Screamin' Jay Hawkins non è solo un genio della musica blues. I Put a Spell on You è un capolavoro che trascende i generi ed è un classico senza tempo della musica a tuttotondo, come testimoniato dalle numerose cover da parte di artisti afferenti agli stili più disparati, come i Creedence Clearwater Revival e Marilyn Manson.
La grandezza di Screamin' Jay non è limitata ai suoi primi successi degli anni '50, anzi la sua genialità è stata proprio nel saper sfornare album di grande livello durante tutta la sua carriera dimostrando di sapersi adattare a rinnovare per seguire l'evoluzione della musica blues e di trovarsi a proprio agio con le sonorità di ogni periodo che ha attraversato.
Nel 1995 Hawkins ha pubblicato l'album Somethin' Funny Going On dalle forti atmosfere rock blues di quel decennio dimostrando di aver recepito le innovazioni introdotte da band come George Thorogood and The Destroyers. Ciò che colpisce al primo ascolto è l'impatto sonoro della strumentazione: la chitarra, il basso, la batteria e i fiati emergono con forza e sopra di loro si pone chiara e tonante la voce di Screamin' Jay. In particolare la chitarra di Buddie Blue apre ogni brano dando una forte impronta melodica. Questo aspetto segna una differenza significativa con le prime produzioni di Hawkins in cui la musica, spesso minimalista, non si impone e lascia alle evoluzioni vocali di Hawkins, non a caso definito il primo shock rocker della storia, il compito di dare l'impronta ai brani.
Tra i dieci brani che compongono il disco non ve n'è uno che spicca, la qualità si assesta su buon livello per tutta la durata; I Am the Cool è forse leggermente migliore degli altri, sia per la musica scherzosamente cupa sia per le liriche autocelebrative che sembrano attingere dalla corrente degli artisti hip-hop di quel periodo come LL Cool J e Puff Daddy.
Se c'è una critica che può essere mossa a questo disco è forse che la durata non arriva a 40 minuti, ma per un artista quasi settantenne nato e cresciuto nell'epoca del vinile questo è un peccato assolutamente perdonabile e Somethin' Funny Going On resta una album di riferimento del blues anni '90.
La grandezza di Screamin' Jay non è limitata ai suoi primi successi degli anni '50, anzi la sua genialità è stata proprio nel saper sfornare album di grande livello durante tutta la sua carriera dimostrando di sapersi adattare a rinnovare per seguire l'evoluzione della musica blues e di trovarsi a proprio agio con le sonorità di ogni periodo che ha attraversato.
Nel 1995 Hawkins ha pubblicato l'album Somethin' Funny Going On dalle forti atmosfere rock blues di quel decennio dimostrando di aver recepito le innovazioni introdotte da band come George Thorogood and The Destroyers. Ciò che colpisce al primo ascolto è l'impatto sonoro della strumentazione: la chitarra, il basso, la batteria e i fiati emergono con forza e sopra di loro si pone chiara e tonante la voce di Screamin' Jay. In particolare la chitarra di Buddie Blue apre ogni brano dando una forte impronta melodica. Questo aspetto segna una differenza significativa con le prime produzioni di Hawkins in cui la musica, spesso minimalista, non si impone e lascia alle evoluzioni vocali di Hawkins, non a caso definito il primo shock rocker della storia, il compito di dare l'impronta ai brani.
Tra i dieci brani che compongono il disco non ve n'è uno che spicca, la qualità si assesta su buon livello per tutta la durata; I Am the Cool è forse leggermente migliore degli altri, sia per la musica scherzosamente cupa sia per le liriche autocelebrative che sembrano attingere dalla corrente degli artisti hip-hop di quel periodo come LL Cool J e Puff Daddy.
Se c'è una critica che può essere mossa a questo disco è forse che la durata non arriva a 40 minuti, ma per un artista quasi settantenne nato e cresciuto nell'epoca del vinile questo è un peccato assolutamente perdonabile e Somethin' Funny Going On resta una album di riferimento del blues anni '90.
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