Finalmente, dopo due anni di rinvio dovuti alla pandemia, sono riuscito a fare il tanto atteso viaggio americano che aveva Las Vegas come prima tappa. Non ci ero mai stato e forse, tutto sommato, ho scelto il periodo migliore visto che tante delle caratteristiche di questa città del deserto sono nate negli ultimi anni, come la presenza di due squadre in altrettante leghe sportive professionistiche le cui pubblicità si vedono praticamente ovunque: i Vegas Golden Knights della NHL e i Las Vegas Raiders della NFL trasferitisi nel 2019 da Oakland alla più grande città del Nevada. Trovandomi a Las Vegas, era inevitabile andare a vedere i luoghi in cui il 7 settembre del 1996 si svolse la sparatoria in seguito alla quale Tupac Shakur perse la vita a venticinque anni.
L'incrocio tra Koval Lane e Flamingo Road |
Il punto principale è ovviamente l'incrocio tra Koval Lane e Flamingo Road, quello in cui la misteriosa Cadillac bianca affiancò sulla destra la BMW di Suge Knight e dove l'assassino seduto sul sedile posteriore sinistro esplose vari colpi di pistola in direzione di Tupac Shakur che si trovava sul sedile anteriore destro della BMW. Dapprima ho tentato di andarci dopo cena, verso le 23, percorrendo Harmon Avenue, ma la zona non sembrava raccomandabile a quell'ora con il buio e quindi ho abbandonato l'intento. Ho ritentato il giorno dopo con la luce del sole e percorrendo Flamingo Road anziché Harmon Avenue. Flamingo Road, superati i primi alberghi più vicini a Las Vegas Strip, non mi ha dato l'impressione di essere particolarmente più sicura di Harmon Avenue con il buio, ma di giorno era sicuramente praticabile e mi ha dato la possibilità di avvicinarmi all'incrocio seguendo proprio il percorso di Suge e Tupac.
Il memoriale su Flamingo Road |
Dopo la sparatoria la BMW guidata da Suge Knight fece inversione per tornare verso Las Vegas Strip, in direzione dell'ospedale, e si fermò all'incrocio con Harmon Avenue davanti all'Hotel Bellagio a causa di ben tre gomme bucate, e fu lì che la polizia della città riuscì a intervenire. Dopo aver visto l'incrocio tra Koval e Flamingo, avevo appuntamento per cena con Chris Carroll, l'ex sergente della polizia che fu il primo a intervenire in bici quando l'auto di fermò. Durante la cena, a base della migliore carne e del miglior vino che si possano trovare a Las Vegas, l'argomento di Tupac è uscito varie volte nella conversazione e Chris mi ha confermato molte cose emerse nell'intervista che mi rilasciò due anni fa. Ad esempio mi raccontò che le prime parole che gli rivolse Tupac furono Fuck You, che sulle prime fu costretto ad allontanare Suge Knight anche minacciandolo in quanto non sapeva chi fosse e poiché in quella circostanza poteva rappresentare un pericolo, o che la guardia del corpo Frank Alexander non era presente sulla scena e che i racconti da lui proposti tra il 1995 e il 2013 (anno del suo suicidio) sono in ottima parte frutto di fantasia.
Io e Chris Carroll dopo la nostra cena a Las Vegas |
Il dettaglio più importante del racconto di Chris riguarda ovviamente l'autore dell'omicidio: secondo l'ex poliziotto si tratta del gangster Orlando Anderson, cui cui Tupac ebbe uno scontro fisico all'MGM Grand dopo l'incontro tra Mike Tyson e Bruce Seldon poche ore prima della sparatoria. Anderson è morto nel 1998 in un omicidio legato alle rivalità tra gang, slegato dalla morte di Tupac, e questo ha in qualche modo chiuso i conti.
Il 723 della 7th Avenue |
Purtroppo di posti da andare a vedere ce ne sarebbero stati altri, come l'MGM Grand o l'incrocio tra Wilshire Boulevard e South Fairfax Avenue a Los Angeles (anch'essa tappa del viaggio) dove fu ucciso Notorious B.I.G, ma questa volta ne è mancato il tempo. Sarà per il prossimo giro sulla West Coast, perché spesso per capire l'arte di personaggi singolari come Tupac Shakur è necessario vedere anche i luoghi dove il loro cammino ha incontrato una drammatica fine.