Due anni dopo l'album di esordio torna la cantante R&B italo-giamaicana Francess con un nuovo disco registrato in studio intitolato A Bit of Italiano. Come suggerisce il titolo stesso il disco è una raccolta di cover, più un inedito, di pezzi italiani tradotti in inglese e trasformati in brani R&B unendo così le due anime musicali a cui la cantante si ispira, la musica nera e la canzone italiana, e riprendendo anche la tradizione dei crooner degli anni 50, come Dean Martin o Al Martino, che portavano oltreoceano i brani melodici del nostro paese traducendoli nella loro lingua. L'album di Francess attinge dalla tradizione popolare, con la cover di Ma Se Ghe Penso, e da quella cantautorale spaziando in vari decenni da Fred Buscaglione fino a Neffa.
Il disco si apre con Don't Want the Moonlight, cover di Guarda Che Luna proposta anche in versione acustica in chiusura del disco, che trasforma il pezzo di Buscaglione in una ballad onirica e crepuscolare; Francess canta gli ultimi versi del pezzo in italiano passando quindi dal canto sommesso dell'R&B alla voce piena della canzone italiana dimostrando grande maestria in diversi stili e creando un contrasto di grande effetto. L'ecletticità della cantante emerge anche in tutto il resto del disco che essendo fatto di brani così diversi le dà modo di esprimersi in terreni altrettanto variegati. Si passa ad esempio dal canto lento e dalla melodia de Il Cielo in Una Stanza, notevolmente rallentata rispetto all'originale e con una base minimale che mette in risalto le doti vocali della cantante, al ritmo incalzante di Vengo Anch'io, No Tu No.
Nel disco troviamo anche una versione saltellante ed allegra di Attenti al Lupo impreziosita dai cori e dall'ottimo suono onnipresente della chitarra. Tra i brani melodici spicca anche una straordinaria versione di Vacanze Romane a cui Francess dona un groove molto nero grazie anche alla base musicale che crea la giusta atmosfera a riprova del fatto che i musicisti e i produttori di questo album sono professionisti di altissimo livello. Nel disco è presente anche una cover di Quello Che Le Donne Non Dicono intitolata What Women Never Say che trasforma il midtempo di Fiorella Mannoia in una ballad R&B. In questi ultimi due brani più melodici Francess si esprime di nuovo in un canto più potente dimostrando ancora una volta la sua notevole capacità di passare da uno stile ad un altro.
L'unico pezzo degli anni 2000 è Passione di Neffa che l'ex rapper campano aveva scritto nel 2007 con sonorità simili ai canti siciliani del dopoguerra e che Francess trasforma in uno struggente lento che vira verso il soul.
In mezzo ai classici troviamo l'inedito che si intitola Good Fella e descrive in modo scherzoso gli stereotipi sugli italiani ben noti all'estero su una base R&B più vicina a quelle del primo album della cantante.
Oltre alla musica, in questo disco deve essere lodata anche l'opera di traduzione che riesce ad adattare i testi in inglese mantenendone il significato pressoché ovunque, compito in cui hanno fallito quasi tutti i traduttori di ogni epoca.
In conclusione, con questo secondo album Francess si conferma la miglior voce dell'R&B italiano, anche perché adeguatamente supportata da un'ottima produzione. Ma soprattutto A Bit of Italiano dimostra che i grandi musicisti sanno cogliere nei classici riflessi inaspettati a cui neanche gli autori originali avevano pensato, mischiando stili diversi e trasformando opere belle in altre ancora migliori.
Il disco si apre con Don't Want the Moonlight, cover di Guarda Che Luna proposta anche in versione acustica in chiusura del disco, che trasforma il pezzo di Buscaglione in una ballad onirica e crepuscolare; Francess canta gli ultimi versi del pezzo in italiano passando quindi dal canto sommesso dell'R&B alla voce piena della canzone italiana dimostrando grande maestria in diversi stili e creando un contrasto di grande effetto. L'ecletticità della cantante emerge anche in tutto il resto del disco che essendo fatto di brani così diversi le dà modo di esprimersi in terreni altrettanto variegati. Si passa ad esempio dal canto lento e dalla melodia de Il Cielo in Una Stanza, notevolmente rallentata rispetto all'originale e con una base minimale che mette in risalto le doti vocali della cantante, al ritmo incalzante di Vengo Anch'io, No Tu No.
Nel disco troviamo anche una versione saltellante ed allegra di Attenti al Lupo impreziosita dai cori e dall'ottimo suono onnipresente della chitarra. Tra i brani melodici spicca anche una straordinaria versione di Vacanze Romane a cui Francess dona un groove molto nero grazie anche alla base musicale che crea la giusta atmosfera a riprova del fatto che i musicisti e i produttori di questo album sono professionisti di altissimo livello. Nel disco è presente anche una cover di Quello Che Le Donne Non Dicono intitolata What Women Never Say che trasforma il midtempo di Fiorella Mannoia in una ballad R&B. In questi ultimi due brani più melodici Francess si esprime di nuovo in un canto più potente dimostrando ancora una volta la sua notevole capacità di passare da uno stile ad un altro.
L'unico pezzo degli anni 2000 è Passione di Neffa che l'ex rapper campano aveva scritto nel 2007 con sonorità simili ai canti siciliani del dopoguerra e che Francess trasforma in uno struggente lento che vira verso il soul.
In mezzo ai classici troviamo l'inedito che si intitola Good Fella e descrive in modo scherzoso gli stereotipi sugli italiani ben noti all'estero su una base R&B più vicina a quelle del primo album della cantante.
Oltre alla musica, in questo disco deve essere lodata anche l'opera di traduzione che riesce ad adattare i testi in inglese mantenendone il significato pressoché ovunque, compito in cui hanno fallito quasi tutti i traduttori di ogni epoca.
In conclusione, con questo secondo album Francess si conferma la miglior voce dell'R&B italiano, anche perché adeguatamente supportata da un'ottima produzione. Ma soprattutto A Bit of Italiano dimostra che i grandi musicisti sanno cogliere nei classici riflessi inaspettati a cui neanche gli autori originali avevano pensato, mischiando stili diversi e trasformando opere belle in altre ancora migliori.
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