Meet The Temptations è il titolo del primo 33 giri pubblicato dai Temptations nel 1964, quando la loro carriera discografica era già iniziata da tre anni. Infatti, come era abbastanza consueto al tempo, più che un LP registrato in apposite sessioni è un raccolta dei singoli e dei B-side pubblicati fino ad allora.
Il disco propone il classico suono soul e doo-wop della Motown, con le voci dei cinque interpreti e dei coristi di supporto che si alternano sia nel canto della melodia principale sia nei ricchi cori e nelle seconde voci che contraddistinguono questo genere di produzione; il gruppo dà prova delle proprie incredibili capacità canore in tutti i dodici pezzi del disco. Le voci principali del gruppo restano comunque quelle di Paul Williams, che si distingue per la pulizia dell'esecuzione, e di Eddie Kendricks, che mostra una notevole potenza anche in falsetto come nella bellissima Paradise. La voce storica dei Temptations, David Ruffin, in questo disco è presente solo come corista nella traccia di apertura The Way You Do the Things You Do che fu registrata proprio nel 1964. Tra i pezzi migliori troviamo anche Check Yourself, una delle prime incisioni del gruppo dai notevoli cambi di tempo.
Come in tutti i più importanti dischi della Motown, anche in questo caso le basi musicali sono realizzate dallo straordinario combo dei Funk Brothers che ricorre a una quantità incredibile di strumenti diversi data la ricchezza della propria formazione. Come dice il documentario Standing in the Shadows of Motown a loro dedicato, nonostante non abbiamo mai inciso un disco a loro nome hanno più primi posti in classifica dei Beatles, dei Rolling Stones, dei Beach Boys e di Elvis Presley sommati.
Il disco è stato stampato in CD solo nel 1999 con l'aggiunta di due bonus track. la prima di esse è Oh Mother of Mine, il primo singolo della carriera dei Temptations, e l'allegra e scherzosa Romance Without Finance.
Essendo una raccolta di singoli è ovvio che questo album è composto solo da brani di altissimo livello e infatti non vede un solo calo di qualità. Non sarà il miglior album dei Temptations, che solo pochi anni dopo hanno inciso il capolavoro The Temptations Sing Smokey, ma resta un capolavoro assoluto del doo-wop e del soul e una pietra miliare dell'immensa produzione della Motown che non può mancare nella discografia degli amanti della musica nera.
Il disco propone il classico suono soul e doo-wop della Motown, con le voci dei cinque interpreti e dei coristi di supporto che si alternano sia nel canto della melodia principale sia nei ricchi cori e nelle seconde voci che contraddistinguono questo genere di produzione; il gruppo dà prova delle proprie incredibili capacità canore in tutti i dodici pezzi del disco. Le voci principali del gruppo restano comunque quelle di Paul Williams, che si distingue per la pulizia dell'esecuzione, e di Eddie Kendricks, che mostra una notevole potenza anche in falsetto come nella bellissima Paradise. La voce storica dei Temptations, David Ruffin, in questo disco è presente solo come corista nella traccia di apertura The Way You Do the Things You Do che fu registrata proprio nel 1964. Tra i pezzi migliori troviamo anche Check Yourself, una delle prime incisioni del gruppo dai notevoli cambi di tempo.
Come in tutti i più importanti dischi della Motown, anche in questo caso le basi musicali sono realizzate dallo straordinario combo dei Funk Brothers che ricorre a una quantità incredibile di strumenti diversi data la ricchezza della propria formazione. Come dice il documentario Standing in the Shadows of Motown a loro dedicato, nonostante non abbiamo mai inciso un disco a loro nome hanno più primi posti in classifica dei Beatles, dei Rolling Stones, dei Beach Boys e di Elvis Presley sommati.
Il disco è stato stampato in CD solo nel 1999 con l'aggiunta di due bonus track. la prima di esse è Oh Mother of Mine, il primo singolo della carriera dei Temptations, e l'allegra e scherzosa Romance Without Finance.
Essendo una raccolta di singoli è ovvio che questo album è composto solo da brani di altissimo livello e infatti non vede un solo calo di qualità. Non sarà il miglior album dei Temptations, che solo pochi anni dopo hanno inciso il capolavoro The Temptations Sing Smokey, ma resta un capolavoro assoluto del doo-wop e del soul e una pietra miliare dell'immensa produzione della Motown che non può mancare nella discografia degli amanti della musica nera.
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