Il cortile del palazzo Tredicini-Archieri di Monticelli d'Ongina è la location perfetta per un concerto in una fresca serata di primavera. Se poi l'artista che si esibisce è una delle migliori voci del panorama rock mondiale, il concerto diventa un evento imperdibile e la fortuna che sia vicino a casa fa sì che ci si metta in macchina volentieri per partecipare a quella che sarà una serata di grande musica.
Mentre per le strade del paese, che nonostante sia poco noto è di una bellezza mozzafiato, si svolge l'annuale Festa dei Fiori, il cortile ospita il live di Giacomo Voli con la sua band rinnovata che è solo alla seconda esibizione dal vivo con questo straordinario vocalist che alterna la sua attività solista a quella di frontman dei Rhapsody of Fire.
La serata è stata aperta dal Quartetto Bazzini che ha scaldato il pubblico interpretando alcuni classici del rock dei decenni scorsi, attingendo dalla discografia di gruppi come Metallica e Queen, con due violini, viola e violoncello, senza rinunciare a un tocco di classicità con il Canone di Pachelbel, prima di lasciare la scena al quintetto di Giacomo Voli.
La GV Band è salita sul palco poco prima delle 23 per regalare al pubblico un'altra serata di rock indimenticabile. La voce di Voli è semplicemente perfetta e inarrivabile per potenza ed estensione, e a Monticelli d'Ongina ha dato anche prova di incredibile versatilità spaziando tra generi e decenni diversi come pochissimi sanno fare. Anche la band si muove alla perfezione e nonostante sia alle prime esibizioni insieme sembra avere l'intesa delle band più navigate. Il gruppo ha interpretato i pezzi dei primi due dischi del cantante di Correggio, Ancora Nell'Ombra del 2015 e il nuovissimo Prigionieri Liberi, con l'aggiunta di alcune cover reinterpretate nel loro stile, qualche sperimentazione tra medley e mash-up e tanta simpatia da parte del cantante che alterna al canto un po' di umorismo che non guasta e rende il tutto più divertente.
Il concerto si apre con la travolgente Un Capitale e poco dopo l'inizio Voli propone la prima rielaborazione con un medley tra Segni di Tregua e Charlie Big Potato degli Skunk Anansie. Circa a metà dell'esibizione Giacomo mostra il lato più "dolce" (come lui stesso l'ha definito) della propria musica con un momento in acustico in cui si accompagna da solo alla chitarra per qualche pezzo più raccolto, come Il Libro dell'Assenza, Ridi Nel Tuo Caffè e The Magic of The Wizard's Dream dei Rhapsody of Fire.
Nella seconda parte de concerto il gruppo interpreta anche le cover di Ti Sento dei Matia Bazar e Impressioni di Settembre della PFM che Voli ha inciso anche nei propri dischi in studio. Poco prima della chiusura il quintetto omaggia la cantante Elisa con due sue cover. La prima è Luce che la GV Band trasforma in un pezzo hard rock mostrando lati inediti di un pezzo famosissimo e risvolti a cui neppure gli autori originali avevano pensato, l'esperimento è riuscito alla grande e il pubblico lo apprezza anche se Giacomo definisce scherzosamente la propria versione "un abominio". La seconda è Labyrinth che si apre con un bellissimo vocalizzo iniziale, che Voli impreziosisce con le sue doti canore, e che qui viene eseguita in un'inedita versione in un mash-up con Kashmir dei Led Zeppelin.
Giacomo chiude il live con tre pezzi proprio del quartetto capitanato da Robert Plant che esegue in rapida successione. Si parte con Black Dog per poi passare a Rock And Roll, che interpretata da Voli dà sempre un'emozione particolare perché rimanda la memoria alla Blind Audition di The Voice of Italy di quattro anni fa che cambiò la storia del rock del nostro paese, e si chiude con Whole Lotta Love.
Al termine del concerto Giacomo non si fa attendere e gira nel pubblico scambiando battute, strette di mano e concedendosi alle foto di chi le chiede, dimostrando il lato umano di un talento straordinario che nonostante il successo e le capacità ineguagliate mantiene un'umiltà davvero unica. Che una leggenda del rock venga a ridere e scherzare con il pubblico non succede tutti i giorni, ma Giacomo Voli è così.
Purtroppo il concerto è finito, e la notte è piuttosto fredda per essere metà maggio, per non lasciare le emozioni del cortile di Monticelli sulla strada verso casa girano ancora nell'autoradio Ancora Nell'Ombra e Prigionieri Liberi, perché la serata è stata memorabile e almeno facciamo finta che prosegua fino a casa.
Grazie Giacomo, grazie GV Band. Alla prossima!
Mentre per le strade del paese, che nonostante sia poco noto è di una bellezza mozzafiato, si svolge l'annuale Festa dei Fiori, il cortile ospita il live di Giacomo Voli con la sua band rinnovata che è solo alla seconda esibizione dal vivo con questo straordinario vocalist che alterna la sua attività solista a quella di frontman dei Rhapsody of Fire.
La serata è stata aperta dal Quartetto Bazzini che ha scaldato il pubblico interpretando alcuni classici del rock dei decenni scorsi, attingendo dalla discografia di gruppi come Metallica e Queen, con due violini, viola e violoncello, senza rinunciare a un tocco di classicità con il Canone di Pachelbel, prima di lasciare la scena al quintetto di Giacomo Voli.
La GV Band è salita sul palco poco prima delle 23 per regalare al pubblico un'altra serata di rock indimenticabile. La voce di Voli è semplicemente perfetta e inarrivabile per potenza ed estensione, e a Monticelli d'Ongina ha dato anche prova di incredibile versatilità spaziando tra generi e decenni diversi come pochissimi sanno fare. Anche la band si muove alla perfezione e nonostante sia alle prime esibizioni insieme sembra avere l'intesa delle band più navigate. Il gruppo ha interpretato i pezzi dei primi due dischi del cantante di Correggio, Ancora Nell'Ombra del 2015 e il nuovissimo Prigionieri Liberi, con l'aggiunta di alcune cover reinterpretate nel loro stile, qualche sperimentazione tra medley e mash-up e tanta simpatia da parte del cantante che alterna al canto un po' di umorismo che non guasta e rende il tutto più divertente.
Il concerto si apre con la travolgente Un Capitale e poco dopo l'inizio Voli propone la prima rielaborazione con un medley tra Segni di Tregua e Charlie Big Potato degli Skunk Anansie. Circa a metà dell'esibizione Giacomo mostra il lato più "dolce" (come lui stesso l'ha definito) della propria musica con un momento in acustico in cui si accompagna da solo alla chitarra per qualche pezzo più raccolto, come Il Libro dell'Assenza, Ridi Nel Tuo Caffè e The Magic of The Wizard's Dream dei Rhapsody of Fire.
Nella seconda parte de concerto il gruppo interpreta anche le cover di Ti Sento dei Matia Bazar e Impressioni di Settembre della PFM che Voli ha inciso anche nei propri dischi in studio. Poco prima della chiusura il quintetto omaggia la cantante Elisa con due sue cover. La prima è Luce che la GV Band trasforma in un pezzo hard rock mostrando lati inediti di un pezzo famosissimo e risvolti a cui neppure gli autori originali avevano pensato, l'esperimento è riuscito alla grande e il pubblico lo apprezza anche se Giacomo definisce scherzosamente la propria versione "un abominio". La seconda è Labyrinth che si apre con un bellissimo vocalizzo iniziale, che Voli impreziosisce con le sue doti canore, e che qui viene eseguita in un'inedita versione in un mash-up con Kashmir dei Led Zeppelin.
Giacomo chiude il live con tre pezzi proprio del quartetto capitanato da Robert Plant che esegue in rapida successione. Si parte con Black Dog per poi passare a Rock And Roll, che interpretata da Voli dà sempre un'emozione particolare perché rimanda la memoria alla Blind Audition di The Voice of Italy di quattro anni fa che cambiò la storia del rock del nostro paese, e si chiude con Whole Lotta Love.
Al termine del concerto Giacomo non si fa attendere e gira nel pubblico scambiando battute, strette di mano e concedendosi alle foto di chi le chiede, dimostrando il lato umano di un talento straordinario che nonostante il successo e le capacità ineguagliate mantiene un'umiltà davvero unica. Che una leggenda del rock venga a ridere e scherzare con il pubblico non succede tutti i giorni, ma Giacomo Voli è così.
Purtroppo il concerto è finito, e la notte è piuttosto fredda per essere metà maggio, per non lasciare le emozioni del cortile di Monticelli sulla strada verso casa girano ancora nell'autoradio Ancora Nell'Ombra e Prigionieri Liberi, perché la serata è stata memorabile e almeno facciamo finta che prosegua fino a casa.
Grazie Giacomo, grazie GV Band. Alla prossima!