giovedì 24 dicembre 2015

Tarja - Henkäys Ikuisuudesta

Dopo aver abbandonato i Nightwish alla fine del 2005 per dissapori interni, la soprano finlandese Tarja Turunen non aspettò neppure un anno prima di avviare la propria carriera solista, ma anziché proseguire sulla strada del symphonic metal, che comunque avrebbe ripreso con gli album successivi, iniziò questa nuova fase con un disco di canti natalizi intitolato Henkäys Ikuisuudesta. L'album è una raccolta di brani classici e moderni con l'aggiunta del pezzo di apertura intitolato Kuin Henkäys Ikuisuutta scritto dalla stessa Tarja in finlandese.

Ciò che colpisce già dal primo ascolto è l'incredibile varietà dei brani scelti da Tarja che ha attinto da diversi decenni dello scorso secolo, da colonne sonore e anche dalla tradizione natalizia classica e lirica. Tra i pezzi moderni interpretati da Tarja troviamo infatti la celeberrima Happy Xmas (War is Over) di John Lennon, Happy New Year degli Abba, You Would Have Loved This di Cori Connors, The Eyes of a Child degli Air Supply, Marian Poika traduzione in finlandese di Mary's Boy Child di Jester Hairston e Walking in the Air dal film The Snowman che Tarja aveva già inciso nel 1998 nell'album Oceanborn dei Nightwish ma che qui troviamo registrata con una strumentazione più classica accompagnata solo da organo e archi. Questi brani sono proposti in versioni sostanzialmente uguali agli originali con la splendida voce di Tarja a renderli ancora più speciali e già da questi pochi pezzi si capisce come Tarja sia perfetta in qualunque stile canoro in cui si cimenti, passando dall'allegria del brano di Hairston al canto lirico di Walking in the Air.

Tra i brani classici ne troviamo quattro appartenenti alla tradizione finlandese, En Etsi Valtaa, Loistoa che Tarja aveva già inciso nel 2004 nel suo singolo natalizio Yhden Enkelin Unelma e che qui è stata reincisa, Varpunen Jouluaamuna, Mökit Nukkuu Lumiset e Jo Joutuu Ilta oltre all'Ave Maria di Schubert cantata in tedesco, il Quia Respexit dal Magnificat di Bach e Jouluyö, Juhlayö versione finlandese di Stille Nacth. Tarja canta tutti i brani classici con registro lirico e sulle sue interpretazioni c'è ben poco da dire perché è semplicemente impeccabile in ogni esecuzione.

L'album è stato ristampato nel 2010 con quattro brani nuovi tutti in finlandese; tre di questi Heinillä Härkien, Maa On Niin Kaunis e Arkihuolesi Kaikki Heitä erano stati incisi da Tarja l'anno predente per la compilation natalizia Maailman Kauneimmat Joululaulut, e il quarto Kun Joulu On è invece di nuovo tratto da Yhden Enkelin Unelma.

Tutti questi brani e molti altri sia moderni che classici vengono eseguiti regolarmente da Tarja dal vivo nelle sue tournée natalizie a riconferma del fatto che una delle voci metal più note del mondo è anche una delle voci classiche migliori del pianeta in grado di far vivere l'atmosfera natalizia come nessun'altro sa fare. Ma come abbiamo già scritto varie volte sulle pagine di questo blog a Tarja non servono più conferme a dimostrare che sa eseguire ogni stile canoro in modo perfetto.

giovedì 17 dicembre 2015

Halford - Halford 3 - Winter Songs

La band che porta il suo cognome è uno dei progetti paralleli di Rob Halford nati nel periodo del suo temporaneo allontanamento dai Judas Priest. Il terzo album degli Halford, uscito nel 2009, è intitolato Halford 3 - Winter Songs ed è una raccolta di canti natalizi, genere in cui si sono cimentati molti musicisti di ogni estrazione ma che può sembrare insolito per una band metal. In realtà per quanto raro questo non è un caso isolato visto che anche i Twisted Sister hanno realizzato un bellissimo album natalizio e anche altri gruppi come i Manowar, gli Helloween o i Bad Religion si sono cimentati in questo genere.

Il disco degli Halford è composto da dieci brani di cui quattro inediti scritti dallo stesso Rob in un caso coadiuvato dal resto della band, cinque classici della tradizione natalizia e Winter Song scritta nel 2008 da Sara Bareilles e Ingrid Michaelson qui proposta in versione ballad. Ciò che rende questo disco unico è l'accostamento delle melodie dei brani all'energia espressa dalla band che resta coerente con le produzioni consuete di Halford, con forti chitarre, sezione ritmica molto presente e la voce straordinaria e ineguagliabile di Rob a cantare i pezzi. I brani inediti, i cui testi sono tutti molto intimistici, spirituali e positivi, offrono una varietà di suono davvero ricca, si passa dall'aggressiva ed energica Get Into The Spirit alle allegre Christmas for Everyone e I Don't Care e tra gli inediti non manca un momento più riflessivo con Light of the World.

I brani classici come Oh Come O Come Emanuel, We Three Kings e What Child is This sono suonati rispettando le melodie originali che tutti conosciamo ma in modo molto forte e aggressivo portando così una bella ventata di modernità alla tradizione. I pezzi migliori sono comunque gli ultimi due: i classici natalizi per eccellenza Oh Holy Night e Come All Ye Faithful. E' con questi due che Halford raggiunge il livello più alto di questo atipico disco con cui crea perfettamente l'atmosfera natalizia in chiave metal.

Se c'è una cosa che non manca a Rob Halford è la capacità di esprimersi in stili musicali diversi, basti pensare alla varietà musicale prodotta dai Judas Priest e dalle sue sue derive street metal con i Fight e industrial metal con i 2wo. Rob fondò gli Halford per tornare al metal più classico e con questo ottimo album dimostrò anche di saper unire il metal alla tradizione come solo i grandi musicisti sanno fare e il risultato è un album che non può mancare né nella discografia degli amanti del metal né in quella degli amanti dei canti natalizi.

giovedì 10 dicembre 2015

Chorny Kofe - Vol'nomu - Volya

I Chorny Kofe (in cirillico Чёрный Кофе) sono uno dei gruppi di spicco della scena metal moscovita che con i suoi suoni teatrali e maestosi ha creato una nicchia di grande valore nella produzione metal mondiale grazie alle sonorità distintive che la identificano. La band fondata a Mosca nei primi anni 80 ha iniziato la propria attività nell'84 con il disco Pridi I Vse Vozmi (Приди и всё возьми), nonostante anche i primi LP fossero di ottima qualità i migliori dischi della loro carriera sono quelli registrati verso la fine del decennio tra cui il loro sesto uscito nel 1989 e intitolato Vol'nomu - Volya (Вольному — воля).

La musica dei Chorny Kofe si basa su un metal classico di ispirazione NWOBHM ricco di melodie grazie all'uso massiccio di tastiere che lo avvicina anche al pop metal molto in voga in USA e UK nello stesso periodo. Inoltre la forza della band si basa anche sulla potenza della voce del cantante Dmitry Varshavsky incredibilmente forte e acuta e sul suono delle chitarre al contempo energiche e melodiche che ricorda gruppi storici del metal come i Dio o i Rainbow.

L'album parte fortissimo con l'energica Brozhu Po Gorodu Oodin (Брожу по городу один) e tra gli altri brani spiccano anche la title track, Na Posljednij Pojezd (На последний поезд) e Svjetlyj Obra (Светлый обра) che sono ottimi esempi di come il gruppo sappia coniugare abilmente forza e melodia.

Il disco è composto in totale da 9 brani di cui sette veloci e due ballad piuttosto tradizionali che riprendono gli stilemi classici dei lenti metal. Bellissima anche la trascinante traccia conclusiva Eto — Rok (Это — рок), nuova versione del brano dallo stesso titolo inciso nel 1986 sulla ristampa dell'album Svjetlyj Mjetall (Светлый металл), che grazie ai cori sul ritornello risulta incredibilmente coinvolgente e molto più potente dell'originale. In pezzo non va confuso con il brano omonimo che apre il primo album degli Aria e che con questo ha in comune solo il titolo.

Nell'edizione in CD dell'album, che ha una copertina diversa rispetto al vinile, è aggiunta una decima traccia intitolata Staryj Park (Старый парк), cupa ballad dalle atmosfere new wave.

Nonostante numerosi cambi di formazione che hanno lasciato il solo Dmitry Varshavsky come unico membro della band dalle origini fino ad oggi, i Chorny Kofe, in cui oggi milita anche la moglie del cantante Jevgjenija Varshavskaja come chitarrista, continuano a produrre ottimi album di altrettanto ottimo metal e fortunatamente non sembrano intenzionati a fermarsi. E finché la qualità della loro musica resta questa saranno sempre i benvenuti nelle discografie di tutti gli amanti del rock.

giovedì 3 dicembre 2015

Leize - Cuando Te Muerden

I baschi Leize sono da quasi trent'anni una delle band di punta del rock urbano, stile del rock spagnolo che lega sonorità aspre e dure tipiche dell'hard rock (con influenze blues e spesso tendenti al metal) con testi che parlano di tematiche sociali come il disagio delle classi meno abbienti. Come genere musicale il rock urbano è quindi più caratterizzato dai temi trattati che non dalle caratteristiche sonore che sono in realtà riconducibili ad altri stili.

La band di Zestoa è tornata con un nuovo album ad ottobre del 2015 a sette anni di distanza dal precedente Solo para Ti . Il nuovo album intitolato Cuando Te Muerden resta fedele alla tradizione musicale della band con musiche ruvide e graffianti ricche di riff di chitarra, liriche rabbiose e abbondanti cori soprattutto nei ritornelli.

Il disco è composto di 11 tracce di grande impatto sonoro e tutte di ottima qualità, la maggior parte dei brani è forte e aggressivo, ma non mancano momenti più melodici come Hundiéndome en la Noche, Como Arena e Cuando Te Veo che richiama sonorità hair metal degli anni 80. Nel disco sono presenti anche due ballad, Sin Ti e Tu Amistad, che uniscono efficacemente melodia ed energia come la band ha già fatto in passato nei suoi brani lenti come Dejame Decirte o Abandonado. Le due ballad portano anche un po' di varietà nella musica dei Leize che, per quanto bella, bisogna ammettere resta sempre piuttosto uguale a sé stessa.

Tra i brani migliori si trovano anche il travolgente brano di apertura Donde Esta e la title track che inizia con il ringhio di un cane a cui si sommano le chitarre e poi il canto richiamando quindi quanto mostrato nella copertina del disco in cui si vedono le fauci di un cane sovrimpresse all'immagine di un vicolo deserto.

A 28 anni di distanza dall'esordio con Devorando las Calles i Leize confermano di saper fare ancora dell'ottima musica e di non risentire minimamente del peso degli anni, il gruppo guidato da Félix Lasa non è un'eccezione nell'ottimo panorama hard rock spagnolo in cui spiccano anche i Medina Azahara che sono sulla cresta dell'onda da quattro decenni e gli Héroes del Silencio che nella loro breve carriera si sono dimostrati uno dei migliori gruppi rock della storia. Ed è anche grazie a gruppi meno noti come i Leize che il paese iberico può confrontarsi a testa alta con la produzione rock dei paesi anglosassoni staccando nettamente tutti gli altri stati dell'Europa continentale.