Il 2016 segna il ritorno del newyorkesi Anthrax che non hanno certo bisogno di presentazioni essendo tra i più celebri, e forse i migliori in assoluto, esponenti del thrash metal. Il nuovo album For All Kings è il secondo dopo il rientro nella formazione del cantante storico Joey Belladonna ed è stato anticipato dall'uscita di due singoli nei mesi precedenti la pubblicazione dell'album intero. Il primo di essi Evil Twin, ispirato agli attentati terroristici e alle sparatorie di massa avvenuti nel 2015, è stato pubblicato nell'ottobre dello scorso anno e con il suo suono graffiante e tipicamente thrash si ricollega molto alle sonorità del precedente Worship Music; ma è con il secondo singolo Breathing Lightning, pubblicato a gennaio, che la band ha dato una prova distintiva del proprio cambio di rotta che avrebbe trovato conferma nel resto dell'album. For All Kings è infatti incredibilmente melodico se paragonato a tutti gli album precedenti degli Anthrax.
Che il gruppo di Scott Ian fosse coraggioso e che spesso sconfinasse in altri generi è noto da tempo: sono stati tra i precursori del rap metal nel 1991 con Bring the Noise in collaborazione con i Public Enemy e due anni dopo si sono cimentati con successo nel grunge con l'album Sound of White Noise, e ora nel 2016 a oltre trent'anni dall'esordio sembrano volersi cimentare con il prog. Infatti brani come You Gotta Believe, con i suoi incredibili e imprevedibili cambi di tempo, Monster at the End, Defend Avenge o All of Them Thieves sono molto più ricchi di melodie e virtuosismi di ogni altra produzione passata degli Anthrax. Tra gli altri brani spiccano anche Blood Eagle Wings che è notevolmente lento rispetto a ciò a cui la band ci ha abituato e sembra voler riportare alla sonorità grunge del 1993 e Zero Tolerance che insieme alla già citata Evil Twin è la più tradizionale tra le tracce del disco con il suo ritmo tipico del thrash. In tutte le tracce Joey Belladonna dimostra di essere ancora al vertice delle proprie capacità vocali, sia per potenza che per estensione, o forse di averlo appena raggiunto perché dal punto di vista vocale questo album non è secondo a nessuno tra gli altri della discografia degli Anthrax.
For All Kings è stato stampato anche in versione deluxe con l'aggiunta di quattro pezzi storici della band, Fight 'Em 'Til You Can't, A.I.R., Caught in a Mosh e Madhouse, registrati dal vivo.
In ultimo va notata la bellissima e scherzosa copertina realizzata da Alex Ross che in turbinio di colori proveniente dal logo illuminato sullo sfondo vede le band ritratta come statue di santi o profeti adorati dai propri fans.
For All Kings è un grande album ed sicuramente uno dei migliori dischi che la band newyorkese abbia mai realizzato, che metterà d'accordo i fan del thrash ma anche chi si aspettava dal gruppo sonorità nuove, e soprattutto mostra che a trentadue anni da Fistful of Metal la qualità della musica degli Anthrax e la loro creatività non sembrano minimamente calare.
Che il gruppo di Scott Ian fosse coraggioso e che spesso sconfinasse in altri generi è noto da tempo: sono stati tra i precursori del rap metal nel 1991 con Bring the Noise in collaborazione con i Public Enemy e due anni dopo si sono cimentati con successo nel grunge con l'album Sound of White Noise, e ora nel 2016 a oltre trent'anni dall'esordio sembrano volersi cimentare con il prog. Infatti brani come You Gotta Believe, con i suoi incredibili e imprevedibili cambi di tempo, Monster at the End, Defend Avenge o All of Them Thieves sono molto più ricchi di melodie e virtuosismi di ogni altra produzione passata degli Anthrax. Tra gli altri brani spiccano anche Blood Eagle Wings che è notevolmente lento rispetto a ciò a cui la band ci ha abituato e sembra voler riportare alla sonorità grunge del 1993 e Zero Tolerance che insieme alla già citata Evil Twin è la più tradizionale tra le tracce del disco con il suo ritmo tipico del thrash. In tutte le tracce Joey Belladonna dimostra di essere ancora al vertice delle proprie capacità vocali, sia per potenza che per estensione, o forse di averlo appena raggiunto perché dal punto di vista vocale questo album non è secondo a nessuno tra gli altri della discografia degli Anthrax.
For All Kings è stato stampato anche in versione deluxe con l'aggiunta di quattro pezzi storici della band, Fight 'Em 'Til You Can't, A.I.R., Caught in a Mosh e Madhouse, registrati dal vivo.
In ultimo va notata la bellissima e scherzosa copertina realizzata da Alex Ross che in turbinio di colori proveniente dal logo illuminato sullo sfondo vede le band ritratta come statue di santi o profeti adorati dai propri fans.
For All Kings è un grande album ed sicuramente uno dei migliori dischi che la band newyorkese abbia mai realizzato, che metterà d'accordo i fan del thrash ma anche chi si aspettava dal gruppo sonorità nuove, e soprattutto mostra che a trentadue anni da Fistful of Metal la qualità della musica degli Anthrax e la loro creatività non sembrano minimamente calare.
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