Nei primi anni 80 la fama di Marvin Gaye era tornata a splendere grazie all'album Midnight Love che lo aveva riportato in vetta alle classifiche dopo due album dai risultati inferiori alle aspettative. Dopo l'uscita dell'album Marvin aveva intrapreso un fortunato tour al termine del quale, nell'agosto del 1983, era tornato nella casa dei genitori che lui stesso aveva comprato per loro al numero 2101 di South Gramercy Place a Western Heights, nel distretto West Adams di Los Angeles.
Purtroppo l'atmosfera nella casa non era serena e il padre del cantante, Marvin Sr, litigava frequentemente sia con il figlio che con la moglie Alberta. Negli ultimi giorni di marzo del 1984 le liti tra Marvin Sr e Alberta si fecero più intense a causa di una discussione su una polizza assicurativa e di un documento importante che Alberta avrebbe perso. Intorno alle 12:30 dell'1 aprile 1984 la donna si trovava con Marvin nella camera di quest'ultimo quando Marvi Sr iniziò di nuovo a urlarle contro dal piano di sotto e Marvin invitò il padre a salire per concludere la discussione faccia a faccia. L'uomo si rifiutò e i figlio gli rispose "If you don't come in now, don't you ever come into my room again", al che Marvin Sr montò su tutte le furie e ancora urlando entrò nella stanza di Marvin per assalire nuovamente verbalmente la moglie, ma Marvin prese le difese della madre e i due uomini vennero alle mani. Marvin spinse il padre fuori dalla stanza e lo seguì fino alla sua stanza da letto continuando a inveire contro di lui. Quando Alberta li raggiunse trovò Marvin Sr a terra e il figlio a breve distanza. Il padre lamentava di essere stato preso a calci dal cantante.
Alberta prese il figlio per un braccio e lo riportò nella sua stanza, lo fece sedere sul letto e il cantante le confidò la sua intenzione di lasciare la casa perché il padre lo odiava. Un attimo dopo Marvin Sr si affacciò alla porta, puntò la .38 special Smith & Wesson, che lo stesso Marvin gli aveva regalato a Natale per autodifesa, contro il figlio ed esplose un colpo che gli perforò gli organi vitali. Marvin tentò la fuga, ma appena alzatosi dal letto cadde al suolo ferito a morte. Tra le urla di Alberta, Marvin Sr si avvicinò al figlio moribondo ed esplose un secondo colpo. Alberta corse via, giù dalle scale e fuori di casa, urlando al marito di non sparare anche a lei.
Frankie Gaye, fratello di Marvin, e la moglie Irene erano nell'appartamento degli ospiti della stessa casa. Irene sentì gli spari, ma Franki minimizzò pensando che la moglie si stesse sbagliando. Un attimo dopo sentirono Alberta urlare e corsero fuori. La incontrarono nel cortile mentre urlava "He shot him! He shot Marvin!" Frankie entrò con molta circospezione nella casa dove vivevano i genitori, temendo che il padre potesse uccidere anche a lui. Raggiunse la stanza di Marvin dove lo trovo esanime a terra e Marvin sussurrò al fratello queste ultime parole: "I got what I wanted... I couldn't do it myself, so I had him do it".
Frankie urlò alla moglie di chiamare il 911, il servizio di emergenza disse a Irene che polizia e paramedici sarebbero arrivati entro dieci minuti ma non sarebbero entrati nella casa finché la pistola che aveva ucciso Marvin non fosse stata portata fuori. Irene cercò Marvin Sr è lo trovò seduto sul suo letto, gli chiese dove fosse la pistola, ma l'uomo guardava nel vuoto come intontito e rispose che non sapeva di quale pistola parlasse. Irene frugò la stanza in cerca dell'arma e la trovò sotto al cuscino, quindi la gettò nel prato dalla finestra. La polizia e i paramedici entrarono nella casa solo venti minuti dopo che Marvin era stato colpito. Il padre, intanto, si sedette su una sedia sotto il portico d'ingresso e lì fu arrestato dagli agenti.
I paramedici portarono via Marvin, verso l'ospedale, ma il cantante morì durante il tragitto. L'autopsia accertò la presenza di cocaina e fenciclidina nel suo corpo, la mistura delle quali può indurre violenza e si può così forse spiegare l'aggressione ai danni del padre.
Marvin Sr fu arrestato e in seguito rilasciato su cauzione il 18 giugno. A novembre dello stesso anno arrivò per lui la condanna a cinque anni di libertà condizionata perché secondo lo psichiatra consultato dalla corte il gesto di Marvin Sr era riconducibile alla legittima difesa essendo l'uomo stato aggredito dal figlio. Marvin Sr morì di polmonite nel 1998.
Le fonti che abbiamo usato per la nostra ricerca sono i libri Divided Soul: The Life of Marvin Gaye di David Ritz e Marvin Gaye, My Brother di Frankie Gaye, gli articoli The Life and Death of Marvin Gaye di David Krajicek e The Last Days of Marvin Gaye di David Ritz pubblicato dalla rivista Ebony nel 1985, le dichiarazioni della madre di Marvin pubblicate da FindADeath e il documentario Final 24: Marvin Gaye di Discovery Channel.
Purtroppo l'atmosfera nella casa non era serena e il padre del cantante, Marvin Sr, litigava frequentemente sia con il figlio che con la moglie Alberta. Negli ultimi giorni di marzo del 1984 le liti tra Marvin Sr e Alberta si fecero più intense a causa di una discussione su una polizza assicurativa e di un documento importante che Alberta avrebbe perso. Intorno alle 12:30 dell'1 aprile 1984 la donna si trovava con Marvin nella camera di quest'ultimo quando Marvi Sr iniziò di nuovo a urlarle contro dal piano di sotto e Marvin invitò il padre a salire per concludere la discussione faccia a faccia. L'uomo si rifiutò e i figlio gli rispose "If you don't come in now, don't you ever come into my room again", al che Marvin Sr montò su tutte le furie e ancora urlando entrò nella stanza di Marvin per assalire nuovamente verbalmente la moglie, ma Marvin prese le difese della madre e i due uomini vennero alle mani. Marvin spinse il padre fuori dalla stanza e lo seguì fino alla sua stanza da letto continuando a inveire contro di lui. Quando Alberta li raggiunse trovò Marvin Sr a terra e il figlio a breve distanza. Il padre lamentava di essere stato preso a calci dal cantante.
Alberta prese il figlio per un braccio e lo riportò nella sua stanza, lo fece sedere sul letto e il cantante le confidò la sua intenzione di lasciare la casa perché il padre lo odiava. Un attimo dopo Marvin Sr si affacciò alla porta, puntò la .38 special Smith & Wesson, che lo stesso Marvin gli aveva regalato a Natale per autodifesa, contro il figlio ed esplose un colpo che gli perforò gli organi vitali. Marvin tentò la fuga, ma appena alzatosi dal letto cadde al suolo ferito a morte. Tra le urla di Alberta, Marvin Sr si avvicinò al figlio moribondo ed esplose un secondo colpo. Alberta corse via, giù dalle scale e fuori di casa, urlando al marito di non sparare anche a lei.
Frankie Gaye, fratello di Marvin, e la moglie Irene erano nell'appartamento degli ospiti della stessa casa. Irene sentì gli spari, ma Franki minimizzò pensando che la moglie si stesse sbagliando. Un attimo dopo sentirono Alberta urlare e corsero fuori. La incontrarono nel cortile mentre urlava "He shot him! He shot Marvin!" Frankie entrò con molta circospezione nella casa dove vivevano i genitori, temendo che il padre potesse uccidere anche a lui. Raggiunse la stanza di Marvin dove lo trovo esanime a terra e Marvin sussurrò al fratello queste ultime parole: "I got what I wanted... I couldn't do it myself, so I had him do it".
Frankie urlò alla moglie di chiamare il 911, il servizio di emergenza disse a Irene che polizia e paramedici sarebbero arrivati entro dieci minuti ma non sarebbero entrati nella casa finché la pistola che aveva ucciso Marvin non fosse stata portata fuori. Irene cercò Marvin Sr è lo trovò seduto sul suo letto, gli chiese dove fosse la pistola, ma l'uomo guardava nel vuoto come intontito e rispose che non sapeva di quale pistola parlasse. Irene frugò la stanza in cerca dell'arma e la trovò sotto al cuscino, quindi la gettò nel prato dalla finestra. La polizia e i paramedici entrarono nella casa solo venti minuti dopo che Marvin era stato colpito. Il padre, intanto, si sedette su una sedia sotto il portico d'ingresso e lì fu arrestato dagli agenti.
I paramedici portarono via Marvin, verso l'ospedale, ma il cantante morì durante il tragitto. L'autopsia accertò la presenza di cocaina e fenciclidina nel suo corpo, la mistura delle quali può indurre violenza e si può così forse spiegare l'aggressione ai danni del padre.
Marvin Sr fu arrestato e in seguito rilasciato su cauzione il 18 giugno. A novembre dello stesso anno arrivò per lui la condanna a cinque anni di libertà condizionata perché secondo lo psichiatra consultato dalla corte il gesto di Marvin Sr era riconducibile alla legittima difesa essendo l'uomo stato aggredito dal figlio. Marvin Sr morì di polmonite nel 1998.
Le fonti che abbiamo usato per la nostra ricerca sono i libri Divided Soul: The Life of Marvin Gaye di David Ritz e Marvin Gaye, My Brother di Frankie Gaye, gli articoli The Life and Death of Marvin Gaye di David Krajicek e The Last Days of Marvin Gaye di David Ritz pubblicato dalla rivista Ebony nel 1985, le dichiarazioni della madre di Marvin pubblicate da FindADeath e il documentario Final 24: Marvin Gaye di Discovery Channel.