"Come sarà rivedere una band dopo cinque mesi?" mi chiedevo nel tragitto stradale verso Desio. Avevo ipotizzato di tutto, ma non che mi sarei trovato a vivere una serata completamente diversa da quella di gennaio. Del resto il rock è fatto di emozioni e le emozioni non sono mai uguali.
Il concerto è stato aperto da un ottimo gruppo di spalla che è salito sul palco intorno alle 23, il duo locale Abactor composto da basso e batteria che ha proposto un vibrante ed energico repertorio di brani propri di chiara ispirazione punk cantati in italiano che hanno scaldato il pubblico a dovere. Un'ottima apertura che ha concesso al duo di farsi conoscere e al pubblico di ascoltare qualcosa di nuovo e di meritevole e gli Abactor resteranno nella memoria degli spettatori non solo per la loro musica ma anche per l'incredibile mimica facciale del cantante e bassista.
E poi, poco dopo le 23:30 in gruppo di Cabo è salito sul palco quando l'attesa era ormai rovente per un concerto pieno di energia a fiumi ininterrotta. La band ha eseguito tutti i pezzi del loro primo album intitolato E=MC2 aggiungendo ad ognuno una dose di forza travolgente, il pezzo più forte è stato forse la cover di Personal Jesus eseguita con una base ricca di chitarre e batteria che sfiora l'heavy metal.
"Stasera sentirete un po' di brani nuovi, o meglio un po' di nuovi brani vecchi." aveva preannunciato Cabo ad alcuni fan radunatisi prima dell'esibizione per carpire un po' del lato umano di una rockstar incredibilmente vicina al suo pubblico. Avevamo capito cosa intendesse e di certo non servivano spiegazioni; infatti verso metà concerto la band ha eseguito Oceano, inizialmente inclusa nell'album Insidia risalente al periodo in cui Cabo era il vocalist dei Litfiba, in una versione più lenta e minimale dell'originale e più avanti anche No Mai e Stasera, tratte da Essere o Sembrare, che tutto il pubblico ha cantato a memoria dimostrando a Cabo di non essere mai uscito del cuore dei suoi fan.
Tra i brani del passato recuperati per il tour la band ha eseguito anche Il Patto proposta qui in una nuova versione ancora più energica e sanguigna e sicuramente più vicina a quella registrata da Cabo nel 95 per il proprio demo che alla versione di Elettromacumba. E il brano ha dato vita a un nuovo coro infuocato con il pubblico che cantava dimmi si o no a mani tese verso il palco.
Il gruppo sul palco si muove alla grande con estrema bravura e una precisione nell'esecuzione degna dell'Olimpo del rock. Tra i membri della band va ricordata la presenza del figlio di Cabo, Sebastiano, che oltre a essere impegnato come chitarrista fa un gran lavoro vocale nei cori e nelle seconde voci. Ma ovviamente il piatto forte della band è la detonante voce di Cabo che quanto a potenza ed estensione non ha eguali in Italia e anche all'estero ha pochi rivali.
Terminato il concerto il pubblico ha chiesto il bis e mentre Cabo radunava la band al centro del palco per decidere il da farsi qualcuno dal pubblico chiedeva Luce Che Trema. "Ok, vi va se improvvisiamo qualcosa?" ha chiesto Cabo mentre i musicisti tornavano al loro posto. E come pezzo di chiusura il gruppo ha scelto proprio Luce Che Trema, il pezzo di punta di Insidia, che ha di nuovo e per l'ultima volta infiammato la folla, e a giudicare dalla precisione dell'esecuzione non sembrava proprio che fosse un'improvvisazione.
Dopo un'ora e mezza di fiumi di rock che entra nelle vene, quello che resta nel cuore non è solo la musica, ma è anche e soprattutto l'amicizia. Perché ai concerti de ilNero si entra da sconosciuti, ci si conosce sotto al palco e si esce amici. Il rock è questo, e ilNero è rock.
Il concerto è stato aperto da un ottimo gruppo di spalla che è salito sul palco intorno alle 23, il duo locale Abactor composto da basso e batteria che ha proposto un vibrante ed energico repertorio di brani propri di chiara ispirazione punk cantati in italiano che hanno scaldato il pubblico a dovere. Un'ottima apertura che ha concesso al duo di farsi conoscere e al pubblico di ascoltare qualcosa di nuovo e di meritevole e gli Abactor resteranno nella memoria degli spettatori non solo per la loro musica ma anche per l'incredibile mimica facciale del cantante e bassista.
E poi, poco dopo le 23:30 in gruppo di Cabo è salito sul palco quando l'attesa era ormai rovente per un concerto pieno di energia a fiumi ininterrotta. La band ha eseguito tutti i pezzi del loro primo album intitolato E=MC2 aggiungendo ad ognuno una dose di forza travolgente, il pezzo più forte è stato forse la cover di Personal Jesus eseguita con una base ricca di chitarre e batteria che sfiora l'heavy metal.
"Stasera sentirete un po' di brani nuovi, o meglio un po' di nuovi brani vecchi." aveva preannunciato Cabo ad alcuni fan radunatisi prima dell'esibizione per carpire un po' del lato umano di una rockstar incredibilmente vicina al suo pubblico. Avevamo capito cosa intendesse e di certo non servivano spiegazioni; infatti verso metà concerto la band ha eseguito Oceano, inizialmente inclusa nell'album Insidia risalente al periodo in cui Cabo era il vocalist dei Litfiba, in una versione più lenta e minimale dell'originale e più avanti anche No Mai e Stasera, tratte da Essere o Sembrare, che tutto il pubblico ha cantato a memoria dimostrando a Cabo di non essere mai uscito del cuore dei suoi fan.
Tra i brani del passato recuperati per il tour la band ha eseguito anche Il Patto proposta qui in una nuova versione ancora più energica e sanguigna e sicuramente più vicina a quella registrata da Cabo nel 95 per il proprio demo che alla versione di Elettromacumba. E il brano ha dato vita a un nuovo coro infuocato con il pubblico che cantava dimmi si o no a mani tese verso il palco.
Il gruppo sul palco si muove alla grande con estrema bravura e una precisione nell'esecuzione degna dell'Olimpo del rock. Tra i membri della band va ricordata la presenza del figlio di Cabo, Sebastiano, che oltre a essere impegnato come chitarrista fa un gran lavoro vocale nei cori e nelle seconde voci. Ma ovviamente il piatto forte della band è la detonante voce di Cabo che quanto a potenza ed estensione non ha eguali in Italia e anche all'estero ha pochi rivali.
Terminato il concerto il pubblico ha chiesto il bis e mentre Cabo radunava la band al centro del palco per decidere il da farsi qualcuno dal pubblico chiedeva Luce Che Trema. "Ok, vi va se improvvisiamo qualcosa?" ha chiesto Cabo mentre i musicisti tornavano al loro posto. E come pezzo di chiusura il gruppo ha scelto proprio Luce Che Trema, il pezzo di punta di Insidia, che ha di nuovo e per l'ultima volta infiammato la folla, e a giudicare dalla precisione dell'esecuzione non sembrava proprio che fosse un'improvvisazione.
Dopo un'ora e mezza di fiumi di rock che entra nelle vene, quello che resta nel cuore non è solo la musica, ma è anche e soprattutto l'amicizia. Perché ai concerti de ilNero si entra da sconosciuti, ci si conosce sotto al palco e si esce amici. Il rock è questo, e ilNero è rock.