giovedì 22 aprile 2021
Blackmore's Night - Nature's Light
L'album ripropone la formula classica del gruppo che rimane molto simile a sé stessa fin dall' esordio discografico di Shadow of the Moon del 1997 con basi folk ispirate alla musica rinascimentale a cui si somma lo stupendo cantato della voce angelica di Candice Night. Sicuramente l'album di per sé funziona alla grande, con pezzi ottimi come le due tracce di apertura Once Upon December e Four Winds o la title track; il problema di questa composizione è semmai che il paradigma musicale dei Blackmore's Night difficilmente si può evolvere, perché è legato a spunti appartenenti al passato remoto. Per quanto godibile e di ottimo livello, il disco può quindi dare l'effetto déjà vu a chi conosce la band da tempo.
Non mancano in ogni caso spunti interessanti, come le due tracce strumentali Darker Shade of Black, il cui titolo rimanda ai Procol Harum e che musicalmente si discosta dal resto del disco per le sue atmosfere gotiche con qualche contaminazione al confine tra Vangelis ed Ennio Morricone, e Der Letze Musketier, dalle nette venature blues, o la cover di Second Element di Sarah Brightman, che è uno dei pezzi più pop e lontani dal crossover della soprano inglese. Tuttavia ad eccezione di questi pezzi, resta poco di nuovo da scoprire. Nell'album si trova anche una nuova versione di Wish You Were Here dei Rednex (da non confondere con l'omonimo brano dei Pink Floyd), già incisa dai Blackmore's Night nel loro primo LP. Nature's Light è stato stampato anche in versione doppio disco, con una sorta di greatest hits sul secondo volume con i pezzi storici che si ascoltano sempre con piacere.
Nature's Light è quindi sicuramente un buon disco, che deve però essere approcciato con le giuste aspettative: chi ci vorrà trovare qualcosa di nuovo verrà in gran parte deluso, chi cerca la conferma delle ben note doti straordinarie di questo combo rimarrà invece sicuramente soddisfatto.
lunedì 7 dicembre 2020
Blackmore's Night - Here We Come A-Caroling
Il 2020 vede il ritorno degli straordinari Blackmore's Night, duo composto da Ritchie Blackmore e dalla moglie Candice Night, alla musica natalizia con un EP di quattro pezzi intitolato Here We Come A-Caroling, dall'omonimo canto risalente all'epoca vittoriana. Il disco si propone come l'ideale compendio di Winter Carols, uscito originariamente nel 2006, di cui riprende gli stilemi con quattro classici della tradizione natalizia reinterpretati nello stile del rock rinascimentale tipico della coppia che fa degli strumenti classici e della voce celestiale di Candice Night il proprio punto di forza.
La scelta della coppia cade su quattro canti risalenti al diciannovesimo secolo, quali la title track, It Came Upon the Midnight Clear, O Little Town of Bethlehem e Silent Night. I primi tre colpiscono per l'atmosfera gioiosa e per la presenza preponderante della strumentazione folk, flauti e mandola su tutti; in particolare O Little Town of Bethlehem è in una versione molto più veloce della gran parte delle altre interpretazioni. Al contrario Silent Night si discosta dagli altri brani per la sua atmosfera raccolta, con la prima strofa realizzata con voce e organo e che si conclude con la sola aggiunta della chitarra.
Così come in Winter Carols l'unico difetto di questo disco è quello di essere troppo corto, perché le quattro tracce sono semplicemente perfette dal punto di vista musicale, vocale e di interpretazione. Here We Come A-Caroling è quindi un'ottima aggiunta alla discografia dei Blackmore's Night e una chicca imperdibile per gli appassionati di musica natalizia.
giovedì 27 dicembre 2018
Blackmore's Night - Winter Carols
Per sottolineare la continuità tra questo lavoro e i precedenti, la copertina ritrae la stessa strada della città della Baviera Rothenburg ob der Tauber che compare anche sulla copertina di Shadow of the Moon e in questa seconda occasione il paesaggio è imbiancato dalla neve.
Il disco è composto da dodici tracce, prevalentemente pezzi tradizionali reinterpretati dai due nel loro stile. Ad essi si aggiungono due brani inediti, quali la strumentale Winter e la gioiosa Christmas Eve, e la cover di Wish You Were Here dei Rednex tratta dall'album di esordio dei Blackmore's Night e che è l'unica traccia che non ha nulla di natalizio.
Tra i pezzi migliori di questo album troviamo sicuramente Ma'oz Tzur, la cui prima strofa è cantata in ebraico e la seconda è presa invece dalla traduzione inglese intitolata Rock of Ages, e Ding Dong Merrily on High che è quello in cui Candice dà la miglior prova della sua vocalità grazie al celebre ritornello Gloria, Hosanna in Excelsis. Spicca anche la reinterpretazione di Good King Wencelsas in cui il canto di Candice Night è accompagnato da una ricca sezione di strumenti a corda a cui si aggiungono i fiati dalla seconda strofa.
Nell'album sono anche presenti due medley: quello tra Hark! The Herald Angels Sing e Come All Ye Faithful che apre il disco e quello tra l'inno calvinista Simple Gifts e Lord of the Dance del poeta inglese Sydney Carter, scritta proprio sulla melodia di Simple Gifts.
L'album è stato ristampato nel 2013 con un secondo disco che contiene cinque incisioni live e una nuova versione di Christmas Eve. Nel 2017 Winter Carol è stato ristampato per la seconda volta con l'aggiunta, rispetto alla versione del 2013, di altri tre classici natalizi: Deck the Halls, God Rest Ye Merry Gentlemen e Oh Christmas Tree
Winter Carols resta una delle migliori e più interessanti rivisitazioni dei canti natalizi in chiave rock, proprio per l'approccio singolare di questi due musicisti che sanno trasformare ogni brano su cui mettono le mani in qualcosa di magico e unico. Questo album di discosta, e di molto, da ogni altra registrazione rock o heavy metal dei canti natalizi, perché lo stile dei Blackmore's Night è unico e lontanissimo da quello di chiunque altro, e questa straordinaria coppia è riuscita anche in questo caso a dare un incredibile tocco di originalità e freschezza a brani vecchi di secoli.