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mercoledì 28 ottobre 2020

La storia di I Put a Spell on You di Screamin' Jay Hawkins

I Put a Spell on You è il pezzo più celebre e iconico della lunga discografia di Screamin' Jay Hawkins, musicista singolare a cui qualunque etichetta andrebbe stretta. Il brano ha sicuramente contribuito a creare la sua immagine da stregone ispirata ai film horror dell'epoca, ma inizialmente venne concepito come qualcosa di completamente diverso.


La canzone venne registrata per la prima volta nel 1955 come una ballad blues molto più convenzionale di come la conosciamo oggi. Al tempo Hawkins incideva per la Grand Records che non pubblicò mai il brano; la prima apparizione su un disco della prime versione risale infatti al 2006 nella compilation The Whamee 1953-55. L'anno seguente il bluesman passò alla Columbia e tornò in studio per inciderne una nuova versione; in quell'occasione il produttore Arnold Maxin portò carne da mangiare e una buona quantità di alcolici e fece ubriacare tutti prima di iniziare la registrazione. La sessione di registrazione, di cui Hawkins dichiarò in varie occasioni di non avere nessun ricordo, diede come risultato la versione urlata con i versi animaleschi che tutti conosciamo.

Le radio si rifiutarono di trasmettere un pezzo così trasgressivo e l'etichetta ne diffuse allora una versione tagliata, senza il finale che è la parte in cui si concerta la maggior parte dei versi di Hawkins. Le radio mantennero il divieto di trasmettere anche la versione più corta, ma ciò nonostante il 45 giri vendette più di un milione di copie.

Il disc jokey radiofonico Alan Freed offrì a Hawkins 3000 dollari per uscire da una bara durante un concerto. Sulle prime il bluesman rifiutò non ritenendolo un gesto serio, ma poi cambiò idea e costruì su di sé l'immagine ispirata al cinema horror con cui è rimasto celebre, con serpenti di gomma, teschi, costumi leopardati e oggetti di scena ispirati al voodoo.

La sua immagine da stregone, definita da alcuni una sorta di black Vincent Price, contribuì sicuramente al successo commerciale di Screamin' Jay Hawkins e aiutò a conferirgli un aspetto immediatamente riconoscibile. Tuttavia il bluesman, le cui aspirazioni iniziali erano di diventare un cantante d'opera e che fece anche il pugile prima di intraprendere la carriera nel blues, non sembrò essere particolarmente felice della sua immagine; in un intervista del 1973 dichiarò infatti che se fosse stato per lui non avrebbe scelto l'aggettivo Screamin' nel suo nome, sostenendo ad esempio che anche James Brown facesse urli e grugniti ma non veniva chiamato Screamin' James Brown, e si rammaricò del fatto che il pubblico non riuscisse ad apprezzarlo senza trasformarlo in un bogeyman.

In ogni caso I Put a Spell on You rimane ad oggi un enorme successo e vanta innumerevoli cover tra cui quella di Nina Simone, quella dei Creedence Clearwater Revival, e quella dei Marilyn Manson (incisa quando ancora Marilyn Manson era in nome della band e non del suo frontman durante la carriera solista). E la storia bizzarra di questa canzone ha sicuramente contribuito a farne un pezzo anticonvenzionale, fuori dagli schemi, in parte spaventoso e iconico di uno stile e di un'epoca.



Fonti:
  • Contemporary Musicians: Profiles of the People in Music, Volume 8 di Julia Rubiner
  • Encyclopedia of the Blues di Edward Komara
  • Rock Obituaries: Knocking On Heaven's Door di Nick Talaveski
  • Legendary Screamin' Jay Hawkins Dies At 70 da Billboard di Chris Morris

martedì 3 marzo 2015

Screamin' Jay Hawkins - Somethin' Funny Goin' On

Screamin' Jay Hawkins non è solo un genio della musica blues. I Put a Spell on You è un capolavoro che trascende i generi ed è un classico senza tempo della musica a tuttotondo, come testimoniato dalle numerose cover da parte di artisti afferenti agli stili più disparati, come i Creedence Clearwater Revival e Marilyn Manson.

La grandezza di Screamin' Jay non è limitata ai suoi primi successi degli anni '50, anzi la sua genialità è stata proprio nel saper sfornare album di grande livello durante tutta la sua carriera dimostrando di sapersi adattare a rinnovare per seguire l'evoluzione della musica blues e di trovarsi a proprio agio con le sonorità di ogni periodo che ha attraversato.

Nel 1995 Hawkins ha pubblicato l'album Somethin' Funny Going On dalle forti atmosfere rock blues di quel decennio dimostrando di aver recepito le innovazioni introdotte da band come George Thorogood and The Destroyers. Ciò che colpisce al primo ascolto è l'impatto sonoro della strumentazione: la chitarra, il basso, la batteria e i fiati emergono con forza e sopra di loro si pone chiara e tonante la voce di Screamin' Jay. In particolare la chitarra di Buddie Blue apre ogni brano dando una forte impronta melodica.  Questo aspetto segna una differenza significativa con le prime produzioni di Hawkins in cui la musica, spesso minimalista, non si impone e lascia alle evoluzioni vocali di Hawkins, non a caso definito il primo shock rocker della storia, il compito di dare l'impronta ai brani.

Tra i dieci brani che compongono il disco non ve n'è uno che spicca, la qualità si assesta su buon livello per tutta la durata; I Am the Cool è forse leggermente migliore degli altri, sia per la musica scherzosamente cupa sia per le liriche autocelebrative che sembrano attingere dalla corrente degli artisti hip-hop di quel periodo come LL Cool J e Puff Daddy.

Se c'è una critica che può essere mossa a questo disco è forse che la durata non arriva a 40 minuti, ma per un artista quasi settantenne nato e cresciuto nell'epoca del vinile questo è un peccato assolutamente perdonabile e Somethin' Funny Going On resta una album di riferimento del blues anni '90.