Il Rugby Sound di Legnano è da diciotto anni uno degli eventi più importanti dell'estate lombarda e sul suo palco, all'interno della corte del Castello di Legnano, si sono avvicendate molte delle band più importanti del pianeta. Anche quest'anno il calendario è stato ricco di eventi, alcuni dei quali decisamente imperdibili tra i quali quello del 3 luglio che vedeva come headliner i Lacuna Coil. Lo straordinario quintetto milanese non ha bisogno di presentazioni in nessuna parte del mondo, dove sono considerati tra le metal band più importanti degli ultimi due decenni, tranne che nella loro patria e per motivi francamente inspiegabili, visto che il metal alle nostre latitudini gode di ottimo seguito, ma forse il pubblico italico è troppo esterofilo e preferisce seguire gruppi stranieri piuttosto che valorizzare i tanti (buoni e ottimi) prodotti italiani.
Non avevo mai visto i Lacuna Coil dal vivo e il fatto che l'evento fosse vicino a casa e ufficio rendeva l'occasione particolarmente ghiotta. L'Isola del Castello Visconteo di Legnano ospita questa magnifica manifestazione tra stand che vendono panini e birra in un'atmosfera da grigliata estiva tra amici. Fortunatamente il clima è stato clemente, con un gradevole venticello che ha tenuto lontano zanzare e caldo (che nel pomeriggio si era fatto sentire con forza, in quella che fin qui era stata la giornata più calda dell'anno) regalandoci la serata perfetta per un evento di musica altrettanto perfetta.
Il concerto è stato aperto dal gothic metal dei milanesi Cayne, che hanno iniziato a scaldare il pubblico con un po' di sano metal duro e d'atmosfera con i pezzi tratti dai loro album. La musica dei Cayne, anche se purtroppo poco nota, non è mai banale considerando anche che nei loro strumenti si trovano tastiere e violini, scelta poco comune nel panorama del gothic metal. Un ottimo avvio per un evento che prometteva benissimo da ancora prima di iniziare.
Intorno alle 21 solo saliti sul palco i Rezophonic, supergruppo nella cui formazione si alternano musicisti delle band più disparate, che hanno regalato un'ora di musica di ogni genere, spaziando dal metal, al crossover, al reggae, al beatbox. Per l'occasione la formazione dei Rezophonic è stata arricchita dalla presenza di Marco Priotti e Andrea Butturini, concorrenti dell'ultima edizione di The Voice of Italy nella squadra di Cristina Scabbia.
I tanto attesi Lacuna Coil sono salito sul palco poco dopo le 22 iniziando con Our Truth introdotto dal celestiale vocalizzo di Cristina che ha scatenato la magia che ha regnato per le quasi due ore successive. Il concerto è iniziato come un fiume di energia in piena che ha pervaso il pubblico in ogni angolo dell'Isola del Castello grazie al gruppo che ha eseguito i pezzi migliori del proprio repertorio prendendoli da ogni fase della loro carriera e da ognuno dei loro album (ad eccezione del primo In a Reverie), privilegiando comunque gli ultimi tre: Dark Adrenaline, Broken Crown Halo e Delirium, ed è proprio nella title track di quest'ultimo che Cristina tira fuori più che mai i due aspetti più taglienti della sua voce con un'ottima commistione di forza e dolcezza.
I tre musicisti interpretano ogni pezzo alla perfezione, tanto che le basi suonano esattamente allo stesso modo di come fanno nei dischi, e due vocalist si amalgamo, si alternano e duettano con un'intesa e una maestria che solo le band più navigate possono vantare. Il contrasto tra la voce limpida e cristallina di Cristina e quella aspra a ruggente di Andrea è sempre molto efficace e crea un'atmosfera che nessun altro gruppo al mondo sa creare.
Verso la fine dell'esibizione la band invita sul palco il giovane disabile Christian, a cui decidano The House of Shame. Subito dopo i Lacuna Coil fingono di aver finito il concerto, ma ovviamente non ci crede nessuno e tra il pubblico non c'è una persona che si allontani. Poco dopo i cinque tornano sul palco per chiudere con gli ultimi quattro pezzi, iniziando con I Forgive (But I Won't Forget Your Name) e finendo con Nothings Stands in Our Way.
Poco prima dell'encore inizia piovere: e chissenefrega! Ci bagniamo sotto la pioggia battente, consapevoli che comunque il concerto volge al termine, che tra poco il climatizzatore della macchina offrirà un buono strumento per asciugarsi, ma anche che comunque per sentire i Lacuna Coil avremmo sopportato anche neve e grandine. La pioggia crea anche un divertente siparietto all'interno della band, con il bassista Marco Coti Zelati che dice a Cristina di non avvicinarsi troppo al bordo del palco per evitare di bagnarsi, ma l'anima rock di Cristina non ha certo paura di un temporale estivo e quindi ringrazia per il suggerimento ma lo ignora disinvoltamente.
Purtroppo il concerto si avvia alla conclusione, e mentre Cristina canta, nella cover di Enjoy The Silence dei Depeche Mode, All I ever wanted, all I ever needed is here in my arms mi viene da pensare che mi abbia letto nella testa perché al termine di un'infuocata giornata estiva, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è proprio un concerto di una band leggendaria che questa sera si è fermata a pochi chilometri da casa.
Credit: Elena Di Vincenzo |
Non avevo mai visto i Lacuna Coil dal vivo e il fatto che l'evento fosse vicino a casa e ufficio rendeva l'occasione particolarmente ghiotta. L'Isola del Castello Visconteo di Legnano ospita questa magnifica manifestazione tra stand che vendono panini e birra in un'atmosfera da grigliata estiva tra amici. Fortunatamente il clima è stato clemente, con un gradevole venticello che ha tenuto lontano zanzare e caldo (che nel pomeriggio si era fatto sentire con forza, in quella che fin qui era stata la giornata più calda dell'anno) regalandoci la serata perfetta per un evento di musica altrettanto perfetta.
Il concerto è stato aperto dal gothic metal dei milanesi Cayne, che hanno iniziato a scaldare il pubblico con un po' di sano metal duro e d'atmosfera con i pezzi tratti dai loro album. La musica dei Cayne, anche se purtroppo poco nota, non è mai banale considerando anche che nei loro strumenti si trovano tastiere e violini, scelta poco comune nel panorama del gothic metal. Un ottimo avvio per un evento che prometteva benissimo da ancora prima di iniziare.
Intorno alle 21 solo saliti sul palco i Rezophonic, supergruppo nella cui formazione si alternano musicisti delle band più disparate, che hanno regalato un'ora di musica di ogni genere, spaziando dal metal, al crossover, al reggae, al beatbox. Per l'occasione la formazione dei Rezophonic è stata arricchita dalla presenza di Marco Priotti e Andrea Butturini, concorrenti dell'ultima edizione di The Voice of Italy nella squadra di Cristina Scabbia.
I tanto attesi Lacuna Coil sono salito sul palco poco dopo le 22 iniziando con Our Truth introdotto dal celestiale vocalizzo di Cristina che ha scatenato la magia che ha regnato per le quasi due ore successive. Il concerto è iniziato come un fiume di energia in piena che ha pervaso il pubblico in ogni angolo dell'Isola del Castello grazie al gruppo che ha eseguito i pezzi migliori del proprio repertorio prendendoli da ogni fase della loro carriera e da ognuno dei loro album (ad eccezione del primo In a Reverie), privilegiando comunque gli ultimi tre: Dark Adrenaline, Broken Crown Halo e Delirium, ed è proprio nella title track di quest'ultimo che Cristina tira fuori più che mai i due aspetti più taglienti della sua voce con un'ottima commistione di forza e dolcezza.
I tre musicisti interpretano ogni pezzo alla perfezione, tanto che le basi suonano esattamente allo stesso modo di come fanno nei dischi, e due vocalist si amalgamo, si alternano e duettano con un'intesa e una maestria che solo le band più navigate possono vantare. Il contrasto tra la voce limpida e cristallina di Cristina e quella aspra a ruggente di Andrea è sempre molto efficace e crea un'atmosfera che nessun altro gruppo al mondo sa creare.
Verso la fine dell'esibizione la band invita sul palco il giovane disabile Christian, a cui decidano The House of Shame. Subito dopo i Lacuna Coil fingono di aver finito il concerto, ma ovviamente non ci crede nessuno e tra il pubblico non c'è una persona che si allontani. Poco dopo i cinque tornano sul palco per chiudere con gli ultimi quattro pezzi, iniziando con I Forgive (But I Won't Forget Your Name) e finendo con Nothings Stands in Our Way.
Credit: Elena Di Vincenzo |
Poco prima dell'encore inizia piovere: e chissenefrega! Ci bagniamo sotto la pioggia battente, consapevoli che comunque il concerto volge al termine, che tra poco il climatizzatore della macchina offrirà un buono strumento per asciugarsi, ma anche che comunque per sentire i Lacuna Coil avremmo sopportato anche neve e grandine. La pioggia crea anche un divertente siparietto all'interno della band, con il bassista Marco Coti Zelati che dice a Cristina di non avvicinarsi troppo al bordo del palco per evitare di bagnarsi, ma l'anima rock di Cristina non ha certo paura di un temporale estivo e quindi ringrazia per il suggerimento ma lo ignora disinvoltamente.
Purtroppo il concerto si avvia alla conclusione, e mentre Cristina canta, nella cover di Enjoy The Silence dei Depeche Mode, All I ever wanted, all I ever needed is here in my arms mi viene da pensare che mi abbia letto nella testa perché al termine di un'infuocata giornata estiva, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è proprio un concerto di una band leggendaria che questa sera si è fermata a pochi chilometri da casa.
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