sabato 25 settembre 2021

The Notorius B.I.G. - Il cielo è il limite, la graphic novel sulla vita di Notorious B.I.G.

È uscita ad agosto del 2021 la graphic novel The Notorious B.I.G. - Il cielo è il limite di Antonio Solinas (autore dei testi) e Paolo Gallina (autore dei disegni) sulla vita di Christopher Wallace, meglio noto come Notorious B.I.G. Il racconto dei due autori parte dalle origini povere del protagonista e dai problemi con lo spaccio di droga fino al successo e alla morte nel traffico di Los Angeles.

Il racconto dei due autori è coinvolgente e vibrante, tanto che sfogliando le pagine del libro sembra proprio di trovarsi tra le strade di New York e di Los Angeles in cui si svolgono le scene narrate: dapprima in mezzo alla povertà e allo spaccio, e poi nella ricchezza più sfrenata dello showbiz. Questo strano cocktail di atmosfere opposte emerge in tutta la sua crudezza, così come emergono le fragilità e le contraddizioni del protagonista nelle sue relazioni con Jan, la madre della sua unica figlia T'yanna, con Faith Evans e con la rapper Lil' Kim, che ha in seguito dichiarato di aver abortito un figlio di Notorious. Come è ovvio, gran parte del volume è dedicata al conflittuale rapporto di Biggie con l'amico, e poi acerrimo nemico, Tupac Shakur fino alla tragica morte di quest'ultimo.

Il libro funziona bene anche dal punto di vista informativo, fornendo un ottimo compendio della vita di uno dei rapper più influenti della storia e narra la sua storia musicale dai primi mixtape fino al successo dei due album realizzati in vita.

La graphic novel su Notorious B.I.G. arriva cinque anni dopo Tupac Shakur. Solo Dio può giudicarmi degli stessi autori e dedicato alla vita di Tupac, purtroppo il volume è ormai introvabile. Non resta quindi che godersi questo ottimo libro, che offre un preciso e dettagliato spaccato della vita gloriosa e tragica di una figura unica in cui lascito musicale perdura a quasi tre decenni di distanza.

domenica 19 settembre 2021

Cinema e musica: Space Jam


Space Jam del 1996 è uno dei film più iconici degli anni 90, reso famoso dalla sua strana commistione di storie vere, cartoni animati, sport e umorismo. Il film vede il leggendario Micheal Jordan finire nel mondo dei Looney Tunes per aiutare Bugs Bunny e i suoi amici a vincere una partita di pallacanestro contro un gruppo di mostri alieni, chiamati Monstars, che vuole catturarli per costringerli a lavorare come attrazioni nel parco divertimenti del loro padrone. Nel film la famiglia di Michael Jordan è interpretata da degli attori, ma nel cast ci sono altre stelle dell'NBA dell'epoca come Patrick Ewing, Charles Barkley, Larry Johnson, Muggsy Bogues e Shawn Bradley che interpretano sé stessi. Il film è particolarmente efficace perché ripropone la tecnica mista di coesistenza di attori umani e cartoni animati, che era stata inaugurata nel 1988 con Chi ha incastrato Roger Rabbit, facendo incontrare i protagonisti della Warner Bros con persone esistenti nella vita reale, anziché con personaggi fittizi.

Insieme al film fu pubblicata anche la colonna sonora intitolata Space Jam: Music from and Inspired by the Motion Picture che contiene, come è abbastanza ovvio vista l'ambientazione cestistica del film, un compendio della black music dell'epoca attingendo dalla scena hip hop e R&B degli anni 90. L'album parte con la bellissima cover di Fly Like an Eagle di Steve Miller realizzata da Seal, unico interprete non americano della compilation, il cui rimando allo slogan Come Fly With Me che già da anni accompagnava il merchandising di MJ è più che evidente. Il disco prosegue con The Winner di Coolio, brano non presente nel film, che trae il suo ritornello da We're a Winner degli Impressions di Curtis Mayfield. Coolio fa una seconda apparizione in un altro brano dell'album intitolato Hit 'Em High che è il tema che accompagna l'entrata in campo dei Monstars e che è interpretato da altri quattro rapper di rilievo quali B-Real, Busta Rhymes, LL Cool J e Method Man, ognuno dei quali dà la voce a uno dei mostri. Tra i brani più famosi troviamo anche la cover di Upside Down di Diana Ross interpretata dalle Salt-N-Pepa.

Come anticipato il disco contiene anche un buon numero di brani R&B partendo da I Found My Smile Again di D'Angelo, fino alla bellissima ballad For You I Will di Monica e alla cover di Basketball Jones del duo comico Cheech & Chong qui interpretata da Barry White e Chris Rock. Nel disco è presente anche la celebre title track dei Quad City DJ's che fu praticamente il loro unico successo, perché il gruppo ha all'attivo un solo album che risale proprio all'anno del film. Nella colonna sonora di Space Jam compare un solo brano non appartenente alla black music, la cover di That's the Way (I Like It) dei KC and the Sunshine Band interpretata dagli Spin Doctors con Biz Markie.

Del film fu pubblicato anche un secondo disco che contiene le musiche strumentali a commento sonoro delle scene del film realizzate da James Newton Howard e intitolato Space Jam Motion Picture Score.

Nonostante alcuni dei brani della colonna sonora compaiano solo nei titoli di coda, e sono quindi inseriti un po' a forza nella compilation, rispecchiano tutti le atmosfere del film e costituiscono un disco efficace e divertente che offre uno dei migliori esempi della musica nera di quel periodo. Non è un caso che molti di questi pezzi siano famosissimi ancora oggi, a riprova del fatto che la squadra di musicisti messa in campo dai produttori è stata vincente come quella composta da Michael Jordan e da Looney Tunes.

venerdì 3 settembre 2021

La strana collaborazione tra Puff Daddy e Chuck D

Nel 1999 la tensione tra la West Coast e la East Coast, almeno a livello mediatico, era ai massimi livelli: le recenti morti di Tupac Shakur e Notorious B.I.G bruciavano ancora e in questo scenario rovente il produttore e fondatore della Bad Boy Puff Daddy raccoglieva gran parte dell'odio proveniente dai sostenitori della costa occidentale, essendo il principale esponente dell'etichetta da lui stesso fondata. 

Per denunciare, o forse celebrare, la nomea di Nemico Pubblico #1, Puff Daddy (che al tempo usava ancora questo nome, prima di passare a essere chiamato Diddy o P. Diddy) decise di includere nel suo secondo album solista intitolato Forever una cover di Public Enemy #1 dei Public Enemy (incisa da gruppo di Chuck D nel loro album di esordio Yo! Bum Rush the Show del 1987) intitolata P.E. 2000. Il brano fu pubblicato come singolo di lancio prima che uscisse l'album intero e fu registrato in due versioni: la principale in inglese e una in spagnolo e di ciascuna di esse fu realizzato anche un video. In quello della versione in inglese, Puff scappa su una Lamborghini da presunti nemici che gli danno la caccia in elicotteri, nella versione in spagnolo il rapper si muove tra la folla vestito con i colori della bandiera di Porto Rico. Il pezzo di Puff Daddy utilizza la stessa base di quello dei Public Enemy e in parte ne ricalca anche il testo con la rapper Hurricane G (che al tempo aveva all'attivo un solo album intitolato All Woman uscito nel 1997) a interpretare le parti di Flavor Flav, ciò nonostante il brano cita nei crediti come unico campionamento quello di Public Enemy #1 e non quelli contenuti nel pezzo originale nel quale la base era presa di peso da Blow Your Head di Fred Wesley & The J.B.'s.


Puff Daddy inizialmente avrebbe voluto un featuring di Chuck D per P.E. 2000, ma il vocalist dei Public Enemy non si rese disponibile per la cover della sua stessa band. Puff allora rilanciò la proposta proponendo di realizzare insieme una versione rock crossover di Public Enemy #1 e questa volta Chuck D accettò. Il pezzo che ne uscì si intitola P.E. 2000 (Rock Remix) e a dispetto del titolo non è un remix di P.E. 2000 ma un brano completamente diverso, con una base rock e che ha come unico legame con la traccia originale il fatto di contenere le parole public enemy nel ritornello. La seconda delle tre strofe è rappata da Chuck D, mentre la prima e la terza sono di Puff. Il brano è stato pubblicato sulla versione americana del CD single di P.E. 2000, come B-side di Satisfy You (un altro dei singoli di Forever) e come CD single a sé stante. Ad aumentare le stranezze e la confusione, sul singolo di Satisfy You era presente un altro brano intitolato P.E. 2000 (Lost Remix) che vedeva la presenza come ospite di Shyne e che era anch'esso un brano slegato dall'originale se non per il fatto di contenere le parole public enemy number 1 nel ritornello

Entrambi i rapper avevano comunque un buon background nel crossover. Puff Daddy aveva realizzato una cover rock di un brano del suo album di esordio, It's All About the Benjamins, e nel 1998 aveva inciso Come With Me per la colonna sonora di Godzilla insieme a Jimmy Page e Tom Morello, il brano conteneva un riff di Kashmir dei Led Zeppelin e il CD single conteneva come B-side anche il remix di Morello ricco di distorsioni e vicino al metal. Chuck D fu uno dei pionieri del crossover grazie alla cover di Bring the Noise realizzata insieme agli Anthrax e nel 2000 avrebbe pubblicato l'album di esordio (l'unico mai uscito, in realtà) del suo gruppo crossover Confrontation Camp (in cui usava il nome Mista Chuck), e realizzato una traccia per la colonna sonora del film Bamboozled con Zach de la Rocha dei Rage Against The Machine. Non a caso sulla copertina del CD single di P.E. 2000 (Rock Remix) il nome di Chuck D è indicato come Mista Chuck of Confrontation Camp.

Se P.E. 2000 (Rock Remix) è sicuramente godibile e in linea con le tendenze musicali dell'epoca, non si può negare che la sua genesi sia quantomeno strana. Tuttavia ha unito due rapper agli antipodi della scena hip hop in un prodotto di buon livello che forse meritava in un posto anche in un album.

venerdì 20 agosto 2021

Perché lo standard jazz Stardust si intitola così?

Stardust è una delle più celebri composizioni jazz di ogni epoca, registrata per la prima volta nel 1927 ha trovato la sua incisione più famosa nel 1940 grazie all'interpretazione di Glenn Miller. L'autore originale del brano fu il celebre jazzista Hoagy Carmichael, nato a Bloomington, nell'Indiana, nel 1899.


Carmichael si iscrisse alla facoltà di legge dell'Indiana University nel 1922, dove si laureò nel 1926 nonostante un'interruzione nel 1923 per motivi economici. Negli anni universitari Carmichael maturò un'interesse per la musica jazz e arrivò a fondare un complesso chiamato Carmichael's Collegians, di cui era il cantante e pianista.

Nelle sue due autobiografie, intitolate Stardust Road e Sometimes I Wonder, Carmichael scrisse di aver composto Stardust negli anni universitari, prendendo ispirazione in una calda notte di fine estate dalla fine della sua storia d'amore con la compagna di studi Kathryn Moore, che finì per sposare il trombettista dei Carmichael's Collegians Art Baker. Secondo quanto riportato dal biografo Richard Sudhalter nel suo libro Stardust Melody: The Life and Music of Hoagy Carmichael del 2003, la stessa Kathryn Moore smentì questa versione sostenendo di aver frequentato Carmichael per poco tempo e che non si sia trattato di una storia importante. Sudhalter aggiunge che gran parte della storia di Stardust è avvolta nel mistero, creato ad arte appositamente dall'autore nelle sue memorie. In ogni caso che il pezzo sia stato composto ai tempi dell'università è certo, in quanto confermato anche dalla cantante Violet Deckard Gardner che al tempo si esibiva spesso con la band di Carmichael.

Un compagno di università chiamato Stuart Gorrell propose a Carmichael di intitolare il brano Star Dust, in quanto gli ricordava polvere di stelle che cadeva dal cielo d'estate (dust from stars drifting down through the summer sky). La prima incisione del pezzo porta proprio questo titolo diviso in due parole e fu incisa a nome di Hoagy Carmichael & His Pals nel 1927. Carmichaeal pubblicò il primo manoscritto presso lo United States Copyright Office (l'ente governativo americano che si occupa della tutela del diritto d'autore) il 5 gennaio 1928, poco prima di lasciare l'Indiana per trasferirsi a New York per lavorare come compositore per il produttore Irving Mills.

Mills incaricò quindi il paroliere Mitchell Parish di scrivere un testo per il brano. Mitchell avrebbe voluto rinominare il pezzo in Then I Will Be Satisfied ma decise infine, su suggerimento dell'arrangiatore della Mills Music Don Redman, di intitolarlo Stardust.

La composizione, con il titolo che oggi tutto conosciamo, fu incisa per la prima volta nel 1928 dai McKinney's Cotton Pickers, di cui Redman era il direttore musicale, e da allora da innumerevoli altri interpreti i più famosi dei quali furono negli anni 30 e 40 i direttori della grandi orchestre, come Glenn Miller, Cab Calloway o Benny Goodman che resero il brano celebre e immortale e lo portarono alla fama planetaria di cui oggi meritatamente gode.



Fonti:
  • "Stardust melody: the life and music of Hoagy Carmichael" di Richard Sudhalter
  • "The Book of World-famous Music: Classical, Popular, and Folk" di James Fuld
  • "Jelly Roll, Bix, and Hoagy: Gennett Records and the Rise of America's Musical Grassroots" di Rick Kennedy
  • "Tin Pan Alley: An Encyclopedia of the Golden Age of American Song" di David Jasen

mercoledì 4 agosto 2021

An interview with Chez Kane

An Italian translation is available here.

British rock singer Chez Kane published her debut solo album this year produced by Italian label Frontiers Records. To talk about her 80s inspired record, Chez accepted our proposal for an interview that we are today offering our readers.

We would like to thank Chez Kane for this interview.





125esima Strada: Hello Chez and first of all thanks for your time. Let's start from your debut album, where does your love for 80s inspired music come from?

Chez Kane:
Hey, no problem and thank you also! My love for 80s inspired music all began when I was around thirteen years old. I heard Def Leppard’s Pour Some Sugar On Me playing on the radio and instantly fell in love! My parents then bought me their album and you could say the rest is history. Haha.


125esima Strada: How were these songs born? What's the story behind them?

Chez Kane: The songs on my debut album were all written by the lovely Danny Rexon, frontman of the band Crazy Lixx. He is an incredible song writer and I feel so fortunate to have been able to work with such a talented guy to launch my solo career. I am so in love with this style of music and he has done such a great job in bringing that late 80s feel in to my album but with a fresh approach.


125esima Strada: I like Defender of The Heart because it's more melodic than the other songs and because the text is also quite peculiar. What is the story of this song?

Chez Kane: I can’t really answer what the story is behind the songs on the album as I am not the writer, we would need to ask Danny, but I totally agree with what you have said in the question, it is the more melodic song of the album and a very powerful song with great sentiment.


125esima Strada: Who are your favorites of the 80s scene that inspired you most?

Chez Kane: It started with Def Leppard, then I discovered Pat Benatar and Robin Beck and I always remember being blown away and thinking that they were so awesome, they looked so cool and I was instantly inspired!


125esima Strada: Let's talk about your YouTube channel also. You have a lot of covers, most of which are power ballads such as Alone by Heart or Forever by Kiss; which one is your favorite of all those songs and why?

Chez Kane: That is a tough question because I started my YouTube channel for the love of singing songs that I love to sing so I genuinely love every song that I have covered for my channel.
Just off the top of my head… Edge of a Broken Heart by Vixen was a really fun song to sing but like I said, I love all of them. Hehe!


125esima Strada: What I think is surprising is that you have a lot of ballads on your channel, but none on your solo album. How come? Isn't this a weird choice, especially for an AOR album?

Chez Kane: I don’t think it’s a weird choice, we did discuss whether the album needed a ballad but Danny and I both agreed that it wasn’t missing when we played the album through as Defender of the Heart was strongly standing alone as the closest to a ballad.

I’m sure a ballad will be on its way at some point in the near future, this is just the beginning!


125esima Strada: You are also one of the front-women of a band called Kane'd, in which the two other singers are your two sisters. The sound of Kane'd is very different from your solo recordings, much more hard rock oriented. Are these the two sides of your musical personality?

Chez Kane: Oh yes, 100%. I love lots of different styles of rock music. It all started with 80s inspired rock and I will always have a major soft spot for it, but I have also gone on to love lots of genres of rock and that definitely shows in the writing of the Kane’d songs.


125esima Strada: What do you plan for your future? More solo albums? More Kane'd? More of both?
I would like more of both and I’m sure there will be!

Chez Kane: I am currently very busy putting the show together for the upcoming solo gigs and I have a few things going on behind the scenes that I can’t discuss right now but for anyone reading this, please stay connected with me on my social media platforms for any future updates.


125esima Strada: Many thanks for your time again, it's been a privilege talking to you.

Chez Kane: Thank you for the chat, it’s been a pleasure!

Intervista a Chez Kane

L'originale in inglese è disponibile qui.

La cantante rock britannica Chez Kane ha pubblicato il suo album di esordio quest'anno con l'etichetta italiana Frontiers Records. Per parlare del suo album ispirato alla musica anni 80, Chez ha accettato la nostra proposta di un'intervista che offriamo oggi ai nostri lettori.

Ringraziamo Chez Kane per averci concesso questa intervista.





125esima Strada: Ciao Chez e anzitutto grazie del tempo che ci stai dedicando. Iniziamo dal tuo album di debutto, da dove viene il tuo amore per la musica ispirata agli anni 80?

Chez Kane:
Ciao, di nulla e grazie a te! Il mio amore per la musica ispirata agli anni 80 è iniziato quando avevo circa tredici anni. Ho sentito Pour Some Sugar On Me dei Def Leppard alla radio e mi sono subito innamorata! I miei genitori a quel punto mi hanno comprato l’album e il resto è storia. Ahaha.


125esima Strada: Come sono nate queste canzoni? Che storia c’è dietro?

Chez Kane: Le canzoni del mio primo album sono state scritte dall’ottimo Danny Rexon, frontman dei Crazy Lixx. È un bravissimo autore e mi sento fortunata ad aver potuto lavorare con un uomo di tale talento per lanciare la mia carriera solista. Adoro questo stile musicale e ha fatto un ottimo lavoro nel portare nel mio album le atmosfere della fine degli anni 80 con un approccio moderno.


125esima Strada: A me piace Defender of The Heart perché è più melodica delle altre canzoni e perché anche il testo è particolare. Qual è la storia di questa canzone?

Chez Kane: Non posso dire precisamente quali storie ci siano dietro alle canzoni perché non le ho scritte io, dovremmo chiedere a Danny, ma sono completamente d’accordo con ciò che hai detto, è la canzone più melodica dell’album ed è molto potente e piena di sentimento.


125esima Strada: Chi sono i tuoi preferiti della scena anni 80 che ti hanno influenzato di più?

Chez Kane: È iniziato tutto con i Def Leppard, poi ho scoperto Pat Benatar e Robin Beck e mi ricordo di esserne stata subito rapita e di aver pensato che fossero molto brave, avevano un look veramente figo e ne sono stata immediatamente ispirata!


125esima Strada: Parliamo anche del tuo canale YouTube. Ci sono molte cover, la maggioranza delle quali sono power ballad come Alone degli Heart o Forever dei Kiss; qual è la tua preferita di queste canzoni e perché?

Chez Kane: È una domanda difficile perché ho avviato il canale YouTube per la passione di cantare canzoni che mi piace cantare e amo genuinamente tutte le canzoni che ho registrato per il mio canale. Così su due piedi… Edge of a Broken Heart delle Vixen è stata molto divertente da cantare, ma come ho detto le amo tutte. Hehe!


125esima Strada: Una cosa che trovo sorprendente è che ci sono molte ballad sul tuo canale, ma non ce n’è nell’album solista. Come mai? Non è una scelta strana, specialmente per un album AOR?

Chez Kane: Non credo sia una scelta strana, abbiamo discusso se nell’album servisse una ballad ma io e Danny eravamo d’accordo che non se ne sentiva il bisogno quando abbiamo ascoltato l’album dall’inizio alla fine perché Defender of the Heart si distingueva fortemente come quella che più assomigliava a una ballad.

Sono sicura che prima o poi arriverà una ballad, siamo solo all’inizio!


125esima Strada: Tu sei anche una delle frontwomen del gruppo Kane’d in cui le altre due cantanti sono le tue sorelle. Il suono dei Kane’d è molto diverso dalle tue incisioni soliste, molto più orientato all’hard rock. Sono le due facce della tua personalità musicale?

Chez Kane: Sì, al 100%. Mi piacciono molti stili diversi di musica rock. È iniziato tutto con il rock ispirato agli anni 80 e avrò sempre un debole per questo genere, ma ho attraversato molti generi di rock e si vede bene nella scrittura delle canzoni dei Kane’d.


125esima Strada: Cosa hai in programma per il futuro? Altri album solisti? Altri album dei Kane’d? Entrambe le cose?

Chez Kane: Al momento sono molto impegnata nel preparare lo show per i miei concerti imminenti e ci sono un paio di cose in corso dietro le quinte di cui adesso non posso parlare ma per chiunque stia leggendo, restate connessi con me sui social network per essere informati degli sviluppi futuri.


125esima Strada: Grazie ancora del tempo che ci hai dedicato, è stato un onore parlare con te.

Chez Kane: Grazie a te per la chiacchierata, è stato un piacere!

domenica 1 agosto 2021

Giacomo Voli - Cremona, 31/7/2021

Una delle cose che mi mancavano di più durante il periodo peggiore della pandemia è stata la possibilità di assistere a concerti dal vivo; è più di un anno che non ne vedo uno, e quindi quest'occasione di vedere un'acustico di Giacomo Voli a Cremona arriva proprio come se fosse un piccolo tassello di normalità dopo questo periodo così strano.


La location è insolita, la trattoria Antico Borgo di Cremona, ma è anche incredibilmente funzionale, con un ampio giardino all'aperto coperto da una tettoia e la serata parte benissimo perché anche il cibo è ottimo e questo proprio non guasta. Giacomo, che alterna sapientemente la propria attività solista con quella di lead singer dei Rhapsody Of Fire, apre il concerto intorno alle 21:30 accompagnandosi con chitarra e tastiera, con la quale sopperisce anche all'assenza degli altri strumenti. Chiudendo gli occhi si può infatti quasi credere di non essere di fronte all'esibizione solista ma a quella di una band al completo, perché la definizione di acustico va decisamente stretta alla straripante performance che è appena iniziata.

Si vede subito che le emozioni di un'esibizione dal vivo mancavano anche al nostro vocalist, perché l'energia che mette in campo è travolgente. Giacomo mischia le carte, e di molto: oltre al rock degli anni 70 e 80 con pezzi di Aerosmith, Queen e Led Zeppelin, aggiunge tanto altro con divagazioni nel pop di Every Breath You Take dei Police e nel funk di I Wish di Stevie Wonder oltre a tanta, tanta musica italiana che viaggia da Zucchero a Ligabue ai Matia Bazar, a conferma che i dardi nella faretra di Giacomo sono tanti e forse inesauribili.

Che al nostro Jack piacciano i Queen non è una novità, quello che forse è invece inaspettato è che durante Another One Bites The Dust il locale si trasformi in una sala da ballo. Gli avventori spostano alcuni tavoli e molti dei clienti del ristorante si scatenano improvvisando balli nella sala che proseguiranno per il tutto il resto del concerto. Non so quanti del pubblico siano venuti apposta a sentire Giacomo e quanti si siano invece trovati coinvolti in questa magia per caso: i primi probabilmente erano consapevoli, i secondi possono sicuramente considerarsi incredibilmente fortunati.

Dopo due ore, che sono letteralmente volate via, Giacomo annuncia che il concerto volge al termine, ma il pubblico ovviamente vuole un encore e il nostro vocalist concede ben più di un pezzo tra cui Radio Gaga, chiesto proprio dal pubblico, When I Was Your Man di Bruno Mars e Sally di Vasco che chiude lo spettacolo. Guardiamo l'orologio e ci chiediamo "Ma Giacomo non si stanca?", perché canta e suona da solo da due ore ma sembra fresco e carico come all'inizio della serata.

Con un giro di saluti finisce questa serata di cena e concerto e si riparte verso casa, consci che in questa nottata di fine luglio ha magicamente funzionato tutto alla grande e che è proprio così che aspettiamo che torni il mondo dopo la pandemia. E forse questo concerto è stato proprio uno degli anelli della lunga catena del ritorno al mondo che conoscevamo fino a un anno e mezzo fa.