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mercoledì 15 febbraio 2017

Sir Lord Baltimore: i pionieri del metal americano

Quando si pensa ai progenitori del metal vengono di solito in mente i tre grandi gruppi dell'hard rock britannico degli anni 70 quali i Led Zeppelin, i Deep Purple e i Black Sabbath. Tuttavia anche molte band di oltreoceano hanno contribuito alla nascita del genere e tra queste le più famose sono sicuramente gli Stooges e gli MC5, ma oltre a questi c'è un gruppo di New York che troppo spesso viene ignorato nonostante abbia dato un contributi notevole alla nascita del metal: i Sir Lord Baltimore.

Come riportato dal volume Encyclopedia of Heavy Metal Music di William Phillips e Brian Cogan, il gruppo trasse il suo nome da quello di un personaggio minore del film Butch Cassidy and the Sundance Kid. La band nacque nel 1968 ed era in origine composta da un terzetto: John Garner cantante e batterista, Louis Dambra alla chitarra e Gary Justin al basso. Il loro primo album intitolato Kingdom Come uscì nel 1971 ed è composto da dieci pezzi caratterizzati da un hard rock grezzo e immediato di chiara ispirazione blues, ricco di riff e assoli di chitarra e di cori soprattutto nei ritornelli. Il suono è spesso duro e, oltre ad essere alla base dei pilastri che formeranno poi il metal, getta anche le fondamenta dello stoner rock. Nove dei dieci pezzi dell'album sono veloci e aggressivi, ad essi si aggiunge l'unica balla intitolata Lake Isle of Innersfree che si apre con un lungo arpeggio e che si distingue per i suoni morbidi e tendenti al prog. Nel disco spiccano anche la grintosa titletrack che apre l'album, il secondo brano I Got Woman dai suoni più neri e tendenti al funk e Hell Hound impreziosito dagli scream e dai falsetti del cantante. L'album è generalmente noto anche per essere uno dei primi (anche se non il primo in assoluto, come abbiamo spiegato in passato) per il quale è stato usato il termine heavy metal.

L'anno seguente la band inserì un quarto elemento nella propria formazione con l'aggiunta di Joey Dambra (fratello di Louis) come secondo chitarrista e nello stesso anno pubblicò il proprio secondo ed eponimo album. Il secondo disco è composto di sole sei tracce e da subito si capisce come la band voglia sterzare e muoversi verso suoni leggermente più lenti ma più curati e patinati: tutto suona più preciso e meno immediato rispetto all'album di esordio, dal cantato ai riff di chitarra a tutta la strumentazione. In genere le sonorità dei Sir Lord Baltimore si spostano più verso il blues seguendo le orme dei giganti dell'hard rock britannico. Tra i pezzi migliori troviamo Loe and Behold che mostra chiaramente come le doti vocali del cantante siano notevolmente migliorate sia in termini di potenza sia in termini di precisione. Notevole anche il pezzo di apertura intitolato Man From Manhattan e lungo oltre dieci minuti dai suoni sorprendentemente lenti e ancora tendenti al prog. Chiude l'album un pezzo indicato come live intitolato Where Are We Going che secondo quanto riportato da Wikipedia fu invece registrato in studio con il rumore della folla aggiunto a posteriori, sentendo il pezzo effettivamente si nota come il rumoreggiare del pubblico non abbia alcuna coordinazione con la musica che sembra un po' troppo perfetta per essere incisa dal vivo, sia a livello musicale sia canoro.

Pochi anni dopo la band iniziò a scrivere il materiale per il terzo album, ma visto lo scarso successo commerciale del precedente il progetto fu abbandonato. I Sir Lord Baltimore interruppero l'attività per più di trent'anni fino a quando John Garner e Louis Dambra decisero di riunire la band aggiungendo alla formazione Tony Franklin (ex bassista di innumerevoli band tra cui Whitesnake e Quiet Riot e che in Italia ha lavorato con Eros Ramazzotti e Vasco Rossi ) al basso. Il terzo album fu pubblicato nel 2006 con il titolo Sir Lord Baltimore III - Raw e in questo caso le sonorità del gruppo si spostarono decisamente sul metal. Il gruppo riprese parte del materiale scritto negli anni 70 e lo riattualizzò cambiandone soprattutto i testi che nella loro versione definitiva trattano temi cristiani e biblici e spesso riferiti all'Apocalisse. I riff di chitarra sono molto più duri rispetto in passato, le qualità canore di Garner sono ancora migliorate e in generale i suoni sono più ricchi e variegati. Il disco è composto da soli sei pezzi di ottima qualità, oltre ai due aggressivi brani di apertura spicca il midtempo Wild White Horses della durata di quasi sette minuti in cui i Sir Lord Baltimore dimostrano di essere in grado anche di rallentare i ritmi e suonare pezzi più rilassati con grande efficacia.

Dal 2006 i Sir Lord Baltimore non sono mai tornata in sala di incisione e la morte del 2015 di John Garner ha definitivamente chiuso la carriera della band, che nella loro lunga e travagliata carriera ha realizzato solo tre album. Tuttavia è un vero peccato che questo gruppo sia così sottovalutato e semisconosciuto, perché va comunque a pieno titolo considerato come una delle migliori band della storia dell'hard rock e del metal, senza cui il panorama musicale di oggi non sarebbe uguale.