi nella folla che quando alle otto precise vede i Whitesnake aprire lo spettacolo è già accalcata per accogliere i propri idoli. La band di Coverdale parte fortissimo con Bad Boys dal loro album più famoso e prosegue subito dopo con Slide It In, per poi procedere attingendo principalmente dai loro album della fase hair metal.
Coverdale esegue quasi tutta la sua performance sulla parte di palco che si estende in mezzo al pubblico, stando quindi vicino ai fan e lontano dal resto della band. Nonostante gli anni che passano il vocalist tiene la scena alla grande, e la sua voce trova riposo solo dopo mezz'ora quando i due chitarristi Reb Beach e Joel Hoekstra si cimentano in un guitar duel e quando poco dopo Tommy Aldridge regala un assolo di batteria, dapprima con le bacchette e poi a mani nude. La band esegue solo due pezzi dall'ultimo album Flesh & Blood, quali Shut Up & Kiss Me e Hey You, e tiene sapientemente le ballad come Is This Love e Here I Go Again per la chiusura dello show.
Quando Coverdale presenta la band il pubblico esulta per il nostrano Michele Luppi alle tastiere, e anche quando il sestetto saluta il pubblico prima di lasciare il palco ai Def Leppard la folla scandisce ancora il nome di Michele a rimarcare che l'eccellenza italiana va apprezzata e sostenuta.
Dopo un'ora sembra di aver appena assistito a un concerto fantastico, ma forse non sappiamo che ciò che sta per arrivare sarà ancora meglio. Perché se i Whitesnake sono grandiosi, i Def Leppard sono di un altro pianeta.
Il gruppo di Elliot parte subito con due grandi classici come Rocket e Animal e il tuffo nel passato prosegue con Let It Go e When Love and Hate Collide. Anche i Def Leppard si concentrano principalmente sulla fase AOR della loro carriera eseguendo ben sei pezzi da Hysteria e tre da High 'n' Dry.
La performance della band è stellare dall'inizio alla fine, con i quattro musicisti che non sbagliano un colpo nelle musiche e nei cori, e con le inquadrature sui maxischermi che indugiano spesso sull'eroico batterista Rick Allen che viene accolto da applausi ogni volta che appare sui video.
Joe Elliot coinvolge il pubblico tantissimo, invitandolo a cantare con lui e a eseguire i cori, tanto che non sembra di essere il pubblico che assiste a uno spettacolo, ma parte dello spettacolo stesso. La band è semplicemente perfetta per tutte le quasi due ore del concerto in cui il meglio del proprio repertorio più la cover di Rock On di David Essex e uno snippet di "Heroes" di David Bowie all'interno di Hysteria (e qualcuno accanto a noi commenta che il pezzo del Duca Bianco è talmente inflazionato che una cover di "Heroes" l'ha fatta anche mia nonna).
L'energia della musica si ferma solo per Two Steps Behind eseguita in acustico, per la quale anche Elliot imbraccia la chitarra. Il concerto termina con Pour Some Sugar on Me, Rock of Ages e Photograph e al termine dell'encore il pubblico applaude unanime la band che saluta Milano dopo un concerto strepitoso.
Mentre usciamo dal Forum e ci infiliamo nel trafficatissimo parcheggio riflettiamo sul fatto che i Def Leppard sono stati davvero fenomenali: suono pulito e potente e coinvolgenti come nessun altro. Magari qualche pezzo dal primo album On Through the Night (quello dal suono un po' più metallico degli altri) ci sarebbe stato bene, ma va bene anche così! Perché in realtà questa sera è andato bene tutto e ora on through the night ci tuffiamo davvero consapevoli che quella che abbiamo appena visto è una delle migliori band al mondo e che dal vivo sono una vera forza della natura.
Causa un incidente in tangenziale il percorso che ci conduce al Forum è particolarmente impervio tra la periferia milanese più degradata, ma poco male: arriviamo in anticipo e senza fretta. Appena entriamo ci troviamo immersi nella folla che quando alle otto precise vede i Whitesnake aprire lo spettacolo è già accalcata per accogliere i propri idoli. La band di Coverdale parte fortissimo con Bad Boys dal loro album più famoso e prosegue subito dopo con Slide It In, per poi procedere attingendo principalmente dai loro album della fase hair metal.
Coverdale esegue quasi tutta la sua performance sulla parte di palco che si estende in mezzo al pubblico, stando quindi vicino ai fan e lontano dal resto della band. Nonostante gli anni che passano il vocalist tiene la scena alla grande, e la sua voce trova riposo solo dopo mezz'ora quando i due chitarristi Reb Beach e Joel Hoekstra si cimentano in un guitar duel e quando poco dopo Tommy Aldridge regala un assolo di batteria, dapprima con le bacchette e poi a mani nude. La band esegue solo due pezzi dall'ultimo album Flesh & Blood, quali Shut Up & Kiss Me e Hey You, e tiene sapientemente le ballad come Is This Love e Here I Go Again per la chiusura dello show.
Quando Coverdale presenta la band il pubblico esulta per il nostrano Michele Luppi alle tastiere, e anche quando il sestetto saluta il pubblico prima di lasciare il palco ai Def Leppard la folla scandisce ancora il nome di Michele a rimarcare che l'eccellenza italiana va apprezzata e sostenuta.
Dopo un'ora sembra di aver appena assistito a un concerto fantastico, ma forse non sappiamo che ciò che sta per arrivare sarà ancora meglio. Perché se i Whitesnake sono grandiosi, i Def Leppard sono di un altro pianeta.
Il gruppo di Elliot parte subito con due grandi classici come Rocket e Animal e il tuffo nel passato prosegue con Let It Go e When Love and Hate Collide. Anche i Def Leppard si concentrano principalmente sulla fase AOR della loro carriera eseguendo ben sei pezzi da Hysteria e tre da High 'n' Dry.
La performance della band è stellare dall'inizio alla fine, con i quattro musicisti che non sbagliano un colpo nelle musiche e nei cori, e con le inquadrature sui maxischermi che indugiano spesso sull'eroico batterista Rick Allen che viene accolto da applausi ogni volta che appare sui video.
Joe Elliot coinvolge il pubblico tantissimo, invitandolo a cantare con lui e a eseguire i cori, tanto che non sembra di essere il pubblico che assiste a uno spettacolo, ma parte dello spettacolo stesso. La band è semplicemente perfetta per tutte le quasi due ore del concerto in cui il meglio del proprio repertorio più la cover di Rock On di David Essex e uno snippet di "Heroes" di David Bowie all'interno di Hysteria (e qualcuno accanto a noi commenta che il pezzo del Duca Bianco è talmente inflazionato che una cover di "Heroes" l'ha fatta anche mia nonna).
L'energia della musica si ferma solo per Two Steps Behind eseguita in acustico, per la quale anche Elliot imbraccia la chitarra. Il concerto termina con Pour Some Sugar on Me, Rock of Ages e Photograph e al termine dell'encore il pubblico applaude unanime la band che saluta Milano dopo un concerto strepitoso.
Mentre usciamo dal Forum e ci infiliamo nel trafficatissimo parcheggio riflettiamo sul fatto che i Def Leppard sono stati davvero fenomenali: suono pulito e potente e coinvolgenti come nessun altro. Magari qualche pezzo dal primo album On Through the Night (quello dal suono un po' più metallico degli altri) ci sarebbe stato bene, ma va bene anche così! Perché in realtà questa sera è andato bene tutto e ora on through the night ci tuffiamo davvero consapevoli che quella che abbiamo appena visto è una delle migliori band al mondo e che dal vivo sono una vera forza della natura.