Dopo soli due mesi dal suicidio di Chris Cornell, un'altra grande voce dell'alternative rock ha trovato la morte in circostanze molto simili a quelle del cantante dei Soundgarden. La mattina del 20 luglio del 2017, proprio nel giorno di quello che sarebbe stato il cinquantatreesimo compleanno di Cornell, Chester Bennington, voce dei Linkin Park, fu trovato morto nella sua villa al numero 2842 di Via Victoria (le strade di quell'area si chiamano proprio via anche in originale) di Palos Verdes Estates, nella contea di Los Angeles, che aveva comprato meno di due mesi prima.
La scelta della data non sembra essere stata casuale, visto che Bennington e Cornell erano legati da una profonda amicizia. Bennington era anche il padrino del figlio di Cornell e aveva cantato Hallelujah di Leonard Cohen al funerale dell'amico e collega.
Nel dicembre del 2017 il sito di informazione sul mondo dello spettacolo TMZ ha ottenuto e pubblicato numerosi documenti, tra cui il rapporto dell'autopsia e quello del medico legale intervenuto sulla scena, e l'audio della chiamata al 911 dai quali emerge piuttosto chiaramente la dinamica degli eventi. Dal materiale rilasciato si apprende che l'ultima persona a vedere Bennington in vita fu la sua governante, che lavorava per lui già da due anni. Fino al giorno precedente Bennington era in vacanza in Arizona con la famiglia, ma tornò in anticipo per via di un impegno di lavoro il giorno seguente. Arrivò a casa intorno alle 22:30 mentre la governante, che si stava apprestando ad andare via, era in bagno; la donna non lo sentì entrare e lo vide solo dopo che era salito al piano superiore e aveva messo via i bagagli con cui era tornato. Bennington disse alla governante, di cui non viene rivelato il nome, che la mattina dopo sarebbe andato via alle 4:30 e che lei avrebbe potuto svolgere il suo lavoro anche in sua assenza. La donna riferì comunque che Bennington era sereno e che non c'era nulla di strano nel suo comportamento.
La mattina dopo la governante arrivò alle 8:30 ed entrò in casa con la propria copia delle chiavi, pensando di essere sola nell'edificio. Alle 8:45 vide un autista di Uber arrivare sul vialetto di ingresso, salì quindi al piano di sopra per vedere se Bennington era in casa e lo trovò morto impiccato, appeso alla porta dello sgabuzzino. Bennington scelse un metodo di impiccagione molto simile a quello adottato da Chris Cornell, facendosi passare una cintura di Hugo Boss (mentre Cornell aveva scelto una banda elastica per esercizi ginnici) attorno al collo e bloccando la stessa tra il traverso della porta e il battente. Il rapporto dell'autopsia spiega chiaramente che il cantante aveva entrambi i piedi che poggiavano a terra; sulle prime può sembrare strano che questo sia possibile, ma abbiamo già spiegato nella trattazione della morte di Cornell come invece non è necessario che l'intero corpo sia sospeso affinché sopraggiunga la morte per impiccagione.
Alla vista del cadavere la governante scappò fuori, dove l'auto di Uber, che era stata inviata dal management della band, aspettava ancora. Fu proprio l'autista dell'auto a chiamare il 911 perché la donna era in stato di shock e non riusciva a parlare. L'audio della chiamata è pubblicamente disponibile, e mentre l'autista parla con l'operatore si sente chiaramente la donna che piange e urla in sottofondo. I pompieri della contea di Los Angeles arrivarono sulla scena in pochi minuti, ma il capitano non poté fare altro che riscontrare che Bennington era morto.
Molte immagini interne della casa di Palos Verdes Estates sono disponibili su diversi siti di annunci immobiliari, come Realtor.com o Real Estate Edge (che ne mostra anche le planimetrie); altre foto della casa con l'arredamento di Bennington sono disponibili negli articoli online che il Dailymail e Alternative Nation hanno dedicato alla morte del cantante.
Come in ogni caso di morte prematura di un personaggio famoso, anche nel caso di Chester Bennington si trovano in rete teorie della cospirazione secondo cui il cantante sarebbe stato ucciso perché stava indagando sulla morte di Chris Cornell e stava scoprendo cose che sarebbero dovute rimanere nascoste. Ma queste teorie si basano completamente sul nulla. Nel rapporto dell'autopsia di Bennington non emergono ferite da difesa o segni di lotta e la casa non presenta segni di scasso, né la governante ha segnalato evidenze di effrazioni. Del resto anche la moglie di Bennington, Talinda Ann Bentley, ha confermato che il marito soffriva di depressione e aveva manifestato in passato tendenze suicide.
Inoltre se un ipotetico gruppo di cospiratori avesse voluto eliminare Bennington in quanto stava conducendo indagini pericolose, non avrebbe scelto proprio la data del compleanno di Cornell per farlo, né modalità così simili, in modo da non indirizzare i sospetti proprio nella direzione della morte del cantante dei Soundgarden.
Purtroppo quanto accaduto il 20 luglio del 2017 a Palos Verdes Estates è estremamente ovvio: Chester Bennington si è tolto la vita volontariamente, schiacciato dallo stress e dalla depressione.
La scelta della data non sembra essere stata casuale, visto che Bennington e Cornell erano legati da una profonda amicizia. Bennington era anche il padrino del figlio di Cornell e aveva cantato Hallelujah di Leonard Cohen al funerale dell'amico e collega.
Nel dicembre del 2017 il sito di informazione sul mondo dello spettacolo TMZ ha ottenuto e pubblicato numerosi documenti, tra cui il rapporto dell'autopsia e quello del medico legale intervenuto sulla scena, e l'audio della chiamata al 911 dai quali emerge piuttosto chiaramente la dinamica degli eventi. Dal materiale rilasciato si apprende che l'ultima persona a vedere Bennington in vita fu la sua governante, che lavorava per lui già da due anni. Fino al giorno precedente Bennington era in vacanza in Arizona con la famiglia, ma tornò in anticipo per via di un impegno di lavoro il giorno seguente. Arrivò a casa intorno alle 22:30 mentre la governante, che si stava apprestando ad andare via, era in bagno; la donna non lo sentì entrare e lo vide solo dopo che era salito al piano superiore e aveva messo via i bagagli con cui era tornato. Bennington disse alla governante, di cui non viene rivelato il nome, che la mattina dopo sarebbe andato via alle 4:30 e che lei avrebbe potuto svolgere il suo lavoro anche in sua assenza. La donna riferì comunque che Bennington era sereno e che non c'era nulla di strano nel suo comportamento.
La mattina dopo la governante arrivò alle 8:30 ed entrò in casa con la propria copia delle chiavi, pensando di essere sola nell'edificio. Alle 8:45 vide un autista di Uber arrivare sul vialetto di ingresso, salì quindi al piano di sopra per vedere se Bennington era in casa e lo trovò morto impiccato, appeso alla porta dello sgabuzzino. Bennington scelse un metodo di impiccagione molto simile a quello adottato da Chris Cornell, facendosi passare una cintura di Hugo Boss (mentre Cornell aveva scelto una banda elastica per esercizi ginnici) attorno al collo e bloccando la stessa tra il traverso della porta e il battente. Il rapporto dell'autopsia spiega chiaramente che il cantante aveva entrambi i piedi che poggiavano a terra; sulle prime può sembrare strano che questo sia possibile, ma abbiamo già spiegato nella trattazione della morte di Cornell come invece non è necessario che l'intero corpo sia sospeso affinché sopraggiunga la morte per impiccagione.
Alla vista del cadavere la governante scappò fuori, dove l'auto di Uber, che era stata inviata dal management della band, aspettava ancora. Fu proprio l'autista dell'auto a chiamare il 911 perché la donna era in stato di shock e non riusciva a parlare. L'audio della chiamata è pubblicamente disponibile, e mentre l'autista parla con l'operatore si sente chiaramente la donna che piange e urla in sottofondo. I pompieri della contea di Los Angeles arrivarono sulla scena in pochi minuti, ma il capitano non poté fare altro che riscontrare che Bennington era morto.
Molte immagini interne della casa di Palos Verdes Estates sono disponibili su diversi siti di annunci immobiliari, come Realtor.com o Real Estate Edge (che ne mostra anche le planimetrie); altre foto della casa con l'arredamento di Bennington sono disponibili negli articoli online che il Dailymail e Alternative Nation hanno dedicato alla morte del cantante.
Come in ogni caso di morte prematura di un personaggio famoso, anche nel caso di Chester Bennington si trovano in rete teorie della cospirazione secondo cui il cantante sarebbe stato ucciso perché stava indagando sulla morte di Chris Cornell e stava scoprendo cose che sarebbero dovute rimanere nascoste. Ma queste teorie si basano completamente sul nulla. Nel rapporto dell'autopsia di Bennington non emergono ferite da difesa o segni di lotta e la casa non presenta segni di scasso, né la governante ha segnalato evidenze di effrazioni. Del resto anche la moglie di Bennington, Talinda Ann Bentley, ha confermato che il marito soffriva di depressione e aveva manifestato in passato tendenze suicide.
Inoltre se un ipotetico gruppo di cospiratori avesse voluto eliminare Bennington in quanto stava conducendo indagini pericolose, non avrebbe scelto proprio la data del compleanno di Cornell per farlo, né modalità così simili, in modo da non indirizzare i sospetti proprio nella direzione della morte del cantante dei Soundgarden.
Purtroppo quanto accaduto il 20 luglio del 2017 a Palos Verdes Estates è estremamente ovvio: Chester Bennington si è tolto la vita volontariamente, schiacciato dallo stress e dalla depressione.