Visualizzazione post con etichetta Rhapsody of Fire. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Rhapsody of Fire. Mostra tutti i post
lunedì 24 aprile 2023
Rhapsody of Fire - Glory For Salvation Tour, Milano 23/4/2023
La data era segnata in calendario da tempo, perché se il Glory For Salvation Tour dei Rhapsody of Fire passa da vicino a casa è ovvio che si tratta di un'occasione imperdibile. Arrivo al Legend in tempo per sentire l'ultimo pezzo dell'esibizione dei Symphonity, ultimo di tre gruppi di apertura, e appena la band ceca lascia il palco mi rendo conto di quanto sia alta l'attesa e la voglia tra la gente venuta a sentire questo concerto di vedere la band fondata da Alex Staropoli e Roberto De Micheli in azione. Molti si raccontano tra di loro delle volte precedenti che hanno visto i Rhapsody live, mentre per me l'attesa ha anche un altro sapore: Giacomo Voli è il musicista che ho visto dal vivo più volte, ma l'ho sempre visto da solo o con la sua band personale e mai a guidare quello che da oltre venticinque anni è il gruppo metal più famoso d'Italia. "Vediamo come se la cava in questa veste", pensavo tra me e me.
I Rhapsody salgono sul palco intorno alle 22:30 e il Legend è strapieno: ma non per modo di dire, è talmente pieno che non si riesce ad avanzare di un passo nella folla che inneggia alla band, fortunatamente durante il concerto qualcuno va a prendere da bere e riusciamo ad avvicinarci di qualche metro. Il concerto parte fortissimo con I'll Be Your Hero e Chains of Destiny dall'ultimo album Glory for Salvation e subito ci troviamo immersi in sonorità medievali che fanno venire voglia di aprire le porte per vedere se fuori c'è ancora la metropoli di Milano o se ci troviamo tra castelli, maghi e cavalieri. Per essere fine aprile la serata fuori è fresca, ma dentro fa un caldo infernale, almeno fino a quando i gestori del locale non accendono i ventilatori a soffitto che danno un po' di refrigerio. La setlist del concerto spazia per tutta la discografia della band, attingendo dagli album da Symphony of Enchanted Lands del 1998 in avanti, ma ovviamente metà della scaletta è dedicata agli ultimi due album, The Eighth Mountain e Glory for Salvation, quelli che vedono Giacomo alla voce.
La risposta alla mia domanda iniziale arriva presto: Giacomo come frontman di una band blasonata si muove alla grande, non solo come cantante e interprete di un mondo narrativo nato tre decenni fa, ma anche nel ruolo di trascinatore che il pubblico segue sempre con entusiasmo nel fare i cori o nell'inscenare scherzose battaglie con spade di plastica portate da un appassionato follower tedesco.
Poco dopo la metà del concerto sale sul palco anche il cantante spagnolo Huecco che interpreta con la band Fuego Valyrio, nata dalla collaborazione tra queste due anime musicali all'apparenza così lontane e che coniuga sonorità latine e power metal. Lo stacco è notevole, dona una ventata di divertimento in uno stile un po' diverso e mostra come il mondo della musica sia molto più interconnesso di quanto pensiamo. Dopo questa digressione i Rhapsody ci regalano qualche pezzo più di atmosfera che culmina in Un'Ode Per l'Eroe, resa ancora più maestosa dal canto in italiano che Giacomo ci racconta fare molta presa anche sul pubblico estero. Segue la magniloquente Dawn of Victory che vede in chiusura anche i membri delle band che hanno preceduto i Rhapsody salire sul palco per il coro finale Gloria, gloria pertetua, in this dawn of victory.
L'encore inizia con Reign of Terror in cui Giacomo si cimenta anche in un growl che fa venire il dubbio se ci sia qualcosa che questo straordinario vocalist non sappia fare con la propria voce, a cui seguono Wisdom of the Kings ed Emerald Sword al termine della quale Giacomo promette che ci si vede "tra cinque minuti al merchandise". In realtà di minuti ne passano forse due e la band si mischia con il suo pubblico per foto e autografi, a dimostrazione del fatto che nonostante tutti questi anni di successi il gruppo è sempre vicino al proprio pubblico e si rende disponibile per due chiacchiere in amicizia.
Una leggera pioggia ci accompagna mentre ci allontaniamo dal Legend e alla fine fa piacere, visto il caldo patito all'interno. Il blocco dei concerti dovuto alla pandemia è oggi un ricordo brutto e lontano, la musica è ripartita e per ripartire servono serate come questa che vedono un ottimo connubio tra una band tra le migliori al mondo e un locale di meritata fama, in cui tutto è sempre semplice e ordinato, che li ospita.
Grazie Rhapsody of Fire e grazie Legend, alla prossima! Per entrambi!
venerdì 25 febbraio 2022
Rhapsody of Fire - Glory For Salvation
A tre anni da The Eighth Mountain tornano i Rhapsody of Fire per il secondo album con la rinnovata formazione che vede Giacomo Voli, fresco vincitore di All Together Now su Canale 5, alla voce e Alessandro Sala al basso; la band si arricchisce anche della new entry Paolo Marchesich alla batteria in sostituzione di Manu Lotter che era entrato nei Rhapsody nel 2016 in concomitanza con Voli. Il nuovo album, pubblicato alla fine del 2021, si intitola Glory For Salvation ed è composto di tredici tracce che ripropongono la formula vincente del gruppo il cui suono basa la propria forza sulle melodie composte da Roberto De Micheli e Alex Staropoli, dalla voce e dalla forza interpretativa di Voli e dai potenti cori che spesso lo accompagnano con seconde voci e controcanti. Il disco è il secondo capitolo della Nephilim Empire Saga che narra di creature nate dalla mescolanza tra uomini e angeli che hanno poteri speciali tra cui quello di riportare in vita i defunti, il protagonista della storia in questo capitolo dovrà superare una serie di sfide per tornare alla vita sulla Terra.
Rispetto all'album precedente il suono di Glory For Salvation è generalmente più patinato e di più facile impatto sull'ascoltatore come confermato dal fatto che il disco parte subito con un pezzo potente e accattivante, intitolato Son of Vengeance, rinunciando alle intro che hanno sempre caratterizzato gli album dei Rhapsody of Fire da Legendary Tales del 1997. Inoltre rispetto al passato i cori hanno un ruolo più importante, tanto che le formazioni corali che partecipano al disco sono due: uno definito epic choir e uno operistico, con Giacomo Voli a rinforzare le fila di entrambi.
Come tutti gli album della band anche la loro nuova opera è un concept album che deve essere ascoltato nella sua interezza, si notano in ogni caso momenti che spiccano rispetto al resto come Abyss Of Pain II, che segue Abyss Of Pain che faceva da intro in The Eighth Mountain, brano epico di quasi undici minuti in cui si trova una sorta di compendio della musica dei Rhapsody of Fire con cori potenti, sonorità epiche e divagazioni canore di Giacomo che si lancia in un growl e che canta parte del pezzo anche in italiano. Subito dopo si trova un'altra traccia di spicco con Infinitae Gloriae cantata da Giacomo in inglese, latino e italiano. Gli esperimenti locali non finiscono qui, Giacomo si cimenta infatti in un breve growl anche in Chains of Destiny (uno dei brani più incalzanti del disco che compare come bonus track in giapponese nell'edizione stampata in Giappone del CD) mostrando così in questo album un lato finora inedito delle sue capacità canore. Tra i brani migliori si trova anche la bellissima Terial the Hawk, aperta dall'intro Eternal Snow, che grazie ai flauti suonati da Manuel Staropoli e le uilleann pipes di Giovanni Davoli evoca atmosfere folk e nordiche che ricordano le incisioni più recenti dei Nightwish.
Il disco contiene un'unica ballad intitolata Magic Signs le cui atmosfere magniloquenti si estendono per tre brani perché, oltre alla versione principale, è cantata anche in italiano e in spagnolo con i titoli Un'Ode per l'Eroe e La Esencia de un Rey.
L'ascolto di Glory for Salvation scorre via senza intoppi, perché l'album non contiene momenti deboli e si lascia apprezzare dall'inizio alla fine, al punto che arrivati al termine dell'ultima traccia si ha subito voglia di premere di nuovo play per cogliere nuovi aspetti di questa composizione. Questo nuovo album, il tredicesimo, mostra la band in grande forma e all'apice della sua creatività e che trova sempre nuova freschezza compositiva grazie anche ai nuovi elementi che portano il proprio contributo. Non resta che sperare che dopo due anni di pandemia la band riesca finalmente a portare presto dal vivo la loro ultima fatica in studio, perché il suono potente di questo nuovo album sarà sicuramente detonante anche sul palco.
giovedì 3 febbraio 2022
Intervista a Giacomo Voli
Per commentare il recente successo all'edizione 2021 di All Together Now su Canale 5 e per parlare del nuovo album dei Rhapsody of Fire, Glory for Salvation, il vocalist della band Giacomo Voli ha accettato la nostra proposta di un'intervista che offriamo di seguito al nostri lettori.
Ringraziamo Giacomo per la sua cortesia e disponibilità.
Ringraziamo Giacomo per la sua cortesia e disponibilità.
martedì 22 giugno 2021
Rhapsody of Fire - I'll be your hero
A giugno del 2021 i Rhapsody of Fire hanno pubblicato il loro nuovo EP intitolato I'll be your hero che anticipa di qualche mese l'uscita del nuovo album atteso per settembre. Il disco è composto da otto tracce, di cui un inedito, un re-recording, due live e quattro versioni di The Wind, the Rain and the Moon.
L'EP parte proprio con l'inedito eponimo che viene indicato come single edit, sottintendendo che la versione dell'album sarà più lunga. Il pezzo ha un suono fresco, potente e patinato; attacca con un verso del ritornello cantato a secco dalla poderosa voce di Giacomo Voli prima di sfociare in un mix di power metal e atmosfere AOR ottantiane ricche di melodie musicali e vocali. La seconda traccia è un re-recording di Where the Dragons Fly, pubblicata in origine nel 1998 come b-side di Emeral Sword e cantata da Fabio Lione che Giacomo personalizza senza modificarne la natura e gli echi rinascimentali.
Completano il disco le versioni live di Rain of Fury e The Courage to Forgive dall'ultimo album The White Mountain registrate nel 2019 a Milano, e quattro versioni di The Wind, the Rain and the Moon: l'originale in inglese e gli adattamenti in italiano (con il titolo Senza Un Addio), in francese (La Force De Me Battre) e in spagnolo (Sin Un Adios).
Se questo EP vuole essere un prequel dell'LP che sta per arrivare, lo scopo è raggiunto in pieno perché la band dimostra di essere in grande forma sia dal punto di vista compositivo, grazie alla vibrante title track e alle nuove versioni dei pezzi editi, sia da quello interpretativo come emerge dalla grinta messa in campo live nell'ultimo tour. Questo è solo il primo assaggio, ma tanto basta a suggerire che l'album in uscita sarà un altro colpo vincente.
L'EP parte proprio con l'inedito eponimo che viene indicato come single edit, sottintendendo che la versione dell'album sarà più lunga. Il pezzo ha un suono fresco, potente e patinato; attacca con un verso del ritornello cantato a secco dalla poderosa voce di Giacomo Voli prima di sfociare in un mix di power metal e atmosfere AOR ottantiane ricche di melodie musicali e vocali. La seconda traccia è un re-recording di Where the Dragons Fly, pubblicata in origine nel 1998 come b-side di Emeral Sword e cantata da Fabio Lione che Giacomo personalizza senza modificarne la natura e gli echi rinascimentali.
Completano il disco le versioni live di Rain of Fury e The Courage to Forgive dall'ultimo album The White Mountain registrate nel 2019 a Milano, e quattro versioni di The Wind, the Rain and the Moon: l'originale in inglese e gli adattamenti in italiano (con il titolo Senza Un Addio), in francese (La Force De Me Battre) e in spagnolo (Sin Un Adios).
Se questo EP vuole essere un prequel dell'LP che sta per arrivare, lo scopo è raggiunto in pieno perché la band dimostra di essere in grande forma sia dal punto di vista compositivo, grazie alla vibrante title track e alle nuove versioni dei pezzi editi, sia da quello interpretativo come emerge dalla grinta messa in campo live nell'ultimo tour. Questo è solo il primo assaggio, ma tanto basta a suggerire che l'album in uscita sarà un altro colpo vincente.
lunedì 1 aprile 2019
Rhapsody of Fire - The Eighth Mountain
Con il nuovo The Eighth Mountain i Rhapsody of Fire affrontano la prima prova in studio con pezzi inediti con la rinnovata formazione che vede Giacomo Voli alla voce e il tedesco Manuel Lotter alla batteria; il disco segue la compilation Legendary Years del 2017 realizzata con questa lineup in cui il gruppo ha reinterpretato alcuni dei suoi classici del passato.
Il nuovo album è composto da dodici tracce in cui la band propone il proprio epic power metal distintivo, dando come sempre ampio spazio alle ricche e maestose melodie e alla voce del cantante. Rispetto a Conti e Lione, Giacomo Voli alza ulteriormente l'asticella raggiungendo vette interpretative di altissimo livello che si assestano al di sopra delle performance dei due pur bravissimi cantanti che lo hanno preceduto. Per questo nuovo album la band si avvale inoltre del contributo della Bulgarian National Symphony Orchestra che supporta il gruppo con la propria strumentazione e con il coro.
L'uscita dell'album è stata anticipata dalla pubblicazione del video di Rain of Fury che dà un assaggio di ciò che poi si troverà nel resto dell'LP con un pezzo ricco di metal melodico che mischia sapientemente atmosfere epiche con il suono moderno del power metal.
Trattandosi di un concept album che va ascoltato nella sua interezza, è difficile individuare parti migliori di altre; ciò non toglie che si possano trovare momenti più ricchi di componenti varie come Seven Heroic Deeds, il primo brano dopo l'intro, che vede la presenza massiccia del coro che introduce i ritornelli cantando il ponte in latino. I pezzi più melodici del disco si trovano nella parte centrale dell'LP, come White Wizard e Warrior Heart che si apre con il clavicembalo suonato da Alex Staropoli e il flauto suonato dal fratello Manuel che accompagnano senza altri strumenti la voce di Voli per tutta la prima strofa.
Tra i brani di spicco troviamo anche la bellissima e sontuosa The Courage to Forgive introdotta da un vocalizzo di un coro lirico di cui fanno parte anche lo stesso Voli e Chiara Tricarico dei Moonlight Haze. L'edizione giapponese dell'album è impreziosita dalla presenza di una bonus track: una seconda versione di Rain of Fury in cui Voli canta le strofe in giapponese, dando al pezzo un tocco di originalità.
Se con Legendary Years i Rhapsody of Fire hanno dimostrato che la nuova formazione era all'altezza di tutte le precedenti dal punto di vista tecnico, con questo nuovo album hanno confermato che la nuova lineup è perfettamente in grado di mantenere alti i fasti del gruppo metal più celebre del nostro paese anche nelle incisioni inedite.
The Eighth Mountain apre così la nuova fase della carriera dei Rhapsody of Fire e se queste sono le premesse possiamo essere sicuri che nonostante gli oltre due decenni di carriera alle spalle, la band ha ancora molte frecce al proprio arco e che sicuramente regalerà album di qualità altissima ancora per molti, molti anni.
Il nuovo album è composto da dodici tracce in cui la band propone il proprio epic power metal distintivo, dando come sempre ampio spazio alle ricche e maestose melodie e alla voce del cantante. Rispetto a Conti e Lione, Giacomo Voli alza ulteriormente l'asticella raggiungendo vette interpretative di altissimo livello che si assestano al di sopra delle performance dei due pur bravissimi cantanti che lo hanno preceduto. Per questo nuovo album la band si avvale inoltre del contributo della Bulgarian National Symphony Orchestra che supporta il gruppo con la propria strumentazione e con il coro.
L'uscita dell'album è stata anticipata dalla pubblicazione del video di Rain of Fury che dà un assaggio di ciò che poi si troverà nel resto dell'LP con un pezzo ricco di metal melodico che mischia sapientemente atmosfere epiche con il suono moderno del power metal.
Trattandosi di un concept album che va ascoltato nella sua interezza, è difficile individuare parti migliori di altre; ciò non toglie che si possano trovare momenti più ricchi di componenti varie come Seven Heroic Deeds, il primo brano dopo l'intro, che vede la presenza massiccia del coro che introduce i ritornelli cantando il ponte in latino. I pezzi più melodici del disco si trovano nella parte centrale dell'LP, come White Wizard e Warrior Heart che si apre con il clavicembalo suonato da Alex Staropoli e il flauto suonato dal fratello Manuel che accompagnano senza altri strumenti la voce di Voli per tutta la prima strofa.
Tra i brani di spicco troviamo anche la bellissima e sontuosa The Courage to Forgive introdotta da un vocalizzo di un coro lirico di cui fanno parte anche lo stesso Voli e Chiara Tricarico dei Moonlight Haze. L'edizione giapponese dell'album è impreziosita dalla presenza di una bonus track: una seconda versione di Rain of Fury in cui Voli canta le strofe in giapponese, dando al pezzo un tocco di originalità.
Se con Legendary Years i Rhapsody of Fire hanno dimostrato che la nuova formazione era all'altezza di tutte le precedenti dal punto di vista tecnico, con questo nuovo album hanno confermato che la nuova lineup è perfettamente in grado di mantenere alti i fasti del gruppo metal più celebre del nostro paese anche nelle incisioni inedite.
The Eighth Mountain apre così la nuova fase della carriera dei Rhapsody of Fire e se queste sono le premesse possiamo essere sicuri che nonostante gli oltre due decenni di carriera alle spalle, la band ha ancora molte frecce al proprio arco e che sicuramente regalerà album di qualità altissima ancora per molti, molti anni.
Iscriviti a:
Post (Atom)