La carriera discografica dei Crickets subì un brusco arresto il 3 febbraio del 1959, quando l'aereo che trasportava il frontman Buddy Holly, insieme a Ricthie Valens e The Big Popper, si schiantò vicino a Clear Lake, nell'Iowa. Fortunatamente la morte di Holly non terminò definitivamente la carriera della band che riuscì a riorganizzare la propria formazione e a tornare in studio di registrazione due anni dopo il tragico evento.
Il primo album successivo alla morte di Buddy Holly si intitola In Style With the Crickets ed è stato pubblicato a dicembre del 1960. La band sostituì Buddy Holly con Earl Sinks (che incredibilmente non compare nella copertina del disco) alla voce e con Sonny Curtis alla chitarra (e in due dei dodici pezzi anche alla voce sostituendo Sinks). Il canto nuovo vocalist ricorda molto quello di Buddy Holly e infatti la musica di questo album rispecchia molto lo stile dei dischi precedenti, con un rock and roll veloce e divertente, spesso ai confini con il rockabilly.
L'album si apre con More Than I Can Say che nei decenni a seguire vanterà innumerevoli cover tra cui quella di Leo Sayer del 1980 e contiene altre grandissime perle come I Fought The Law che sarà portata al successo anche dai Clash nell'album eponimo del 1977. Nel disco si trova anche la ballad Deborah, unico pezzo lento delle dodici tracce, e la cover di Great Balls of Fire di Jerry Lee Lewis, che in questa reinterpretazione resta piuttosto simile all'originale. Chiude l'LP Love's Made a Fool of You che in alcune occasioni è stata erroneamente inserita in compilation di Buddy Holly.
Il secondo album dei Crickets senza il loro leader storico uscì due anni dopo nel 1962 e si intitola Bobby Vee Meets the Crickets, come dice il titolo stesso l'album vede il cantante Bobby Vee collaborare con i Crickets come vocalist, dando così un'impronta più rock alle incisioni e caratterizzando notevolmente la musica che si distacca da quella delle origini. Il disco è composto di nuovo da dodici tracce tra cui la cover di Well... All Right, incisa originariamente proprio dai Crickets con Buddy Holly come b-side di Heartbeat del 1958, e Bo Diddley dell'omonimo bluesman che pure era stata incisa dagli stessi Crickets di nuovo con Buddy Holly, ma tale versione verrà pubblicata solo nel 1963 nell'album postumo Reminiscing. Nel disco si trovano anche le cover di Sweet Little Sixteen e Little Queenie di Chuck Berry e Lucille inizialmente incisa da Little Richard. In generale le sonorità dell'album sono più grintose e aggressive e proprio per questo il disco non contiene ballad e l'unico pezzo che rallenta leggermente i ritmi è la cover di The Girl of My Best Friend, portata al successo due anni prima da Elvis Presley.
Nello stesso anno dell'album con Bobby Vee, i Crickets pubblicarono anche il successivo intitolato Something Old, Something New, Something Blue, Somethin' Else. Anche in questo caso il titolo ne suggerisce il contenuto: l'album include infatti otto cover (di cui quattro con la parola "blue" nel titolo) e quattro pezzi nuovi. Per questo album entra in formazione il nuovo cantante Jerry Naylor che ricopre il ruolo di voce principale in tutti i pezzi e anche per questo l'album prende una strada ancora diversa da tutti i precedenti, con suoni più patinati, più orientati al rock and roll e staccandosi sempre più dal rockabilly.
Tra le cover troviamo Summertime Blues di Eddie Cochran, Blue Monday di Fats Domino Love Is Strange di Mickey & Sylvia, incisa dalla band anche con Buddy Holly, ma anche in questo caso la registrazione fu pubblicata solo nel 1969 oltre dieci anni dopo la morte del cantante nell'album Giant. Tra gli inediti, troviamo due ballad, quali Parisian Girl e Little Hollywood Girl scritta per i Crickets da Gerry Goffin e Jack Keller; gli altri due inediti sono la movimentata Don't Ever Change, scritta ancora da Gerry Goffin, questa volta con la ben nota Carole King, e il midtempo He's Old Enough To Know Better.
Dopo questi primi tre i Crickets continuarono a sfornare album di ottima qualità e la loro carriera non si è ancora esaurita, né dal punto di vista discografico né da quello delle esibizioni dal vivo, anche se i loro dischi più recenti sfruttano soprattutto la nostalgia per i loro anni più gloriosi. Questa incredibile band resta comunque tra i più influenti pionieri del rock and roll e se il rock attuale di ogni genere è quello che tutti conosciamo, una buona fetta del merito va sicuramente anche a Buddy Holly e ai Crickets.
Il primo album successivo alla morte di Buddy Holly si intitola In Style With the Crickets ed è stato pubblicato a dicembre del 1960. La band sostituì Buddy Holly con Earl Sinks (che incredibilmente non compare nella copertina del disco) alla voce e con Sonny Curtis alla chitarra (e in due dei dodici pezzi anche alla voce sostituendo Sinks). Il canto nuovo vocalist ricorda molto quello di Buddy Holly e infatti la musica di questo album rispecchia molto lo stile dei dischi precedenti, con un rock and roll veloce e divertente, spesso ai confini con il rockabilly.
L'album si apre con More Than I Can Say che nei decenni a seguire vanterà innumerevoli cover tra cui quella di Leo Sayer del 1980 e contiene altre grandissime perle come I Fought The Law che sarà portata al successo anche dai Clash nell'album eponimo del 1977. Nel disco si trova anche la ballad Deborah, unico pezzo lento delle dodici tracce, e la cover di Great Balls of Fire di Jerry Lee Lewis, che in questa reinterpretazione resta piuttosto simile all'originale. Chiude l'LP Love's Made a Fool of You che in alcune occasioni è stata erroneamente inserita in compilation di Buddy Holly.
Il secondo album dei Crickets senza il loro leader storico uscì due anni dopo nel 1962 e si intitola Bobby Vee Meets the Crickets, come dice il titolo stesso l'album vede il cantante Bobby Vee collaborare con i Crickets come vocalist, dando così un'impronta più rock alle incisioni e caratterizzando notevolmente la musica che si distacca da quella delle origini. Il disco è composto di nuovo da dodici tracce tra cui la cover di Well... All Right, incisa originariamente proprio dai Crickets con Buddy Holly come b-side di Heartbeat del 1958, e Bo Diddley dell'omonimo bluesman che pure era stata incisa dagli stessi Crickets di nuovo con Buddy Holly, ma tale versione verrà pubblicata solo nel 1963 nell'album postumo Reminiscing. Nel disco si trovano anche le cover di Sweet Little Sixteen e Little Queenie di Chuck Berry e Lucille inizialmente incisa da Little Richard. In generale le sonorità dell'album sono più grintose e aggressive e proprio per questo il disco non contiene ballad e l'unico pezzo che rallenta leggermente i ritmi è la cover di The Girl of My Best Friend, portata al successo due anni prima da Elvis Presley.
Nello stesso anno dell'album con Bobby Vee, i Crickets pubblicarono anche il successivo intitolato Something Old, Something New, Something Blue, Somethin' Else. Anche in questo caso il titolo ne suggerisce il contenuto: l'album include infatti otto cover (di cui quattro con la parola "blue" nel titolo) e quattro pezzi nuovi. Per questo album entra in formazione il nuovo cantante Jerry Naylor che ricopre il ruolo di voce principale in tutti i pezzi e anche per questo l'album prende una strada ancora diversa da tutti i precedenti, con suoni più patinati, più orientati al rock and roll e staccandosi sempre più dal rockabilly.
Tra le cover troviamo Summertime Blues di Eddie Cochran, Blue Monday di Fats Domino Love Is Strange di Mickey & Sylvia, incisa dalla band anche con Buddy Holly, ma anche in questo caso la registrazione fu pubblicata solo nel 1969 oltre dieci anni dopo la morte del cantante nell'album Giant. Tra gli inediti, troviamo due ballad, quali Parisian Girl e Little Hollywood Girl scritta per i Crickets da Gerry Goffin e Jack Keller; gli altri due inediti sono la movimentata Don't Ever Change, scritta ancora da Gerry Goffin, questa volta con la ben nota Carole King, e il midtempo He's Old Enough To Know Better.
Dopo questi primi tre i Crickets continuarono a sfornare album di ottima qualità e la loro carriera non si è ancora esaurita, né dal punto di vista discografico né da quello delle esibizioni dal vivo, anche se i loro dischi più recenti sfruttano soprattutto la nostalgia per i loro anni più gloriosi. Questa incredibile band resta comunque tra i più influenti pionieri del rock and roll e se il rock attuale di ogni genere è quello che tutti conosciamo, una buona fetta del merito va sicuramente anche a Buddy Holly e ai Crickets.