Intorno alla fine degli anni 80 si diffuse nel nostro paese la leggenda metropolitana secondo cui il brano A Groovy Kind of Love di Phil Collins, tratto dalla colonna sonora del film Buster del 1988 interpretato dallo stesso Collins, fosse un plagio di Agnese di Ivan Graziani tratta dall'album Agnese Dolce Agnese del 1979. La melodia dei due brani è effettivamente molto simile e ovviamente avrebbe fatto molto scalpore che il leggendario ex batterista dei Genesis avesse copiato un cantautore italiano che per quanto bravo era ed è praticamente sconosciuto al di fuori dei confini nazionali.
Tuttavia sarebbe bastata una minima ricerca (anche se, lo ammettiamo, nel 1988 era un po' più difficile) per verificare che il pezzo di Phil Collins è una cover. L'originale è fu scritta da Toni Wine e da Carole Bayer Sager e fu incisa per la prima volta nel 1965 dal duo Diane & Annita e nello stesso anno anche dai Mindbenders, uno dei gruppi più influenti della british invasion, per il loro album eponimo. Tra l'altro nel 1967 fu realizzata anche una cover italiana di A Groovy Kind of Love dai Camaleonti che la intitolarono Non c'è Più Nessuno e la inserirono nell'album Portami Tante Rose. Basta questa considerazione a rovesciare il quesito iniziale: perché alla luce di questo fatto potremmo arrivare alla conclusione che fu Graziani ad aver copiato la versione originale di A Groovy Kind of Love.
In realtà nessuno dei due ha copiato l'altro: più banalmente entrambi gli autori si sono ispirati a un brano classico. La melodia di entrambi i pezzi è infatti basata sul Rondò della Sonatina in Sol Maggiore, op. 36 no. 5 di Muzio Clementi, musicista italiano vissuto tra il 1752 e il 1832. Ovviamente i diritti d'autore sul brano di Clementi erano già scaduti al tempo di A Groovy Kind of Love e quindi nessun plagio, ma solo un uso proprio di un brano di pubblico dominio.
Collins non ha plagiato Graziani quindi, e nemmeno Graziani ha plagiato nessuno. Nonostante le smentite che negli anni non sono mancate, purtroppo questa leggenda è ancora ben radicata nella cultura popolare italiana, come confermato dal giornale La Spezia Oggi che nel 2015 scriveva ancora parlando di Graziani [...] fa uscire un altro lavoro notevole, “Agnese Dolce Agnese” dove troviamo appunto il brano “Agnese”, saccheggiato da Phil Collins con un plagio clamoroso nella versione “A groovy kind of love”.
Purtroppo certe leggende sono dure a morire, ma prima di infangare qualcuno sarebbe meglio fare una minima ricerca.
Tuttavia sarebbe bastata una minima ricerca (anche se, lo ammettiamo, nel 1988 era un po' più difficile) per verificare che il pezzo di Phil Collins è una cover. L'originale è fu scritta da Toni Wine e da Carole Bayer Sager e fu incisa per la prima volta nel 1965 dal duo Diane & Annita e nello stesso anno anche dai Mindbenders, uno dei gruppi più influenti della british invasion, per il loro album eponimo. Tra l'altro nel 1967 fu realizzata anche una cover italiana di A Groovy Kind of Love dai Camaleonti che la intitolarono Non c'è Più Nessuno e la inserirono nell'album Portami Tante Rose. Basta questa considerazione a rovesciare il quesito iniziale: perché alla luce di questo fatto potremmo arrivare alla conclusione che fu Graziani ad aver copiato la versione originale di A Groovy Kind of Love.
In realtà nessuno dei due ha copiato l'altro: più banalmente entrambi gli autori si sono ispirati a un brano classico. La melodia di entrambi i pezzi è infatti basata sul Rondò della Sonatina in Sol Maggiore, op. 36 no. 5 di Muzio Clementi, musicista italiano vissuto tra il 1752 e il 1832. Ovviamente i diritti d'autore sul brano di Clementi erano già scaduti al tempo di A Groovy Kind of Love e quindi nessun plagio, ma solo un uso proprio di un brano di pubblico dominio.
Collins non ha plagiato Graziani quindi, e nemmeno Graziani ha plagiato nessuno. Nonostante le smentite che negli anni non sono mancate, purtroppo questa leggenda è ancora ben radicata nella cultura popolare italiana, come confermato dal giornale La Spezia Oggi che nel 2015 scriveva ancora parlando di Graziani [...] fa uscire un altro lavoro notevole, “Agnese Dolce Agnese” dove troviamo appunto il brano “Agnese”, saccheggiato da Phil Collins con un plagio clamoroso nella versione “A groovy kind of love”.
Purtroppo certe leggende sono dure a morire, ma prima di infangare qualcuno sarebbe meglio fare una minima ricerca.
7 commenti:
questo genere di leggende nascono proprio perchè non si fanno le ricerche accurate.
queste leggende nascono proprio perché non ci si documenta.
Proprio così
Nel 1988 mancavano 11 anni alla creazione di Google, scusate tanto!
Infatti nell'articolo l'ho scritto.
Però nel 1988 sui crediti del disco di Phil Collins c'era già scritto che il pezzo è una cover (c'è sempre stato scritto). Quindi al massimo si poteva giungere alla conclusione che Ivan Graziani avesse copiato un pezzo degli anni 60; ma credere che il grande Phil Collins avesse copiato Ivan Graziani (sconosciuto al di fuori dell'Italia) era un'illusione molto più attraente.
Esistevano altri modi per documentarsi. E un giornalista serio ha il DOVERE di farlo.
Giustissimo. Bastava ad esempio comprare il CD di Phil Collins e leggere i crediti.
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