martedì 12 maggio 2020

La discografia degli Eagles successiva alla reunion del 1994

Gli Eagles sono una delle band più influenti degli anni 70, alcune delle loro hit come Hotel California e Tequila Sunrise sono classici senza tempo del rock e il sound della band, con le sue sonorità country rock e i cori polifonici, è tra i più riconoscibili della musica di ogni genere.

Gli Eagles interruppero l'attività nel 1980 dopo la pubblicazione del live Eagles Live e negli anni seguenti Don Henley affermò varie volte che la band si sarebbe riunita solo quando l'inferno fosse congelato. Nonostante l'evento fosse quindi ritenuto estremamente improbabile, la band si riunì davvero a metà degli anni 90, con la stessa formazione a cinque che aveva realizzato The Long Run nel 1979, e l'album frutto della reunion si intitola proprio Hell Freezes Over. Il disco contiene un live registrato nell'aprile del 1994 per uno speciale su MTV più quattro inediti: tre ballad quali The Girl From Yesterday, Love Will Keep Us Alive e Learn To Be Still, e un solo unico pezzo veloce intitolato Get Over It che rappresenta uno dei brani più energici che la band abbia mai realizzato. Nel live che compone il resto del disco la band reinterpreta undici dei propri pezzi storici, tra cui una versione acustica di Hotel California con percussioni latine che è stata pubblicata anche in singolo. La versione in DVD di Hell Freezes Over include anche i quattro inediti in versione live, oltre a tre tracce aggiuntive quali Help Me Through the Night di Joe Walsh, The Heart of the Matter di Don Henley e una versione rimasterizzata di Seven Bridges Road di Steve Young tratta da Eagles Live.

Nel 2003, dopo l'uscita dal gruppo del chitarrista Don Felder, la band ha pubblicato la compilation The Very Best Of che contiene trentadue tracce storiche tratte dagli album precedenti più l'inedito Hole in the World dedicato agli attentati dell'11 settembre 2001.

Nel 2007, a tredici anni dalla reunion, la band ha inciso quello che finora resta l'unico album in studio successivo alla reunion intitolato Long Road Out of Eden. L'album è composto da venti tracce su due dischi, tutte di alto livello al punto che viene da pensare che con il materiale pubblicato avrebbero potuto realizzare due album.

Il disco ha esattamente le sonorità che ci si aspettano da un progetto del genere, che riprende gli stilemi del passato con brani melodici e ricchi cori eseguiti da tutti i membri del gruppo che spesso fanno quattro voci diverse. Dall'album sono stati estratti cinque singoli, quali How Long (cover dell'omonimo brano di J.D. Souther dal suo primo album del 1971), Busy Being Fabulous, No More Cloudy Days, What Do I Do With My Heart, e I Don't Want to Hear Anymore.

Tra le tracce del disco spiccano anche Center of the Universe caratterizzata da un ritmo ispirato alla musica mariachi e Last Good Time in Town dalle sonorità vagamente caraibiche; la scelta stupisce solo in parte perché anche Hotel California ha influenze messicane e caraibiche al punto che nella versione demo era intitolata Mexican Reggae.

Da allora la band ha intrapreso vari tour e concerti, ma a seguito della morte di Glen Frey nel 2016 sicuramente non inciderà null'altro di inedito. Il combo californiano appartiene quindi alla storia, almeno a livello di dischi nuovi in studio, e in parte l'ha scritta, con il loro stupendo soft rock che spazia dal disco eponimo del 1972 fino a Long Road Out of Eden del 2007.

venerdì 1 maggio 2020

An interview with Greg Kading, the LAPD detective that investigated the murders of Tupac and the Notorious B.I.G.

An Italian translation is available here.

From 2006 to 2009 LAPD dectective Greg Kading was assigned to lead the task force that investigated the murders of the Notorious B.I.G. and Tupac Shakur. To help us understand some details of the investigation Grag Kading accepted our proposal for an interview which we are offering today our readers.

We would like to thank Greg Kading for his kindness and willingness to help.


125esima Strada: Can you briefly explain what led you guys to conclude that Orlando Anderson what the shooter in Tupac's murder?

Greg Kading: Orlando was the obvious choice, because of his motive. Several informants stated he was bragging about the murder. Ultimately, his own uncle, Keffe D, acknowledged Orlando was the shooter. Also, Mob James [Death Row Records security boss, editor's note] saw Orlando in the white Cadillac at the 662 Club just prior to the shooting.


125esima Strada: After 24 years we are still not sure where the groupies in a Chrysler were: some accounts say they were on the left-hand side of Tupac’s car, while others (among which the girls themselves) say they were on the right hand side, just in front of the white Cadillac with the shooter. What are your thoughts on this?

Greg Kading: The girls were in the best position to know where they were. I would rely on their statements.


125esima Strada: Do you think LVPD did all that they could to solve the case or were mistakes or omissions done?

Greg Kading: I believe they could have been more pro-active, but things were complicating the case, such as witnesses were not coming forward or being truthful


125esima Strada: Can you briefly explain what led you guys to conclude that Poochie was the shooter in Biggie’s murder?

Greg Kading: We knew Poochie was a known enforcer for Suge. Then we had co-conspiracy testimony from his accomplice, Tammie Hawkins. Since then, others have corroborated what we discovered.


125esima Strada: What do you think of Russel Pool’s theory according to which corrupt LAPD agents were involved?

Greg Kading: It was entirely disproven.


125esima Strada: So do you think the Rampart scandal was completely unrelated to Biggie’s murder? Rampart scandal was real, anyway.

Greg Kading: The Rampart scandal, was in itself a scandal. In the end, it was just Rafael Perez making up stories. It had no connection whatsoever to Biggie's murder. If you do your research on the Rampart case, you’ll discover that 95% of the allegations Perez made against other officers were disproven. In the end, the entire scandal was based on false allegations made by Perez. Millions and millions of dollars had to be paid out to the cops he falsely accused.


125esima Strada: Do you think OJ Simpson’s case and the race question affected the investigation on Biggie’s murder?

Greg Kading: No. There were several black cops assigned to Biggie's case. Race was not an issue at all in B.I.G.'s case.

Intervista a Greg Kading, il detective dell'LAPD che investigò sugli omicidi di Tupac e Notorious B.I.G.

L'originale inglese è disponibile qui.

Dal 2006 al 2009 il detective dell'LAPD Greg Kading ha guidato la task force che ha investigato sugli omicidi di Notorious B.I.G. e Tupac Shakur. Per aiutarci a capire alcuni dettagli dell'indagine Greg Kading ha accettato la nostra proposta di un'intervista che offriamo oggi ai nostri lettori.

Ringraziamo Greg Kading per la sua cortesia e disponibilità.


125esima Strada: Ci puoi spiegare in sintesi cosa vi ha portato a concludere che Orlando Anderson sia stato lo sparatore nel caso dell’omicidio di Tupac?

Greg Kading: Orlando era la scelta ovvia, per via delle sue motivazioni. Molti informatori hanno detto che si vantava dell’omicidio. In ultimo, proprio suo zio Keffe D ha ammesso che Orlando è stato lo sparatore. Anche Mob James [il capo della sicurezza della Death Row Records, N.d.E.] ha detto di aver visto Orlando sulla Cadillac bianca al 662 Club appena prima della sparatoria.


125esima Strada: Dopo 24 anni non sappiamo ancora dove si trovassero lo groupies sulla Chrysler: alcune testimonianze dicono che erano sul lato sinistro dell’auto di Tupac, mentre altre (tra cui loro stesse) dicono che erano sul lato destro, davanti alla Cadillac bianca dello sparatore. Cosa ne pensi?

Greg Kading: Le ragazze erano nella posizione migliore per sapere dove si trovavano. Farei affidamento sulle loro dichiarazioni.


125esima Strada: Credi che la polizia di Las Vegas abbia fatto tutto il possibile per risolvere il caso o credi siano stati fatti errori o omissioni?

Greg Kading: Credo che avrebbero potuto essere più proattivi, ma ci sono state cose che hanno complicato il caso, come i testimoni che non si facevano avanti o che non dicevano la verità.


125esima Strada: Ci puoi spiegare brevemente cosa vi ha portato a concludere che Poochie sia stato lo sparatore nell'omicidio di Biggie?

Greg Kading: Sapevamo che Poochie era uno dei sicari di Suge. Poi abbiamo avuto la testimonianza della sua complice, Tammie Hawkins. Da allora, anche altri hanno corroborato le nostre scoperte.


125esima Strada: Cosa pensi della teoria di Russel Pool secondo cui erano coinvolti agenti corrotti dell’LAPD?

Greg Kading: È stata completamente smentita.


125esima Strada: Quindi pensi che lo scandalo Rampart fosse completamente slegato dall’omicidio di Biggie? Lo scandalo Rampart era vero, comunque.

Greg Kading: Lo scandalo Rampart è stato scandaloso di suo. Alla fine, è stato solo Rafael Perez che si inventava delle storie. Non c’era nessun legame con l’omicidio di Biggie. Se fai una ricerca sul caso Rampart, scoprirai che il 95% delle accuse di Perez contro altri ufficiali sono state smentite. Alla fine, tutto lo scandalo era basato sulle accuse di Perez. Agli agenti ingiustamente accusati sono stati rimborsati milioni e milioni di dollari.


125esima Strada: Credi che il caso di OJ Simpson e la questione razziale abbiano avuto un impatto sull'indagine sull'omicidio di Biggie?

Greg Kading: No. C'erano molti poliziotti neri assegnati al caso di Biggie. La questione razziale non ha mai influito sul caso di Notorious.

lunedì 27 aprile 2020

Nightwish - Human. :II: Nature.

Cinque anni sono un periodo lungo, ed è questo il lasso temporale trascorso tra il precedente album dei Nightwish Endless Forms Most Beautiful del 2015 e il nuovo Human. :II: Nature. Ma se il precedente disco aveva convinto solo in parte, questa volta il gruppo finlandese ha sfruttato bene il tempo a disposizione componendo un disco ricco di suoni diversi e nuovi e che non assomiglia a nulla di quanto fatto in passato durante la loro variegata carriera.

L'album è composto da due dischi, il primo dei quali contiene nove tracce cantante, mentre il secondo ne contiene otto strumentali. I brani cantanti hanno un suono generalmente più orientato al pop e orecchiabile rispetto al passato, tuttavia i Nightwish arricchiscono il proprio sound con sonorità orchestrali (grazie alla Pale Blue Orchestra che affianca la band in tutto l'album), con suoni folk, etnici e maestosi a creare una commistione mai sentita prima. Floor alterna sapientemente, e come solo lei sa fare, il canto lirico a quello tradizionale dando vita a contrasti sonori di grande effetto.

Il disco parte forte con Music, la traccia dai suoni più duri dell'intero disco, per poi proseguire con la maestosa Noise che dà un primo assaggio dei poderosi cori che la band mette in campo in questo nuovo album. Shoemaker, dedicata allo scienziato Eugene Shoemaker come spiegato dalla stessa Floor in un video su YouTube, dà un primo serio assaggio della magia sonora che il disco ci regala, grazie a un pezzo dalla struttura completamente atipica chiuso con un vocalizzo lirico della frontwoman. La traccia successiva Harvest trova per la prima volta il chitarrista Troy Donockley alla voce principale, con Floor e Marco Hietala nell'inedito ruoli di coristi, e offre un brano leggero dalle atmosfere pop e folk di presa immediata; nel pezzo troviamo anche la presenza di Johanna Kurkela vocalist degli Auri e moglie del tastierista Tuomas Holopainen nel ruolo di narratrice.

Nella successiva Pan ritroviamo cori potenti e sonorità maestose che caratterizzano anche la traccia di chiusura Endless cantata da Marco Hietala. In How's the Heart e in Possession troviamo di nuovo sonorità tendenti al pop con Floor che esegue acuti e vocalizzi lirici di raffinata fattura. Completa il primo disco Tribal che aggiunge a questo album dei suoni tribali grazie anche alle percussioni etniche e al canto più aspro di Floor e Marco.

Il secondo disco è composto da otto pezzi di musica orchestrale, lontana dal metal e che spazia dalla classica, al folk al new age, con più di un rimando alle composizioni strumentali di Mike Oldfield; scelta che stupisce fino a un certo punto, visto che anche Èlan ricordava Man in the Rain da Tubular Bells III. Le otto tracce scorrono tra atmosfere mitologiche e oniriche, creando un disco di musica ai confini con l'ambient che può stupire, ma che resta di altissimo livello e molto efficace.

Human. :II: Nature. è quindi un album sorprendente, che rompe ogni legame con gli stilemi del passato della band. La qualità è innegabile ed è forse il migliore album che il sestetto finlandese abbia mai realizzato; le scelte stilistiche potrebbero scontentare i fan più affezionati al passato, ma anche in questo caso non si può negare che Human. :II: Nature. è sicuramente il loro disco più coraggioso e maturo.

martedì 21 aprile 2020

Move Over Ms. L: l'unico b-side di John Lennon mai pubblicato in un album

Durante la sua carriera solista John Lennon ha inciso più di ottanta tracce, tra il 1968 e il 1980, anno della sua morte. Di norma i 45 giri di Lennon erano a doppio lato A oppure il b-side del singolo principale era un pezzo inciso dalla sola Yoko Ono, ma nella lunga discografia di Lennon esiste un solo b-side che non ricade in questi due casi e che non è mai stato pubblicato su un album: si tratta di Move Over Ms. L, secondo lato di Stand By Me del 1975.

Il brano è un divertente rock and roll, ispirato ai pionieri del genere degli anni 50 con qualche evidente richiamo a Little Richard. Secondo quanto riportato da The Beatles Bible doveva essere incluso in Walls and Bridges del 1974, ma non trovò spazio nella composizione finale dell'album. Lennon allora diede la canzone a Keith Moon che la inserì nel suo album Two Sides of the Moon del 1974 e l'anno dopo, dopo averne realizzato un'incisione in studio ritenuta soddisfacente, la usò come b-side di Stand By Me tratta dall'album Rock 'n' Roll; trattandosi di un album di cover il pezzo non poté essere incluso nell'album.

Move Over Ms. L è stata per la prima volta inclusa in un 33 giri nel 1982 nella compilation The John Lennon Collection e in seguito è stata inclusa anche nel cofanetto John Lennon Signature Box
che contiene tutte le registrazioni in studio di Lennon. Il brano è sicuramente valido anche se decisamente atipico per le sonorità soliste di Lennon, forse è per questo che non lo ha voluto in Walls and Bridges, ma resta un interessantissimo e raro b-side da riscoprire.

martedì 14 aprile 2020

The Temptations - Puzzle People

Dopo aver parzialmente abbandonato il Motown sound in favore di un inedito psychedelic soul nell'album precedente Cloud Nine, i Temptations hanno definitivamente preso la strada della psichedelia con il loro album successivo intitolato Puzzle People.

L'album è composto di undici tracce caratterizzate da una mescolanza tra rock funk, psichedelia e soul. Dal punto di vista canoro l'album si discosta notevolmente dalla produzioni passate del gruppo, perché invece che affidarsi a un solista a turno per ogni pezzo con il resto del quintetto a fare da coro, in Puzzle People i cinque si alternano molto di più cantando insieme praticamente tutti le tracce, anche se le voci più ricorrenti sono comunque quelle di Dennis Edwards, Eddie Kendricks, e Paul Williams.

Le tematiche del disco si allontanano sempre più da quelle dei primi album e invece delle ballad romantiche troviamo i primi pezzi di denuncia sociale, che avranno ampia diffusione tre decenni dopo nell'hip-hop militante ad esempio dei Public Enemy. Nel disco troviamo infatti Message From a Black Man che parla del black power e Slave, che chiude il disco, che parla dell'ingiustizia del sistema carcerario.

Nell'album troviamo anche tre cover di pezzi contemporanei, quali Hey Jude dei Beatles, It's Your Thing degli Isley Brothers e Little Green Apples di Roger Miller, che i Temptations interpretano nel loro stile, aggiungendo la polifonia vocale e le atmosfere psichedeliche che caratterizzano questo disco.

L'unico pezzo che mantiene il sapore classico della Motown è That's The Way Love Is che riporta ad atmosfere romantiche e patinate, ma che mantiene comunque un ritmo più elevato rispetto alle ballad dei primi dischi.

Curiosamente lo stesso giorno in cui è stato pubblicato Puzzle People i Temptations hanno pubblicato l'album Together insieme alle Supremes di Diana Ross in cui le due formazioni eseguono insieme dieci cover nello stile tradizionale della Motown, ripetendo l'esperimento dell'anno prima dell'album Diana Ross & The Supremes Join The Tempetations, e mostrando quindi sonorità lontanissime da quelle di questo album di inediti.

In conclusione Puzzle People è un album solido, dalle sonorità interessanti, che mostra un lato meno noto di questo straordinario quintetto che riesce a produrre musica memorabile in qualunque stile si cimenti e che ha gettato le basi per una nuova corrente musicale che negli anni successivi influenzerà molti artisti sia nel mondo del rock che in quello del soul unendo due mondi solo all'apparenza lontani.

martedì 7 aprile 2020

La morte di Janis Joplin

Janis Joplin è senza dubbio la cantante rock e blues più famosa di ogni tempo. Purtroppo la sua vita si interruppe a soli 27 anni, quando fu trovata senza vita il 4 ottobre del 1970 dal road manager John Cooke nella stanza 105 del Landmark Motor Hotel di Hollywood in cui la cantante ha trascorso l'ultimo mese della sua vita, durante il quale si trovava a Los Angeles per incidere quello che sarebbe stato il suo ultimo album intitolato Pearl con la sua nuova band, i Full Tilt Boogie Band.

In preda alla noia e in attesa di tornare allo studio di registrazione con il resto del gruppo, alle 15:30 del 3 ottobre Janis chiamò nella sua stanza di albergo il suo spacciatore di fiducia, George, da cui comprava l'eroina abitualmente. Janis comprò da lui una dose, che nel giro di poche ore si sarebbe rivelata fatale, ma non la assunse subito e la lasciò in una scatola. Chiamò al telefono il suo fidanzato Seth Morgan, ma la telefonata non fu tranquilla, perché Seth avrebbe dovuto raggiungerla in California e invece le comunicò che non avrebbe preso il volo per Los Angeles; da quando Janis si trovava nella metropoli i due si erano visti raramente e questo aumentò la tensione tra i due che già stava crescendo.


Intorno alle 17:30, e senza aver assunto la dose di eroina, Janis uscì dal motel per andare allo studio di registrazione Sunset Sounds, dove la band stava già lavorando a quello che sarebbe diventata una delle tracce di Pearl: il brano profeticamente intitolato Buried Alive In The Blues. Il pezzo le piacque molto e volle così provare a condividere la propria gioia con Seth, ma l'uomo non era in casa quando Janis provò a telefonargli; sentendosi abbandonata e delusa, Janis cercò conforto nel whiskey di cui bevve qualche bicchiere insieme al resto del gruppo.

Quel giorno la band finì di registrare la traccia audio di Buried Alive In The Blues, di cui Janis avrebbe dovuto registrare la traccia vocale il giorno dopo, ma purtroppo non ebbe mai occasione di farlo. Finito il lavoro, Janis insieme al tastierista Ken Pearson si fermò al locale notturno Barney's Beanery per un altro drink, la cantante bevve due vodka con succo d'arancia. I due lasciarono il locale circa mezz'ora dopo la mezzanotte; Janis tornò nella propria stanza del motel, dove si preparò la dose di eroina comprata nel pomeriggio da George e se la iniettò in vena.

L'overdose non soggiunse immediatamente. Janis uscì dalla stanza e camminò fino alla portineria dell'albergo dove chiese al portiere di cambiarle una banconota per avere delle monete con cui comprare le sigarette da un distributore automatico; il portiere fu l'ultima persona a vedere Janis viva. La cantante comprò un pacchetto di Marlboro dal distributore e tornò nella stanza 105, fece pochi passi, quindi cadde al suolo tra il letto e il comodino.

Nessuno scoprì il cadavere per circa 18 ore. Intorno alle 19 del 4 ottobre la band si preoccupò non vendendola arrivare allo studio di registrazione. Il produttore Paul Rotchild chiamò John Cooke chiedendogli di andare a verificare come stesse Janis. Cooke arrivò al Landmark Motel (oggi noto come Highland Gardens Hotel) e vide la Porsche 356 colorata con motivi psichedelici della cantante nel parcheggio. Chiese al portiere la chiave della camera 105 e quando aprì la porta trovò Janis stesa a terra in posizione prona, con la testa voltata verso sinistra e con la guancia destra contro il pavimento.


L'autopsia fu eseguita dal celeberrimo medico legale Thomas Noguchi (che aveva eseguito anche le autopsie di altre celebrità tra cui Robert Kennedy e Marilyn Monroe) il quale stabilì che la causa della morte fu un'overdose di cocaina. Noguchi chiarì alla stampa che non c'era alcun segno che indicasse l'omicidio, né il suicidio: la morte di Janis Joplin fu accidentale.

Di norma la cocaina comprata in strada era pura al 3%, quella che George aveva venduto a Janis Joplin era pura oltre il 40%. Quello stesso weekend a Los Angeles morirono altre otto persone di overdose per cocaina troppo pura acquistata dallo stesso spacciatore; di norma George si faceva aiutare da un amico chimico a preparare le dosi per essere sicuro che queste non fossero mortali, ma in quella settimana l'amico di George non si trovava a Los Angeles e quindi lo spacciatore preparò le dosi da solo. Quando la polizia arrivò sulla scena trovò nel cestino dei rifiuti la garza sporca di sangue e l'involucro di plastica che George aveva usato per contenere l'eroina.

Sulle prime può stupire che l'overdose non sopraggiunga subito, per chiarire il dubbio la biografa Myra Friedman autrice del libro Buried Alive: The Biography of Janis Joplin chiese conferma all'ufficio del coroner di New York, dove l'autrice vive, che le confermò che non è strano che la morte soggiunga vari minuti dopo l'assunzione della dose letale.

La tesi su Noguchi fu in seguito corroborata dall'analisi indipendente di un altro medico legale, il dottor Michael Hunter, quando indagò il caso della morte di Janis Joplin per il programma televisivo Autopsy: The Last Hours of... nel 2017. Hunter confermò che la causa del decesso fu da attribuire alla purezza anomala della droga.

Nel 2018 l'amica di Janis Joplin Peggy Caserta avanzò una teoria alternativa secondo cui Janis non sarebbe morta di overdose, ma asfissiata dopo essere caduta inciampando in un tappetino della stanza ed essersi rotta il naso contro il comodino. L'ipotesi che Janis si fosse rotta il naso cadendo fu avanzata anche da Cooke dopo averla vista stesa, ma non trova riscontro nell'autopsia di Noguchi secondo cui l'unica ferita al viso fu un taglio al labbro. Inoltre non c'è alcuna conferma che Peggy Caserta sia davvero stata presente al Landmark Hotel prima che il cadavere venisse rimosso: Peggy non è mai stata menzionata da John Cooke, né il rapporto della polizia menziona la presenza di altri testimoni.

Janis Joplin morì solo sedici giorni dopo Jimi Hendrix, in quello che fu un mese terribile per la musica mondiale. Purtroppo la spiegazione di quanto accaduto è molto semplice: la sua vita di eccessi e droga ha ucciso la regina del rock and roll.



Fonti aggiuntive rispetto a quelle linkate nell'articolo: