martedì 16 giugno 2015

L'omicidio di Jam Master Jay

Non sono solo i gangsta rapper, come Tupac o Notorious B.I.G, a incontrare la morte in conflitti a fuoco mai chiariti. La stessa sorte nel 2002 è toccata al DJ e polistrumentista dei Run-DMC, gruppo che si è sempre contraddistinto per le tematiche allegre e festaiole trattate, Jam Master Jay.

Il 30 ottobre del 2002 intorno alle 18:45 Jason Mizell, questo era il vero nome di Jam Master Jay, arrivò al proprio studio di registrazione di Merrick Boulevard, nel Queens, insieme all'amico Uriel Rincon, detto Tony, con cui si era dato appuntamento insieme ad altri amici che sarebbero arrivati più tardi. Il 24/7 Studios, così si chiamava lo studio Mizell, si trovava all'interno 3 del civico 90-10 di Merrick Boulevard, nel quartiere di Jamaica, nel Queens; attualmente lo stesso spazio è occupato dall'Hall of Fame Music Studios e purtroppo su Google Street View la visuale della porta d'ingresso è ostruita da un autobus, ma ve ne sono due buone foto sul sito Citysearch. Mizell e Rincon salirono nello studio ed entrarono in una delle sale per una partita alla Playstation prima di iniziare a lavorare. Il gioco con cui si intrattennero era Madden NFL 2002: Rincon prese la squadra dei Rams e Mizell quella dei Giants. Mizell aveva portato con sé una pistola, una calibro .45, e la appoggiò sul bracciolo del divano su cui lui e Rincon erano seduti, ma questi ricorda che non era la prima volta che ciò accadeva e non si stupì. Poco dopo arrivò allo studio anche l'assistente e receptionist di Jam Master Jay Lydia High che al contrario si mostrò irritata e chiese al DJ di farla sparire, ma lui la ignorò e lasciò la pistola dove stava.

Poco dopo arrivarono anche Randy Allen (fratello di Lydia High) e Mike B, gli altri due amici con cui Mizell e Rincon avevano appuntamento, che però si diressero subito verso una delle control room per verificare alcuni demo di un giovane cantante esordiente, lasciando così i due a giocare alla Playstation.

Meno di un'ora dopo, intorno alle 19:30, due persone vestite di nero che indossavano un copricapo che ne adombrava il volto entrarono nello studio. Uno dei due si fermò alla reception dove costrinse Lydia a stendersi al suolo. Il secondo proseguì vero la sala dove stavano Mizell e Rincon. Proprio in quell'instante il telefono di Rincon squillò e siccome lo aveva appoggiato sul pavimento accanto al divano, si volse e si abbassò per raccoglierlo. Un attimo dopo sentì dei passi, quindi Mizell salutare una persona appena entrata, poi lo sentì dire "Oh, shit!" e seguirono due colpì di pistola in rapida successione. Il primo colpì Rincon alla gamba sinistra, il secondo centrò Mizell alla testa. Rincon si girò, ma fece appena in tempo a vedere l'aggressore che indossava un maglione scuro correre via e non riuscì a vederlo in viso. Un istante dopo anche Allen e Mike uscirono dalla sala in cui si trovavano, ma gli aggressori si erano già allontanati e i due trovarono solo Rincon ferito e Jam Master Jay morto steso al suolo.

Nel corso delle indagini Lydia High identificò l'uomo che l'aveva costretta a stendersi al suolo nel noto criminale Ronald Washington, in seguito arrestato per rapina, che confidò anche alla sua fidanzata di allora di aver preso parte all'omicidio. Secondo il New York Daily News una fonte da loro intervistata avrebbe indicato l'amico di Mizell e produttore Curtis Scoon come mandante dell'omicidio, il motivo del gesto sarebbe in un debito di Mizell mai pagato all'amico. Scoon ha sempre negato il proprio coinvolgimento e gli inquirenti non hanno mai trovato indizi contro di lui.

Ma qualcosa di molto strano in questo omicidio c'è. Mizell aveva fatto installare un sistema di videosorveglianza che mostrava le immagini di chi entrava sul monitor accanto a quello collegato alla Playstation e che al contempo le registrava su VHS. Il detective Vincent Santangelo, che si è occupato del caso fin dall'inizio, ha riferito a Pix11 (il video è disponibile anche qui) che le cassette erano inservibili: forse erano vecchie oppure erano state sostituite. La causa potrebbe semplicemente essere l'incuria, forse Mizell non sostituiva i nastri con la dovuta frequenza. Ma è plausibile che un uomo che tiene alla propria sicurezza al punto di portare con sé una pistola non sottoponga l'impianto di videosorveglianza alla dovuta manutenzione? D'altro canto se qualcuno avesse fraudolentemente sostituito la cassetta perché mai avrebbe dovuto perdere tempo a inserirne un'altra nel registratore anziché limitarsi a fare sparire quella appena estratta? Questi quesiti restano insoluti.

Come succede frequentemente in questi casi i pochi testimoni vennero accusati da più parti di non collaborare adeguatamente alle indagini. Ad esempio nel 2003 la giornalista Michelle McPhee scrisse sul New York Daily News che i fratelli Randy e Lydia potrebbero sapere più di quanto hanno riferito e punta il dito particolarmente contro Lydia (di cui sbaglia il cognome chiamandola Allen anziché High) sostenendo che sia stata lei a fare entrare i due aggressori nello studio attivando il meccanismo elettronico di apertura delle porte. Ovviamente pochi giorni dopo Lydia, attraverso il sito AllHipHop smentì quanto sostenuto dalla McPhee dichiarandosi estranea all'accaduto e negando di aver aperto le porte ai due aggressori.

In seguito anche Randy Allen passò all'attacco sostenendo che la versione di Rincon secondo cui non riuscì a vedere l'aggressore deve essere falsa perché non è possibile che l'uomo seduto accanto alla vittima non abbia visto in faccia lo sparatore. In realtà guardando una foto della sala in cui è avvenuta la sparatoria, ad esempio quella accanto presa dal video di Pix11, si evince che essendo lo sparatore entrato dalla porta ed essendo Rincon chinato al suolo per raccogliere il cellulare, lo stesso Mizell gli ostruiva la vista rispetto all'uomo sulla porta (i due erano secondo ogni ricostruzione seduti sul divano a destra entrando dalla porta della stanza). Inoltre dopo essere stato colpito alla gamba può non aver avuto la freddezza di voltarsi per guardare in faccia l'uomo che aveva sparato. Questa potrebbe essere la spiegazione del perché Rincon ha sempre sostenuto di non aver visto in viso l'aggressore.

Va tuttavia sottolineato che in rete si trovano ricostruzioni grafiche della scena completamente sbagliate; ad esempio secondo questo fotogramma tratto da una galleria di immagini di MTV lo sparatore sarebbe stato in posizione quasi frontale rispetto ai due seduti sul divano e da quella posizione sarebbe stato impossibile per Rincon non vedere l'uomo armato; ma questa ricostruzione è grossolanamente sbagliata e inverte anche la posizione di Mizell e Rincon.

Alle accuse che i testimoni si scambiano tra loro si aggiungono quelle del fratello di Jam Master Jay, Marvin Thompson, che ritiene che i quattro presenti nello studio al momento della sparatoria stiano nascondendo la verità perché è secondo lui impossibile che nessuno abbia visto lo sparatore in faccia. La teoria di Thompson vuole che lo sparatore altri non sia che il fratello minore di Randy e Lydia, Teddy. Secondo Thompson si tratterebbe di una vendetta trasversale per regolare un conto in sospeso tra Teddy e il cugino di Mizell a cui solo una settimana prima lo stesso Teddy avrebbe puntato una pistola durante un litigio.

Tuttavia non vi sono prove in tal senso e al contrario tutto sembra indicare che Teddy non fosse presente nello studio al momento della sparatoria. Infatti questi arrivò allo studio a torso nudo, appena uscito dalla doccia, poco dopo l'omicidio perché attirato dal rumore degli spari.

A distanza di tredici anni l'omicidio rimane insoluto.

Oltre a quelle già citate nell'articolo, le fonti che abbiamo usato per la nostra ricerca sono gli articoli Breaking silence, witness says Jam Master Jay had a gun on night of murder del New York Daily News, Jam Master Jay’s Murder: A Timeline And The Key Players di MTV, Cops Probe Death of Jam Master Jay di Fox News, Was surveillance tape switched in the murder of Jam Master Jay? di Pix11.

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