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mercoledì 4 dicembre 2019

Trans-Siberian Orchestra - The Christmas Attic

Due anni dopo il disco di esordio Christmas Eve and Other Stories lo straordinario supergruppo dei Trans-Siberian Orchestra ha pubblicato il proprio secondo album a tema natalizio intitolato The Christmas Attic.

Così come il primo, anche questo è un concept album e la storia narrata in questa occasione è quella del ritorno sulla terra dell'angelo che era stato protagonista dell'album precedente. Questa volta la missione dell'angelo sarà quella di convincere una bambina disillusa, che la notte di Natale si è rintanata nell'attico di casa per poter vedere la propria città dall'alto, che lo spirito del Natale è reale e non è solo una trovata consumistica.

Musicalmente il disco ripropone la formula utilizzata in Christmas Eve and Other Stories, con una mescolanza di pezzi inediti scritti da Paul O'Neill, Robert Kinkel e Jon Oliva (produttore, tastierista e batterista dei Savatage), e di reinterpretazioni e mash-up di brani classici della tradizione natalizia. L'album parte con la bellissima e inedita The Ghosts of Christmas Eve cantata da Daryl Pediford e subito dopo troviamo la rielaborazione strumentale in chiave rock di Deck The Halls intitolata Boughs of Holly. Alla terza traccia troviamo il pezzo migliore dell'intero disco intitolato The World That She Sees la cui solennità è affidata alla potente voce di Jody Ashworth che con una prova vocale maestosa crea un vero classico natalizio dell'epoca moderna. Lo stesso Ashworth presta la voce anche a Christmas In the Air dalle atmosfere simili.

Rispetto al rock sinfonico del primo album, The Christmas Attic vede anche l'aggiunta di sonorità gospel con The Three Kings and I cantata da Daryl Pediford e Marlene Danielle, in cui il coro esegue alcuni snippet dell'Halleluja di Handel. Atmosfere da musica nera si trovano anche nei due pezzi di chiusura: An Angel's Share, in cui troviamo anche un coro di voci femminili che si affianca all'interpretazione di Marlene Danielle, e Music Box Blues che a dispetto del titolo offre del gospel tradizionale con il coro che si unisce in questo caso a Daryl Pediford.

Tra le reinterpretazioni di pezzi classici spicca Christmas Canon, rivisitazione corale del celebre Canone di Pachelbel affidata a un coro di bambini che cantano un testo natalizio sulla melodia originale. Tra i pezzi strumentali troviamo anche Appalachian Snowfall il cui rimando a First Snow dell'album precedente è piuttosto chiaro.

L'album è stato ristampato nel 2002 con l'aggiunta di una versione più breve di The World That She Sees intitolata The World That He Sees e con una traccia aggiuntiva a chiudere il disco costituita da un medley strumentale registrato dal vivo e intitolato Christmas Jam.

The Christmas Attic è in conclusione un disco che ripete il successo musicale dell'album precedente, mantenendone la ricchezza compositiva ma rinunciando a qualche virtuosismo che poteva rendere difficile il primo approccio a Christmas Eve and Other Stories risultando così in un album di uguale valore ma di ascolto più facile e immediato e sicuramente più godibile e divertente come colonna sonora per le feste natalizie.

sabato 22 dicembre 2018

Trans-Siberian Orchestra - Christmas Eve and Other Stories

Nel 1996 Paul O'Neill, Robert Kinkel e Jon Oliva (rispettivamente produttore, tastierista e batterista dei Savatage) fondarono il supergruppo dei Trans-Siberian Orchestra allo scopo di reinterpretare i classici natalizi in stile hard rock. Il primo album dei Trans-Siberian Orchestra (o TSO, come sono anche noti) si intitola Christmas Eve and Other Stories ed è composto da quindici brani (più due tracce bonus); per le sue incisioni in studio il gruppo si avvale della presenza di un’orchestra e di un coro che si sommano alla band ed è proprio grazie alla numerosità dei suoi elementi che la musica proposta mostra un perfetto connubio tra stili musicali molto diversi.

Gli album dei TSO sono dei veri e propri concept album. Nel caso di Christmas Eve and Other Stories la vicenda narrata è quella di un uomo che entra in un bar la notte di Natale e incontra un anziano misterioso che gli racconta la storia di un angelo sceso dal cielo per vedere cosa viene fatto sulla Terra nel nome del Natale e del suo viaggio intorno al mondo per scoprirlo.

In Christmas Eve and Other Stories si trova di tutto: dal canto solista alle parti corali, pezzi classici e brani nuovi, medley, fraseggi metal e lunghe parti sinfoniche. Il disco si apre con l’inedito An Angel Came Down cantato da John Margolis e che presenta inserti della melodia di Stille Nacht di Franz Gruber. Segue un medley strumentale tra O Come All Ye Faithful e O Holy Night, e giunti a questo punto dell’ascolto si capisce di essere stati coinvolti in un viaggio musicale meraviglioso che porterà l’ascoltatore in terre inesplorate della musica natalizia e del metal.

Il terzo pezzo conferma quanto scoperto fin qui. Con A Star To Follow, che contiene degli inserti di God Rest Ye Merry Gentlemen si sommano diversi cori di voci maschili e di voci bianche a creare una polifonia vocale di grande impatto.

Tra momenti migliori di questo concept album troviamo la gioiosa e inedita First Snow e The Prince of Peace basata sulla melodia di Hark! The Herald Angels Sing di Felix Mendelssohn e cantata da Marlene Danielle. Tra i medley migliori spicca sicuramente quello tra Joy To The World e Good King Wenceslas intitolato Good King Joy.

Il disco contiene anche una versione strumentale di The First Noel ed è chiuso, come anticipato, da due bonus track: le versioni strumentali di O Holy Night e God Rest Ye Merry Gentlemen.

Christmas Eve and Other Stories è il primo volume della trilogia natalizia dei Trans-Siberian Orchestra proseguita nel 1998 e nel 2004 con gli album The Christmas Attic e The Lost Christmas Eve, e costituisce un disco dall'incredibile ricchezza sonora e compositiva. L’unica pecca di questa incisione è che per via delle rielaborazioni dei pezzi classici potrebbe essere inizialmente di difficile ascolto, ma questa difficoltà viene superata dopo pochi ascolti e le melodie dei TSO entrano in testa facilmente.

Christmas Eve and Other Stories è quindi un ottimo album di rock sinfonico ed è l’archetipo delle incisioni natalizie di stampo rock e metal: tutte le successive incisioni hard rock dei canti di Natale sono debitrici ai Trans-Siberian Orchestra e ai loro fondatori, che nel 1996 hanno realizzato questo storico disco.

mercoledì 25 marzo 2015

Within Temptation - The Q-Music Sessions

Difficilmente gli album di cover diventano pezzi fondamentali della discografia di chi li produce, spesso si tratta di riempitivi nella carriera di chi ha esaurito la creatività e non vuole lasciare grossi buchi temporali nella pubblicazione dei propri album. Ma il caso di The Q-Music Sessions pubblicato nel 2013 dal gruppo olandese dei Within Temptation è sicuramente diverso.

In occasione del quindicesimo anniversario dell'attività della band la radio belga Q-Music ha invitato i Within Temptation a realizzare quindici cover in altrettante settimane da trasmettere all'interno di un programma creato per l'occasione e intitolato Within Temptation Friday. Il successo di pubblico e critica fu tale da convincere la band a raccogliere i brani e realizzarne un album. Il disco contiene solo 11 dei 15 brani registrati poiché per 4 di essi non ottennero i diritti per la pubblicazione (ma sono comunque disponibili per l'ascolto su YouTube).

Stupisce anzitutto la scelta della canzoni da riproporre. Da un gruppo dal passato symphonic metal come i Within Temptation sarebbe stato lecito aspettarsi pezzi tratti dalla storia del rock e del metal, invece il gruppo olandese ha deciso di optare per brani pop recenti, molto radiofonici e di facile consumo. La scelta spazia da David Guetta a Bruno Mars passando per Lana del Rey. Gli unici classici scelti dai Within Temptation sono Behind Blue Eyes degli Who e The Power of Love dei Frankie Goes to Hollywood.

Ma la grandezza di questo disco risiede proprio in questo: i Within Temptation hanno preso dei brani di basso livello, oltre ai due classici immortali, e li hanno trasformati con il loro stile in brani rock di grande presa con le tipiche sonorità delle loro produzioni più recenti, con chitarre forti e la voce di Sharon den Adel che trasforma ogni brano in qualcosa di diverso. Sharon è indubbiamente una cantante straordinaria, in grado di essere forte ed energica in Titanium o Grenade e calda e avvolgente in Let Her Go o Behind Blue Eyes. Passato lo stupore iniziale la scelta dei brani si rivela vincente.

The Q-Music Sessions risulta quindi il disco più immediato e divertente della discografia del gruppo, che di solito si muove in atmosfere molto più seriose. E quando i geni della musica compiono di questi miracoli anche i dischi di cover diventano album fondamentali.