venerdì 20 agosto 2021

Perché lo standard jazz Stardust si intitola così?

Stardust è una delle più celebri composizioni jazz di ogni epoca, registrata per la prima volta nel 1927 ha trovato la sua incisione più famosa nel 1940 grazie all'interpretazione di Glenn Miller. L'autore originale del brano fu il celebre jazzista Hoagy Carmichael, nato a Bloomington, nell'Indiana, nel 1899.


Carmichael si iscrisse alla facoltà di legge dell'Indiana University nel 1922, dove si laureò nel 1926 nonostante un'interruzione nel 1923 per motivi economici. Negli anni universitari Carmichael maturò un'interesse per la musica jazz e arrivò a fondare un complesso chiamato Carmichael's Collegians, di cui era il cantante e pianista.

Nelle sue due autobiografie, intitolate Stardust Road e Sometimes I Wonder, Carmichael scrisse di aver composto Stardust negli anni universitari, prendendo ispirazione in una calda notte di fine estate dalla fine della sua storia d'amore con la compagna di studi Kathryn Moore, che finì per sposare il trombettista dei Carmichael's Collegians Art Baker. Secondo quanto riportato dal biografo Richard Sudhalter nel suo libro Stardust Melody: The Life and Music of Hoagy Carmichael del 2003, la stessa Kathryn Moore smentì questa versione sostenendo di aver frequentato Carmichael per poco tempo e che non si sia trattato di una storia importante. Sudhalter aggiunge che gran parte della storia di Stardust è avvolta nel mistero, creato ad arte appositamente dall'autore nelle sue memorie. In ogni caso che il pezzo sia stato composto ai tempi dell'università è certo, in quanto confermato anche dalla cantante Violet Deckard Gardner che al tempo si esibiva spesso con la band di Carmichael.

Un compagno di università chiamato Stuart Gorrell propose a Carmichael di intitolare il brano Star Dust, in quanto gli ricordava polvere di stelle che cadeva dal cielo d'estate (dust from stars drifting down through the summer sky). La prima incisione del pezzo porta proprio questo titolo diviso in due parole e fu incisa a nome di Hoagy Carmichael & His Pals nel 1927. Carmichaeal pubblicò il primo manoscritto presso lo United States Copyright Office (l'ente governativo americano che si occupa della tutela del diritto d'autore) il 5 gennaio 1928, poco prima di lasciare l'Indiana per trasferirsi a New York per lavorare come compositore per il produttore Irving Mills.

Mills incaricò quindi il paroliere Mitchell Parish di scrivere un testo per il brano. Mitchell avrebbe voluto rinominare il pezzo in Then I Will Be Satisfied ma decise infine, su suggerimento dell'arrangiatore della Mills Music Don Redman, di intitolarlo Stardust.

La composizione, con il titolo che oggi tutto conosciamo, fu incisa per la prima volta nel 1928 dai McKinney's Cotton Pickers, di cui Redman era il direttore musicale, e da allora da innumerevoli altri interpreti i più famosi dei quali furono negli anni 30 e 40 i direttori della grandi orchestre, come Glenn Miller, Cab Calloway o Benny Goodman che resero il brano celebre e immortale e lo portarono alla fama planetaria di cui oggi meritatamente gode.



Fonti:
  • "Stardust melody: the life and music of Hoagy Carmichael" di Richard Sudhalter
  • "The Book of World-famous Music: Classical, Popular, and Folk" di James Fuld
  • "Jelly Roll, Bix, and Hoagy: Gennett Records and the Rise of America's Musical Grassroots" di Rick Kennedy
  • "Tin Pan Alley: An Encyclopedia of the Golden Age of American Song" di David Jasen

mercoledì 4 agosto 2021

An interview with Chez Kane

An Italian translation is available here.

British rock singer Chez Kane published her debut solo album this year produced by Italian label Frontiers Records. To talk about her 80s inspired record, Chez accepted our proposal for an interview that we are today offering our readers.

We would like to thank Chez Kane for this interview.





125esima Strada: Hello Chez and first of all thanks for your time. Let's start from your debut album, where does your love for 80s inspired music come from?

Chez Kane:
Hey, no problem and thank you also! My love for 80s inspired music all began when I was around thirteen years old. I heard Def Leppard’s Pour Some Sugar On Me playing on the radio and instantly fell in love! My parents then bought me their album and you could say the rest is history. Haha.


125esima Strada: How were these songs born? What's the story behind them?

Chez Kane: The songs on my debut album were all written by the lovely Danny Rexon, frontman of the band Crazy Lixx. He is an incredible song writer and I feel so fortunate to have been able to work with such a talented guy to launch my solo career. I am so in love with this style of music and he has done such a great job in bringing that late 80s feel in to my album but with a fresh approach.


125esima Strada: I like Defender of The Heart because it's more melodic than the other songs and because the text is also quite peculiar. What is the story of this song?

Chez Kane: I can’t really answer what the story is behind the songs on the album as I am not the writer, we would need to ask Danny, but I totally agree with what you have said in the question, it is the more melodic song of the album and a very powerful song with great sentiment.


125esima Strada: Who are your favorites of the 80s scene that inspired you most?

Chez Kane: It started with Def Leppard, then I discovered Pat Benatar and Robin Beck and I always remember being blown away and thinking that they were so awesome, they looked so cool and I was instantly inspired!


125esima Strada: Let's talk about your YouTube channel also. You have a lot of covers, most of which are power ballads such as Alone by Heart or Forever by Kiss; which one is your favorite of all those songs and why?

Chez Kane: That is a tough question because I started my YouTube channel for the love of singing songs that I love to sing so I genuinely love every song that I have covered for my channel.
Just off the top of my head… Edge of a Broken Heart by Vixen was a really fun song to sing but like I said, I love all of them. Hehe!


125esima Strada: What I think is surprising is that you have a lot of ballads on your channel, but none on your solo album. How come? Isn't this a weird choice, especially for an AOR album?

Chez Kane: I don’t think it’s a weird choice, we did discuss whether the album needed a ballad but Danny and I both agreed that it wasn’t missing when we played the album through as Defender of the Heart was strongly standing alone as the closest to a ballad.

I’m sure a ballad will be on its way at some point in the near future, this is just the beginning!


125esima Strada: You are also one of the front-women of a band called Kane'd, in which the two other singers are your two sisters. The sound of Kane'd is very different from your solo recordings, much more hard rock oriented. Are these the two sides of your musical personality?

Chez Kane: Oh yes, 100%. I love lots of different styles of rock music. It all started with 80s inspired rock and I will always have a major soft spot for it, but I have also gone on to love lots of genres of rock and that definitely shows in the writing of the Kane’d songs.


125esima Strada: What do you plan for your future? More solo albums? More Kane'd? More of both?
I would like more of both and I’m sure there will be!

Chez Kane: I am currently very busy putting the show together for the upcoming solo gigs and I have a few things going on behind the scenes that I can’t discuss right now but for anyone reading this, please stay connected with me on my social media platforms for any future updates.


125esima Strada: Many thanks for your time again, it's been a privilege talking to you.

Chez Kane: Thank you for the chat, it’s been a pleasure!

Intervista a Chez Kane

L'originale in inglese è disponibile qui.

La cantante rock britannica Chez Kane ha pubblicato il suo album di esordio quest'anno con l'etichetta italiana Frontiers Records. Per parlare del suo album ispirato alla musica anni 80, Chez ha accettato la nostra proposta di un'intervista che offriamo oggi ai nostri lettori.

Ringraziamo Chez Kane per averci concesso questa intervista.





125esima Strada: Ciao Chez e anzitutto grazie del tempo che ci stai dedicando. Iniziamo dal tuo album di debutto, da dove viene il tuo amore per la musica ispirata agli anni 80?

Chez Kane:
Ciao, di nulla e grazie a te! Il mio amore per la musica ispirata agli anni 80 è iniziato quando avevo circa tredici anni. Ho sentito Pour Some Sugar On Me dei Def Leppard alla radio e mi sono subito innamorata! I miei genitori a quel punto mi hanno comprato l’album e il resto è storia. Ahaha.


125esima Strada: Come sono nate queste canzoni? Che storia c’è dietro?

Chez Kane: Le canzoni del mio primo album sono state scritte dall’ottimo Danny Rexon, frontman dei Crazy Lixx. È un bravissimo autore e mi sento fortunata ad aver potuto lavorare con un uomo di tale talento per lanciare la mia carriera solista. Adoro questo stile musicale e ha fatto un ottimo lavoro nel portare nel mio album le atmosfere della fine degli anni 80 con un approccio moderno.


125esima Strada: A me piace Defender of The Heart perché è più melodica delle altre canzoni e perché anche il testo è particolare. Qual è la storia di questa canzone?

Chez Kane: Non posso dire precisamente quali storie ci siano dietro alle canzoni perché non le ho scritte io, dovremmo chiedere a Danny, ma sono completamente d’accordo con ciò che hai detto, è la canzone più melodica dell’album ed è molto potente e piena di sentimento.


125esima Strada: Chi sono i tuoi preferiti della scena anni 80 che ti hanno influenzato di più?

Chez Kane: È iniziato tutto con i Def Leppard, poi ho scoperto Pat Benatar e Robin Beck e mi ricordo di esserne stata subito rapita e di aver pensato che fossero molto brave, avevano un look veramente figo e ne sono stata immediatamente ispirata!


125esima Strada: Parliamo anche del tuo canale YouTube. Ci sono molte cover, la maggioranza delle quali sono power ballad come Alone degli Heart o Forever dei Kiss; qual è la tua preferita di queste canzoni e perché?

Chez Kane: È una domanda difficile perché ho avviato il canale YouTube per la passione di cantare canzoni che mi piace cantare e amo genuinamente tutte le canzoni che ho registrato per il mio canale. Così su due piedi… Edge of a Broken Heart delle Vixen è stata molto divertente da cantare, ma come ho detto le amo tutte. Hehe!


125esima Strada: Una cosa che trovo sorprendente è che ci sono molte ballad sul tuo canale, ma non ce n’è nell’album solista. Come mai? Non è una scelta strana, specialmente per un album AOR?

Chez Kane: Non credo sia una scelta strana, abbiamo discusso se nell’album servisse una ballad ma io e Danny eravamo d’accordo che non se ne sentiva il bisogno quando abbiamo ascoltato l’album dall’inizio alla fine perché Defender of the Heart si distingueva fortemente come quella che più assomigliava a una ballad.

Sono sicura che prima o poi arriverà una ballad, siamo solo all’inizio!


125esima Strada: Tu sei anche una delle frontwomen del gruppo Kane’d in cui le altre due cantanti sono le tue sorelle. Il suono dei Kane’d è molto diverso dalle tue incisioni soliste, molto più orientato all’hard rock. Sono le due facce della tua personalità musicale?

Chez Kane: Sì, al 100%. Mi piacciono molti stili diversi di musica rock. È iniziato tutto con il rock ispirato agli anni 80 e avrò sempre un debole per questo genere, ma ho attraversato molti generi di rock e si vede bene nella scrittura delle canzoni dei Kane’d.


125esima Strada: Cosa hai in programma per il futuro? Altri album solisti? Altri album dei Kane’d? Entrambe le cose?

Chez Kane: Al momento sono molto impegnata nel preparare lo show per i miei concerti imminenti e ci sono un paio di cose in corso dietro le quinte di cui adesso non posso parlare ma per chiunque stia leggendo, restate connessi con me sui social network per essere informati degli sviluppi futuri.


125esima Strada: Grazie ancora del tempo che ci hai dedicato, è stato un onore parlare con te.

Chez Kane: Grazie a te per la chiacchierata, è stato un piacere!

domenica 1 agosto 2021

Giacomo Voli - Cremona, 31/7/2021

Una delle cose che mi mancavano di più durante il periodo peggiore della pandemia è stata la possibilità di assistere a concerti dal vivo; è più di un anno che non ne vedo uno, e quindi quest'occasione di vedere un'acustico di Giacomo Voli a Cremona arriva proprio come se fosse un piccolo tassello di normalità dopo questo periodo così strano.


La location è insolita, la trattoria Antico Borgo di Cremona, ma è anche incredibilmente funzionale, con un ampio giardino all'aperto coperto da una tettoia e la serata parte benissimo perché anche il cibo è ottimo e questo proprio non guasta. Giacomo, che alterna sapientemente la propria attività solista con quella di lead singer dei Rhapsody Of Fire, apre il concerto intorno alle 21:30 accompagnandosi con chitarra e tastiera, con la quale sopperisce anche all'assenza degli altri strumenti. Chiudendo gli occhi si può infatti quasi credere di non essere di fronte all'esibizione solista ma a quella di una band al completo, perché la definizione di acustico va decisamente stretta alla straripante performance che è appena iniziata.

Si vede subito che le emozioni di un'esibizione dal vivo mancavano anche al nostro vocalist, perché l'energia che mette in campo è travolgente. Giacomo mischia le carte, e di molto: oltre al rock degli anni 70 e 80 con pezzi di Aerosmith, Queen e Led Zeppelin, aggiunge tanto altro con divagazioni nel pop di Every Breath You Take dei Police e nel funk di I Wish di Stevie Wonder oltre a tanta, tanta musica italiana che viaggia da Zucchero a Ligabue ai Matia Bazar, a conferma che i dardi nella faretra di Giacomo sono tanti e forse inesauribili.

Che al nostro Jack piacciano i Queen non è una novità, quello che forse è invece inaspettato è che durante Another One Bites The Dust il locale si trasformi in una sala da ballo. Gli avventori spostano alcuni tavoli e molti dei clienti del ristorante si scatenano improvvisando balli nella sala che proseguiranno per il tutto il resto del concerto. Non so quanti del pubblico siano venuti apposta a sentire Giacomo e quanti si siano invece trovati coinvolti in questa magia per caso: i primi probabilmente erano consapevoli, i secondi possono sicuramente considerarsi incredibilmente fortunati.

Dopo due ore, che sono letteralmente volate via, Giacomo annuncia che il concerto volge al termine, ma il pubblico ovviamente vuole un encore e il nostro vocalist concede ben più di un pezzo tra cui Radio Gaga, chiesto proprio dal pubblico, When I Was Your Man di Bruno Mars e Sally di Vasco che chiude lo spettacolo. Guardiamo l'orologio e ci chiediamo "Ma Giacomo non si stanca?", perché canta e suona da solo da due ore ma sembra fresco e carico come all'inizio della serata.

Con un giro di saluti finisce questa serata di cena e concerto e si riparte verso casa, consci che in questa nottata di fine luglio ha magicamente funzionato tutto alla grande e che è proprio così che aspettiamo che torni il mondo dopo la pandemia. E forse questo concerto è stato proprio uno degli anelli della lunga catena del ritorno al mondo che conoscevamo fino a un anno e mezzo fa.

martedì 27 luglio 2021

Hail Satin: l'omaggio dei Foo Fighters ai Bee Gees


A pochi mesi dall'uscita dell'album Medicine at Midnight i Foo Fighters tornano con un nuovo album disponibile solo in vinile e in MP3; il disco, intitolato Hail Satin e firmato con il nome di Dee Gees, è un'omaggio ai Bee Gees e vede la band di Dave Grohl reinterpretare cinque classici dei fratelli Gibb.

La scelta cade su tre pezzi dalla colonna sonora di Saturday Night Fever, quali You Should Be Dancing, Night Fever e More Than a Woman, a cui si aggiungono Tragedy, dall'album successivo Spirits Having Flown e Shadow Dancing di Andy Gibb (che non fece mai parte dei Bee Gees) scritta insieme ai suoi fratelli.

Dave Grohl interpreta il falsetto dei fratelli Gibb con evidenti aiuti software, mentre il compito del batterista Taylor Hawkins, che canta Shadow Dancing, è sicuramente più semplice. Il risultato è un divertente connubio tra rock e disco, con le melodie dei pezzi che rimangono fedeli alle versioni originali ma con l'aggiunta di chitarre e un pizzico di rock a dare un tocco più grintoso. Trattandosi di canzoni famosissime, il disco si ascolta con piacere già al primo giro, con i cinque pezzi che entrano in testa subito.

L'unica pecca di questo disco è quello di essere troppo breve, le restanti cinque canzoni sono infatti registrazioni live di altrettanti brani di Medicine at Midnight di cui forse, dopo così poco tempo dalla pubblicazione, non si sentiva il bisogno. Al contrario il disco avrebbe potuto essere completato con brani da diverse fasi della carriera dei Bee Gees, perché le canzoni scelte spaziano solo dal 1976 al 1979 e magari avrebbe potuto trovare spazio qualche ballad del passato come I've Gotta Get a Message to You o Massachusetts. Ma alla fine Hail Satin funziona bene anche così com'è: un bel disco dal sapore rétro ma non troppo, un bel connubio tra passato e presente che convincerà sia i fan dei Bee Gees sia quelli dei Foo Fighters.

lunedì 19 luglio 2021

Chez Kane - Chez Kane


Il 2021 ha visto l'esordio discografico solista di Chez Kane, nuova giovane interprete proveniente dal Regno Unito prodotta dalla celeberrima Frontiers Records. Chez, il cui nome completo è Cheryl Kane, ha già all'attivo tre album in studio pubblicati tra il 2013 e il 2018 con i Kane'd, gruppo di cui è frontwoman insieme alle sorelle Stephanie e Stacey. Ma mentre nel terzetto con le sorelle interpreta un hard rock grintoso e aggressivo, nel suo disco solista abbandona questa strada in favore del rock melodico di cui la Frontiers ha fatto il suo marchio di fabbrica.

L'album solista di Chez è composto da dieci pezzi caratterizzati da una formula tanto semplice quanto efficace: tastiere, melodia e la voce potente di Chez che creano un perfetto connubio di AOR ottantiano ispirato ai giganti dell'epoca. Il disco è improntato sui brani veloci, tanto che i ritmi sono rallentati solo dal midtempo Defender of The Heart. I restati nove brani sono invece energici e coinvolgenti, ricchi di cori e dai ritornelli che entrano in testa già dal primo giro.

Tra i pezzi meglio riusciti troviamo sicuramente la velocissima Rocket On The Radio, impreziosita dal coro sul ritornello, e la poderosa traccia di apertura Better Than Love il cui intro di tastiera riporta alle atmosfere di Runaway dei Bon Jovi. Spiccano anche All of It, ricca di richiami ai Def Leppard, e la gioiosa Get It On in cui Chez attacca a cantare a secco prima che entrino gli strumenti e che il brano decolli.

Stupisce in parte la scelta di non includere neanche una ballad in questo album, perché il ricco canale YouTube di Chez mostra invece che la sua voce è adattissima a quel genere di canzone visto il numero di cover in cui si cimenta che spaziano da Alone degli Heart, fino a Open Arms dei Journey e Forever dei Kiss, brani in cui mostra una potenza e un'espressività uniche. Ma alla fine poco importa, perché questo disco è fresco e divertente e non ha momenti bassi. La carriera di Chez Kane è solo all'inizio e siamo sicuri che molti altri aspetti della sua ottima vocalità le regaleranno molta gioia in futuro e a noi porteranno tanta altra ottima musica come quella del suo primo disco.

mercoledì 14 luglio 2021

La discografia di Grandmaster Flash tra il 1985 e il 1987

Nonostante The Message sia uno dei brani rap più celebri e iconici di ogni tempo, la carriera musicale di Grandmaster Flash & The Furious Five divenne incredibilmente contorta subito dopo la pubblicazione del loro singolo più famoso, con scioglimenti, band parallele che usavano nomi simili e la reunion pochi anni dopo. Nel periodo della frattura, in cui tre dei Furious Five lasciarono Grandmaster Flash per prendere una strada a parte, il DJ barbadiano continuò la propria attività con Rahiem e Kidd Creole dei Furious Five a cui si aggiunsero i tre vocalist Lavon, Mr. Broadway e Larry Love.

Il primo album realizzato con la nuova formazione è They Said It Couldn't Be Done del 1985 con cui il gruppo tenta un primo allontanamento dalle atmosfere da strada che aveva contraddistinto The Message, come conferma la foto sul retro della copertina che vede il sestetto in giacca e cravatta. Il disco sperimenta diversi stili, passando dall'R'n'B in pezzi come The Joint Is Jumpin' o Who's The Lady, fino al rap rock crossover di Rock The House che percorre la strada già battuta l'anno prima dai Run-D.M.C. nel loro album di esordio. Non manca comunque la denuncia sociale, come nel brano Sign Of The Times, pubblicata anche in singolo e di cui è stato realizzato anche un video che vede i rapper in abiti da strada anche se il video non è girato in esterni ma al chiuso con un graffito alle spalle, dettaglio che edulcora non poco l'apparente aspetto stradaiolo.

Nel disco sono presenti comunque anche brani puramente hip hop, quali Girls Love The Way He Spins, pubblicata anche in singolo, e Larry's Dance Theme. Il terzo e ultimo singolo estratto dall'album fu Alternate Groove, brano dall'impronta hip hop che sconfina nel soul e nel pop sul ritornello.

Il secondo album realizzato da Grandmaster Flash senza i Furious Five al completo fu The Source del 1986; la formazione è la stessa del disco precedente con l'unica differenza che Mr. Broadway cambiò il proprio nome in Broadway (abbandonando il prefisso "Mr."). Il disco ha generalmente un suono più monolitico rispetto al disco precedente con meno divagazioni in generi diversi e con un ritorno verso l'hip hop da strada e l'abbandono di atmosfere più patinate. L'ottima traccia di apertura, la cui base ossessiva ricorda non poco Hard Times dei Run-D.M.C., detta subito la rotta del disco, con sonorità dure in cui i vocalist si alternano al microfono mettendosi di nuovo sulla scia del triod del Queens, come confermato poco dopo da Ms. Thang in cui si sentono echi di Sucker M.C.'s. Dal disco sono stati estratti due singoli: Style (Peter Gunn Theme), che campiona il Peter Gunn Theme di Henry Mancini (la cui notorietà era stata rinverdita pochi anni prima dai Blues Brothers nel loro film), e Behind Closed Doors che anticipa di un anno l'esperimento di LL Cool J di realizzare una canzone d'amore rap con I Need Love. Chiude l'album la bellissima Freestyle che come dice il nome stesso vede i cinque vocalist rappare su una base improvvisata da Grandmaster Flash, l'atmosfera del pezzo è particolarmente coinvolgente per via delle urla della folla che accompagnano il freestyle.

Il terzo e ultimo disco prima della reunion fu Ba-Dop-Boom-Bang del 1987. Per l'occasione Broadway tornò a chiamarsi Mr. Broadway e il disco ha un suono più leggero e pop, come testimoniato anche dal nome del gruppo in copertina scritto in caratteri chiari, luminosi e tridimensionali. Anche in questo caso il disco è piuttosto monolitico, con sonorità pop rap e tematiche leggere. Dall'album sono stati estratti due singoli: All Wrapped Up e U Know What Time It Is. Tra i brani più celebri del disco spicca anche We Will Rock You che campiona l'omonimo e celeberrimo pezzo dei Queen.

Poco dopo l'uscita di Ba-Dop-Boom-Bang il gruppo ricucì lo strappo riformando Grandmaster Flash & The Furious Five che nel 1988 tornarono con l'album On The Strength, ma la reunion durò molto poco e da allora di nuovo nacquero formazioni parziali e parallele che aumentarono la confusione nella già intricata storia di questo tormentato combo. Purtroppo i dischi realizzati durante il periodo della separazione non godono della giusta notorietà, nonostante si tratti di tre album di buon livello e godibili che andrebbero sicuramente riscoperti.