Tra i grandi pionieri del rock and roll ce n'è uno che non gode della fama che meriterebbe, perché nonostante sia uno dei chitarristi più influenti della storia Link Wray non viene di solito annoverato tra i più famosi fondatori del genere. Eppure le sue influenze si sentono notevolmente in alcuni dei chitarristi più importanti di ogni tempo (come Jimmy Page, Pete Townsend e Neil Young), essendo Wray uno dei progenitori del power chord e della distorsione che vengono oggi largamente utilizzate negli stili musicali più aggressivi come l'heavy metal e il punk.
Il primo album di Link Wray è stato pubblicato nel 1960 ed è intitolato Link Wray & the Wraymen dal nome della sua band che al tempo era formata da Vernon Wray alla chitarra ritmica, Doug Wray alla batteria e Brantley Moses Horton al basso, oltre ovviamente a Link Wray alla chitarra solista. In alcune edizioni il nome del gruppo è scritto Raymen, senza la W, ma la discografia ufficiale sul sito di Link Wray riporta la grafia Wraymen, è quindi probabile che la grafia alternativa sia frutto di un errore.
Il disco è composto da dodici tracce strumentali (il primo pezzo cantato di Link Wray sarà la cover di Ain't That Lovin' You Babe di Jimmy Reed uscita nell'ottobre dello stesso anno) tra cui cinque singoli usciti tra il 1958 e il 1959 e sette inediti. L'album offre un rock and roll divertente ai confini con il rockabilly e ricco di contaminazioni di altri stili provenienti principalmente dal sud degli Stati Uniti. Troviamo infatti assaggi di dixieland nel brano Dixie-Doodle (che non è l'omonimo pezzo folk, ma una produzione inedita di Wray) e sonorità caraibiche in Rendezvous. Il quartetto si lancia anche in contaminazioni blues con il pezzo di chiusura Studio Blues e in qualche mescolanza con il country, come nella traccia di apertura Caroline.
Tra i pezzi migliori troviamo anche Ramble e Rawhide (da non confondere con l'omonimo Them From The Rawhide portata al successo tra gli altri dai Blues Brothers), entrambe rielaborazioni di un singolo di Link Wray intitolato Rumble che resta ad oggi il suo pezzo di maggior successo, e la più lenta e melodica Lillian che dà un tocco più d'atmosfera a un album di rock e roll grintoso e veloce.
Purtroppo Link Wray e la sua band sono semisconosciuti al grande pubblico, nonostante il suo stile abbia rivoluzionato il suono dei chitarristi che sono venuti dopo di lui, e dischi come questo sono noti solo agli appassionati più esperti. Non possiamo che sperare che l'ascolto dei suoi album, a partire da questa sua prima incisione, serva a ridare la giusta considerazione che questo straordinario musicista merita.
Il primo album di Link Wray è stato pubblicato nel 1960 ed è intitolato Link Wray & the Wraymen dal nome della sua band che al tempo era formata da Vernon Wray alla chitarra ritmica, Doug Wray alla batteria e Brantley Moses Horton al basso, oltre ovviamente a Link Wray alla chitarra solista. In alcune edizioni il nome del gruppo è scritto Raymen, senza la W, ma la discografia ufficiale sul sito di Link Wray riporta la grafia Wraymen, è quindi probabile che la grafia alternativa sia frutto di un errore.
Il disco è composto da dodici tracce strumentali (il primo pezzo cantato di Link Wray sarà la cover di Ain't That Lovin' You Babe di Jimmy Reed uscita nell'ottobre dello stesso anno) tra cui cinque singoli usciti tra il 1958 e il 1959 e sette inediti. L'album offre un rock and roll divertente ai confini con il rockabilly e ricco di contaminazioni di altri stili provenienti principalmente dal sud degli Stati Uniti. Troviamo infatti assaggi di dixieland nel brano Dixie-Doodle (che non è l'omonimo pezzo folk, ma una produzione inedita di Wray) e sonorità caraibiche in Rendezvous. Il quartetto si lancia anche in contaminazioni blues con il pezzo di chiusura Studio Blues e in qualche mescolanza con il country, come nella traccia di apertura Caroline.
Tra i pezzi migliori troviamo anche Ramble e Rawhide (da non confondere con l'omonimo Them From The Rawhide portata al successo tra gli altri dai Blues Brothers), entrambe rielaborazioni di un singolo di Link Wray intitolato Rumble che resta ad oggi il suo pezzo di maggior successo, e la più lenta e melodica Lillian che dà un tocco più d'atmosfera a un album di rock e roll grintoso e veloce.
Purtroppo Link Wray e la sua band sono semisconosciuti al grande pubblico, nonostante il suo stile abbia rivoluzionato il suono dei chitarristi che sono venuti dopo di lui, e dischi come questo sono noti solo agli appassionati più esperti. Non possiamo che sperare che l'ascolto dei suoi album, a partire da questa sua prima incisione, serva a ridare la giusta considerazione che questo straordinario musicista merita.