Il 2018 vede il ritorno dell'italo-giamaicana Francess, la voce più calda dell'R&B nostrano, con un nuovo album di inediti che esce a un solo anno di distanza dal precedente A Bit of Italiano del 2017 e a tre dal precedente disco di pezzi nuovi intitolato Apnea del 2015. Il nuovo album si intitola Submerge ed è composto da dieci tracce ispirate alla black music degli anni 90, ma anche ricche di contaminazioni di altri stili, generi e decenni.
L'album si apre con la title track, pubblicata in digitale il mese prima del resto dell'album, che offre un tuffo nel passato con sonorità che richiamano gli anni d'oro dell'R&B con un midtempo patinato e d'atmosfera in cui la cantante mette in mostra da subito le straordinarie doti della sua voce. Ma basta passare al pezzo successivo per capire come questo album sia ricco di sperimentazioni in ogni angolo della musica nera e non solo. In Follow Me troviamo infatti un'ottima mescolanza di suoni e ritmi tipici della canzone italiana degli anni 50 misti al groove dell'hip hop newyorkese di fine millennio.
Submerge offre anche molte derive nella musica dance con l'energica Ready Set Go e con la successiva Evolution che mischia soul, funk e disco nello stile dei maestri del genere del Regno Unito dei primi anni 80. Sonorità ottantiane da eurodisco si trovano anche nella bellissima e ritmata Moon.
Il disco è ricco anche di momenti più raccolti e intimistici con le ballad Memory Lane e Until Dawn che sarebbero splendide già in sé stesse dal punto di vista autorale e che la suadente voce della cantante rende semplicemente mozzafiato.
Completano il disco il midtempo Ivory e The Show Must Go Wrong con delle venature pop più marcate. Menzione a parte merita il pezzo di chiusura: conclude l'album la cover di The Man I Love di George Gershwin che regala un altro stupendo viaggio nel tempo direttamente nei primi anni del dopoguerra e basta chiudere gli occhi ascoltandolo per ritrovarsi a immaginare Francess che la canta a fianco delle altre dive dell'epoca che l'hanno interpretata come Billie Holiday, Ella Fitzgerald o Sarah Vaughan.
Giunti al termine di questo ascolto l'unica considerazione che si può fare è che questa giovane cantante sforna album con una frequenza impressionante e che la qualità di tutte le sue incisioni non ha nulla da invidiare a quello delle regine del genere più blasonate. E se oltre oceano i fan e la critica si dividono su chi sia la migliore interprete dell'R&B, dalle nostre parti non serve alcuna discussione in merito: perché Francess non ha eguali, né nessuno che le si possa avvicinare.
L'album si apre con la title track, pubblicata in digitale il mese prima del resto dell'album, che offre un tuffo nel passato con sonorità che richiamano gli anni d'oro dell'R&B con un midtempo patinato e d'atmosfera in cui la cantante mette in mostra da subito le straordinarie doti della sua voce. Ma basta passare al pezzo successivo per capire come questo album sia ricco di sperimentazioni in ogni angolo della musica nera e non solo. In Follow Me troviamo infatti un'ottima mescolanza di suoni e ritmi tipici della canzone italiana degli anni 50 misti al groove dell'hip hop newyorkese di fine millennio.
Submerge offre anche molte derive nella musica dance con l'energica Ready Set Go e con la successiva Evolution che mischia soul, funk e disco nello stile dei maestri del genere del Regno Unito dei primi anni 80. Sonorità ottantiane da eurodisco si trovano anche nella bellissima e ritmata Moon.
Il disco è ricco anche di momenti più raccolti e intimistici con le ballad Memory Lane e Until Dawn che sarebbero splendide già in sé stesse dal punto di vista autorale e che la suadente voce della cantante rende semplicemente mozzafiato.
Completano il disco il midtempo Ivory e The Show Must Go Wrong con delle venature pop più marcate. Menzione a parte merita il pezzo di chiusura: conclude l'album la cover di The Man I Love di George Gershwin che regala un altro stupendo viaggio nel tempo direttamente nei primi anni del dopoguerra e basta chiudere gli occhi ascoltandolo per ritrovarsi a immaginare Francess che la canta a fianco delle altre dive dell'epoca che l'hanno interpretata come Billie Holiday, Ella Fitzgerald o Sarah Vaughan.
Giunti al termine di questo ascolto l'unica considerazione che si può fare è che questa giovane cantante sforna album con una frequenza impressionante e che la qualità di tutte le sue incisioni non ha nulla da invidiare a quello delle regine del genere più blasonate. E se oltre oceano i fan e la critica si dividono su chi sia la migliore interprete dell'R&B, dalle nostre parti non serve alcuna discussione in merito: perché Francess non ha eguali, né nessuno che le si possa avvicinare.