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venerdì 4 gennaio 2019

Filippo Margheri - Indipendenza

Il 2018 ha visto il ritorno discografico del cantante fiorentino Filippo Margheri, che in passato ha ricoperto il ruolo di vocalist del gruppo underground dei MiiR e anche quello di voce e frontman dei Litfiba, il più glorioso gruppo rock del nostro paese, dopo Piero Pelù e Gianluigi Cavallo e prima del ritorno del primo.

Il nuovo album di Margheri, che tutt'ora alterna la propria attività di musicista a quella di ingegnere meccanico, si intitola Indipendenza ed è composto da undici tracce di puro rock duro, ruvido, graffiante e dai contorni gotici. Come è ovvio che sia tutte le tracce si basano sul connubio tra le basi dirette ed energiche e la straordinaria voce di Margheri che si conferma per potenza, estensione ed espressività una delle migliori realtà del rock nostrano e non solo; perché basta un ascolto di questo disco per capire che in realtà questo è uno dei migliori cantanti rock al mondo.

Il disco contiene una buona mescolanza di pezzi forti e altri più lenti e d'atmosfera. L'album parte alla grande con l'ottima Ora che si apre con un'intro di piano e voce, prima che si uniscano gli altri strumenti e che aumenti la velocità. Tra i pezzi migliori troviamo troviamo anche la ruggente Sedato, il pezzo più vicino all'hard&heavy dell'intero album, che fa riflettere su come la società moderna tenda ad appiattire i pensieri in modo da rendere i cittadini meno pericolosi e Cronico che è uno dei pezzi in cui Margheri dà miglior sfoggio delle sue capacità vocali grazie anche all'urlo che chiude le strofe.

Tra i pezzi più raccolti troviamo l'amara ballad Lei è, il midtempo Sacro e Profano e Grande che parte come una ballad per assestarsi su ritmi veloci e aggressivi nella seconda metà. Ritmi più lenti si trovano anche in Cattiva Bambina, primo singolo estratto dall'album, la cui seconda metà è impreziosita da Margheri che doppia parlando la propria voce cantata. Indipendeza contiene anche la nuova versione di Scusa Signore, sorta di preghiera salmodica la cui versione originale è stata pubblicata nel 2014.

Nel disco si trovano anche le nuove versioni di due dei pezzi migliori risalenti all'epoca in cui Filippo era il cantante dei Liftiba, quali Sepolto Vivo e La Rabbia in Testa. La melodia di entrambi resta immutata, ma l'arrangiamento viene reso più moderno, pulito e aggressivo, riuscendo così nell'incredibile compito di migliorare due pezzi che erano grandiosi già nel 2009.

Chiude il disco la cover di La Femmina di Piombino di Magnino Magni, scomparso prematuramente nel 1986 a 38 anni.

Giunti al termine dell'ascolto di Indipendenza sembra che il tempo sia trascorso troppo in fretta, perché questo disco è composto da undici tracce di altissimo livello, senza riempitivi e senza un attimo di noia. Margheri ci regala del sano rock sanguigno e diretto che colpisce dal primo all'ultimo minuto che convince sotto ogni aspetto: da quello autorale, agli arrangiamenti, fino alla realizzazione.

Indipendenza è sicuramente uno dei migliori album di rock italiano di ogni tempo ed è uno dei pochi che regge benissimo il confronto con i rocker americani o inglesi. Mentre diamo il "Bentornato" a Filippo Margheri non resta che da sperare che questo disco non resti un esperimento isolato e che questo straordinario musicista ci regali altre perle di questo valore

giovedì 4 febbraio 2016

I Litfiba con Filippo Margheri

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale in seguito alla pubblicazione dell'EP "Il Mostro" nell'agosto del 2016.

Piero Pelù e Gianluigi Cavallo non sono gli unici cantanti ad aver ricoperto il ruolo di front-man dei Litfiba nei quasi quattro decenni della loro carriera. Tra l'abbandono di Cabo alla fine del 2006 e il ritorno di Pelù nel 2009 vi fu un breve periodo in cui la band fiorentina ebbe un terzo cantante: Filippo Margheri.

Pochi mesi dopo l'abbandono di Cavallo, Ghigo Renzulli cercò un nuovo vocalist nel tentativo di rilanciare la band e lo individuò nel giovanissimo Margheri, nato a Firenze nel 1980, che era stato fino al 2003 leader di un gruppo underground chiamato MiiR che cantava in inglese.

Il primo brano realizzato dai Litfiba con Margheri fu Effetti Collaterali pubblicato nell'agosto del 2008, un rock graffiante, aspro e in parte anche piuttosto grezzo ma di grande impatto sonoro ed efficacia; Margheri cantava con uno stile proprio, non tentando di imitare i suoi predecessori e il primo brano fu davvero ottimo. Di Effetti Collaterali venne anche realizzato un video in cui si vede la band suonare e nella stanza accanto il cantante che lotta contro un uomo incappucciato che alla fine si scopre essere lo stesso Margheri.

Dopo il primo brano, il gruppo realizzò un EP pubblicato a gennaio del 2009 e diffuso solo in formato digitale intitolato Five on Line registrato in presa diretta e composto da cinque brani: tre inediti e due versioni nuove di brani vecchi. Le due autocover sono Animale di Zona (cantata originariamente da Pelù) e Luce che Trema (cantata originariamente da Cabo) entrambe riproposte in versione sostanzialmente uguale all'originale. Oltre a queste l'EP contiene Effetti Collaterali 1.1, nuova versione del pezzo già edito, l'aggressiva e penetrante Sepolto Vivo e Terra di Nessuno che richiama le sonorità new wave degli esordi del gruppo negli anni 80. Di tutti i cinque brani furono anche realizzati dei video che mostrano semplicemente il gruppo in sala d'incisione che registra i pezzi.

Dopo Five on Line i Litfiba pubblicarono anche i brani Sepolto Vivo 2.0, nuova versione del brano dell'EP a cui sono aggiunti vari suoni in post produzione tra cui l'introduzione al pianoforte e la seconda voce nel ritornello, e Rabbia in Testa che prosegue sulla strada del rock graffiante che ha caratterizzato la musica della band fiorentina in questo breve periodo.

Alla pubblicazione dell'EP e delle due nuove tracce avrebbe dovuto seguire un tour di promozione ma alla fine i concerti furono solo due nel settembre del 2009: uno ad Aosta e uno a Modena. In queste date la band propose un nuovo brano inedito intitolato Il Mostro, un rock veloce che pur non discostandosi molto dalle produzioni dei Litfiba di quel periodo sembra un collage di altri brani scritti in precedenza come Resta o Gira nel mio Cerchio. La versione de Il Mostro registrata in studio è stata pubblicata solo nell'agosto del 2016 dal Ghigo Renzulli Fan Collaborative all'interno di un EP che porta il titolo stesso del pezzo inedito e che contiene anche Mr. Hyde, Oceano, Luce Che Trema e Sottile Ramo registrate dal vivo al concerto di Aosta il 6 settembre del 2009.

Purtroppo questo breve esperimento non raccolse l'interesse dei media e dei fan e a novembre del 2009 il gruppo annunciò la chiusura di questa fase e la sospensione delle attività. Non possiamo dire che si tratti di un'occasione sprecata perché l'abbandono di Margheri fu quasi contestuale al ritorno di Pelù avvenuto il mese dopo, ma sicuramente Filippo si dimostrò ampiamente all'altezza della prova e bravissimo come cantante e come autore. In realtà non sapremo mai se Margheri sarebbe stato in grado di scrivere e registrare con Renzulli un intero album, ma sappiamo per certo che i pochi brani che ha scritto e inciso sono ottimi e che è un vero peccato che un talento di questa portata resti ai margini della scena musicale.