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lunedì 24 maggio 2021

Måneskin: da Sanremo all'Eurovision Song Contest

Sono il gruppo italiano del momento, dopo la vittoria al Festival di Sanremo del 2021 sono saliti sulla vetta d'Europa con il successo all'Eurovision Song Contest in cui rappresentavano il nostro paese con Zitti e Buoni. Ma insieme al successo, come spesso accade, sono arrivate critiche e polemiche.

Sono principalmente due le fazioni degli haters dei Måneskin: i puristi della canzone melodica italiana che non accettano che un pezzo rock possa vincere il Festival, e i puristi del rock che per qualche strano motivo non annoverano i Måneskin tra i degni discendenti di Led Zeppelin e Deep Purple. Secondo noi sbagliano entrambi.

Gli estremisti della canzone italiana incappano in un errore sciocco e anche un po' banale, quello di pensare che il mondo non cambi mai. Il mondo cambia, loro malgrado, e Zitti e Buoni non è certo il primo pezzo poco sanremese a vincere il Festival: con un brano rock aveva già vinto Enrico Ruggeri nel 1993, in tempi più recenti Mahmood ha vinto con un brano rap e anche Occidentali's Karma di Francesco Gabbani era uscita dagli schemi e non di poco. L'ostruzionismo contro i Måneskin è quindi solo figlio di una mentalità arretrata, nel 2021 forse potremmo aprirci a un po' di novità. Era bellissima Nel Blu Dipinto di Blu che vinse nel 1958 e lo è anche Zitti e Buoni: dove sta il problema?

I puristi del rock, o presunti tali, commettono un altro errore altrettanto risibile: quello di giudicare la musica in base all'etichetta. Che i Måneskin siano rock o meno (e sinceramente non capiamo nemmeno perché non dovrebbero esserlo) non ha nessuna importanza. La canzone è bella e ha vinto meritatamente le due competizioni. Punto. Il resto sono elucubrazioni mentali da nostalgici che devono rivendicare la loro appartenenza alla tribù dei rockettari.

Un'altra fazione interessante è quella che si augura che i Måneskin abbiano rivoluzionato la storia dei festival aprendo la strada per le composizioni rock. Francamente ci sembra un po' ingenua anche questa ipotesi. Come detto a Sanremo avevano già vinto un brano rock e uno rap, e nessuno dei due ha aperto la strada a cambiamenti definitivi; lo stesso vale per l'Eurovision Song Contest dove l'Hard Rock Halleluja dei Lordi che aveva vinto nel 2006 non ha rotto le dighe per l'inondazione del rock. Ma soprattutto perché mai dovrebbe accadere? Il rock non certo ha bisogno di essere salvato, anzi a livello di consumo è praticamente l'unico genere musicale che l'ascoltatore medio italiano conosce: tutti conosciamo innumerevoli fan dei Led Zeppelin, dei Beatles, dei Queen e degli AC/DC; probabilmente tra i nostri amici gli Earth Wind & Fire, Isaac Hayes o Curtis Mayfield non godono della stessa notorietà e nessuno saprebbe citare neanche il titolo di un LP. Però nessuno auspica la vittoria di un brano soul o uno jazz ai Festival. Chiediamoci perché.

Se c'è una cosa che queste due vittorie ci possono insegnare è che sarebbe bello che potessimo liberare la discussione dalle etichette e tornare a goderci la musica. I Måneskin hanno vinto due competizioni importanti con una canzone bella e solida e sono il gruppo rock italiano più interessante nato negli ultimi vent'anni. A loro vanno tutti i nostri complimenti e l'augurio di confermare il loro successo nei prossimi decenni. Magari senza uno strascico di polemiche inutili.