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mercoledì 13 giugno 2018

Ancestral - Master of Fate

Master Of Fate è il secondo album dei siciliani Ancestral, che segue di dieci anni il loro precedente intitolato The Ancient Curse. Il quintetto di Castelvetrano vede in questo secondo disco, pubblicato nel 2017, due importanti cambi di formazione con l'ingresso di Carmelo Scozzari alla chitarra e Jo Lombardo (già vocalist degli Orion Riders e dei Metatrone) alla voce, che sostituiscono rispettivamente Giovan Battista Ferrantello e Mirko Olivo. I due si uniscono al resto del gruppo composto da Domiziano Mendolia al basso, Alessandro Olivo alla chitarra e Massimiliano Mendolia alla batteria.

L'album è composto di dieci tracce di ottimo power metal di altissima qualità che posiziona a pieno titolo la band tra i migliori interpreti al mondo di questo genere, grazie alle incredibili capacità degli strumentisti e alla straordinaria voce di Lombardo che dimostra di avere una potenza e un'estensione, soprattutto verso l'alto, che pochissimi altri possono vantare. Le sonorità degli Ancestral sono ispirate ai mostri sacri del power europeo come gli Helloween o i Blind Guardian condendolo con molti inserti melodici che attingono al contempo dalla NWOBHM e dal power americano.

L'album parte con l'ottima Back To Life contraddistinta da pesanti venature AOR ottantiane. Subito dopo segue la potente Wind Of Egadi ricca di assoli di chitarra e di scream da parte del vocalist che qui regala una delle sue performance migliori. Atmosfere vicine all'AOR si trovano anche nella bellissima title track, impreziosita da contaminazioni di stili diversi e da qualche tocco melodico in più, che è sicuramente il pezzo migliore del disco e non è un caso che il gruppo abbia scelto proprio questa per dare il titolo all'intero LP. Tra i pezzi più influenzati dall'AOR spicca anche la power ballad No More Regrets, che rallenta notevolmente i ritmi rispetto al resto del disco.

Nell'album troviamo anche qualche influenza thrash con Seven Months of Siege in cui il cantato e gli scream di Lombardo sembrano ispirati, con successo, ai giorni migliori di Neil Turbin. Tracce di thrash arricchiscono anche la strumentale Refuge Of Souls che coniuga la velocità a qualche riff più morbido in stile hair metal anni 80.

L'album vanta anche la presenza di un ospite d'eccezione, con Fabio Lione che affianca Lombardo nella ruggente Lust for Supremacy: i due si alternano nelle strofe e duettano nel ritornello con Lione che fa le voci basse (nel suo solito stile epico) e Lombardo che interpreta quelle alte.

In chiusura troviamo On the Route of Death e From Beyond che riportano allo stile teutonico del power metal europeo e non stupisce quindi che per chiudere l'LP la band abbia scelto la cover di Savage degli Helloween che non compare in nessun album del gruppo tedesco ma che è il B-side di Dr. Stein dall'album Keeper of the Seven Keys - Part II. Lombardo si confronta così con la performance di Micheal Kiske uscendone a testa alta e regalando un'interpretazione molto più matura di quella del cantante originale che all'epoca aveva solo vent'anni.

In sintesi Master of Fate è uno dei migliori dischi di power metal del nostro paese e regge benissimo il confronto con le band più blasonate al mondo, ed è un vero mistero come questo disco non sia al vertice delle classifiche di vendita, perché convince sotto ogni punto di vista, con dei musicisti di altissimo livello sia dal punto di vista interpretativo sia da quello autorale e grazie alla presenza di un cantante tra i migliori del pianeta. E il connubio di questi fattori e dei vari stili in cui il gruppo si cimenta rendono quest'album un'opera ricca e imprescindibile per gli amanti del metal di ogni genere.