martedì 6 ottobre 2020

La storia della copertina di Unknown Pleasures dei Joy Division

Nota: questo articolo è stato scritto dal nostro guest blogger Tino che ringraziamo per il contributo.


Ci sono casi in cui loghi o immagini diventano delle vere e proprie icone, a volte famose quanto gli autori stessi. Pensiamo al disegno della lingua dei Rolling Stones oppure allo smile dei Nirvana, o ancora il Dark Side dei Pink Floyd: nel corso del tempo sono diventate icone onnipresenti, veri pezzi di cultura pop. Un altro esempio è sicuramente questo misterioso disegno apparso sulla copertina di Unknown Pleasure, il primo album dei Joy Division del 1979.


La sua storia è piuttosto curiosa e ha origine giusto mezzo secolo fa. Nel 1970 Harold Craft, per la sua tesi di dottorato all'osservatorio di Arecibo, stava cercando un modo di comparare gli impulsi elettromagnetici provenienti dallo spazio; la pulsar (una stella a neutroni) CP1919 era una delle candidate da osservare. Il problema è che per via delle varie interferenze Harold cercò un modo di visualizzare questi impulsi allargando quelli più stretti e restringendo quelli più grandi. L'immagine quindi non rappresenta un battito cardiaco oppure qualche complicata analisi matematica, sono solamente degli impulsi graficamente aggiustati di una stella a neutroni disegnati l'uno sotto l'altro da uno dei primi software per computer.

Immagine originale della tesi di dottorato pubblicata su twitter da Jen Christiansen di Scientific American

I colori originali erano bianco su nero e qualche mese dopo la rivista Scientific American, nel 1971, la pubblicò in una variante: bianco su ciano.

Variante bianco su ciano

La sua ricerca venne poi ripubblicata nuovamente nel 1977, nel Regno Unito sulla rivista The Cambridge Encyclopedia of Astronomy. La stessa rivista che venne trovata da Sumner o Morris (rispettivamente chitarrista e batterista), a seconda dei racconti, nella Manchester Central Library durante una pausa pranzo mentre era alla ricerca di ispirazione.

Immagine di The Cambridge Encyclopedia of Astronomy

In seguito a Peter Saville, grafico della Factory Records, venne affidato il compito di creare la copertina dell'album a partire da quell'immagine. Levando le scritte varie e invertendo i colori in bianco su nero, andando contro gli iniziali desiderata della band, la copertina era pronta, nessun'altra scritta, nemmeno il nome della band, solo quel misterioso disegno.

Nel mentre, Harold Craft non aveva minimamente idea del successo derivato dall'immagine che aveva generato anni prima, fu una persona che lavorava per Scientific America, Jen Christiansen, a riferirglielo. Craft si precipitò nel negozio di dischi più vicino per verificare di persona e ne uscì con l'album in questione e un poster della copertina.

Inoltre, il disco inizialmente doveva chiamarsi in un altro modo, Kinetic Outtake, venne realizzato in soli tre weekend per via dei lavori principali dei membri e in realtà non è nemmeno il primo disco della band perché Ian Curtis presentò tra il 1977 e il 1978 un disco alla RCA di Manchester che non venne pubblicato e Transmission era una canzone di questo disco inedito.

Un'immagine che davvero ha avuto un successo strepitoso anche al di fuori della fanbase della band. Magliette, accessori, tatuaggi e street art che ritraggono questo disegno dominano la scena dagli anni 80. Nel 2015 la BBC tramite un sondaggio la elegge la miglior maglietta di tutti i tempi, battendo mostri sacri come Pink Floyd, Rolling Stones e Nirvana.

Sì, ne ho una variante pure io

Nemmeno la Disney è rimasta immune da questa moda, ma questa mossa divise un po' le opinioni della band a riguardo.


L'epoca dei social fotografici: tumblr, pinterest e instagram poi sono tutt'ora pieni di reinterpretazioni e meme.


... e di chi forse non sa nemmeno cosa sia, ma piace e se ne fa bella mostra.

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