lunedì 28 giugno 2021

Miranda Lambert, Jack Ingram e Jon Randall - The Marfa Tapes


Nato dalla collaborazione di tre dei più importanti esponenti del country contemporaneo, The Marfa Tapes è il nuovo album di Miranda Lambert, Jack Ingram e Jon Randall che prende il nome dalla città di Marfa, in Texas, dove è stato registrato. Come suggerisce la copertina stessa, il disco è lontanissimo dalle produzioni in studio dei tre perché è realizzato con solo voci e chitarre e registrato completamente in acustico. Il suono è grezzo e basilare, come se i tre si fossero ritrovati per caso attorno a un falò nel deserto per cantare qualche canzone nel silenzio della natura, al punto che al termine delle canzoni spesso si sente la voce dei tre vocalist che commentano il pezzo tra di loro.

Il pattern delle canzoni prevede che uno dei tre a turno esegua le voci principali, con gli altri due a eseguire i cori. I tre vocalist si dividono equamente canzoni e strofe, anche se è innegabile che la parte della regina e leader di questo terzetto spetti a Miranda Lambert che esegue la voce principale del singolo In His Arms e di cui nel disco sono presenti due autocover scritte proprio insieme a Jack Ingram and Jon Randall: Tin Man, tratta dall'album The Weight of These Wings del 2016 che canta da sola accompagnandosi con la chitarra, e Tequila Does da Wildcard del 2019.

Miranda inoltre adatta molto la sua voce a questo nuovo contesto, rinunciando allo stile pop con cui mischia il country nei suoi dischi solisti per risalire alle origini di questo stile. A lei si affiancano Ingram, con lo stile aspro che lo contraddistingue, e Randall con la sua tipica voce bassa e patinata.

Lo scopo dell'album sembra essere quello di liberare il country dalle contaminazioni di rock, pop e alle volte anche rap con cui attualmente è sempre più mischiato, per riportarlo alle sue atmosfere originali. Ed effettivamente in questo contesto il disco funziona benissimo, perché si lascia ascoltare con piacere proprio per l'atmosfera intima e raccolta che crea, mostrando per la prima volta in decenni la vera essenza di un genere che in Italia è purtroppo completamente ignorato. 

martedì 22 giugno 2021

Rhapsody of Fire - I'll be your hero

A giugno del 2021 i Rhapsody of Fire hanno pubblicato il loro nuovo EP intitolato I'll be your hero che anticipa di qualche mese l'uscita del nuovo album atteso per settembre. Il disco è composto da otto tracce, di cui un inedito, un re-recording, due live e quattro versioni di The Wind, the Rain and the Moon.

L'EP parte proprio con l'inedito eponimo che viene indicato come single edit, sottintendendo che la versione dell'album sarà più lunga. Il pezzo ha un suono fresco, potente e patinato; attacca con un verso del ritornello cantato a secco dalla poderosa voce di Giacomo Voli prima di sfociare in un mix di power metal e atmosfere AOR ottantiane ricche di melodie musicali e vocali. La seconda traccia è un re-recording di Where the Dragons Fly, pubblicata in origine nel 1998 come b-side di Emeral Sword e cantata da Fabio Lione che Giacomo personalizza senza modificarne la natura e gli echi rinascimentali.

Completano il disco le versioni live di Rain of Fury e The Courage to Forgive dall'ultimo album The White Mountain registrate nel 2019 a Milano, e quattro versioni di The Wind, the Rain and the Moon: l'originale in inglese e gli adattamenti in italiano (con il titolo Senza Un Addio), in francese (La Force De Me Battre) e in spagnolo (Sin Un Adios).

Se questo EP vuole essere un prequel dell'LP che sta per arrivare, lo scopo è raggiunto in pieno perché la band dimostra di essere in grande forma sia dal punto di vista compositivo, grazie alla vibrante title track e alle nuove versioni dei pezzi editi, sia da quello interpretativo come emerge dalla grinta messa in campo live nell'ultimo tour. Questo è solo il primo assaggio, ma tanto basta a suggerire che l'album in uscita sarà un altro colpo vincente.

mercoledì 16 giugno 2021

An interview with Neon Tapehead

An Italian translation is available here.

Neon Tapehead is a russian 80s inspired electro funk band who recently released their new EP "Never Say Never". To talk about their new record and their music in general, Neon Tapehead accepted our proposal for an interview which we are today offering our readers.






125esima Strada: How did you guys come up with the idea of playing 80's inspired music?

Neon Tapehead: All of us, the band members, found their love to 80’s music in different moments of life. But since we were born in 90’s and grew up in 2000’s it was so nice to open this nostalgic world of 80’s music from Funk to Synth Wave with all that unique feelings and moods of culture, movies, TV series in modern or current vibe. And then in 2010s we saw a lot new artists from smaller ones to more popular who started using 80’s elements in their new productions. We’ve found that it is so nice that we can use our current possibilities with all that Macs, iPhones, internet to bring those old emotions and connect them to our present and our future. And that is what we try to achieve with Neon Tapehead inner university itself :)


125esima Strada: Let's talk about your latest EP Never Say Never. What's the story behind it? How were these songs created?

Neon Tapehead: These songs were began with beats and vibes which were born with Dmitry Ursul’s vintage synths collection. In terms of lyrics all these songs are about the love, of course! It could be hard or could be easy but you live when you love and you love when you live. It was easy to write this songs because it is exactly the way we feel!


125esima Strada: I think that this EP has a strong 80's vibe that goes even beyond the music, I mean it conveys the optimism of the 80's. Are you guys fans of the 80's popular culture in general?

Neon Tapehead: Exactly! Just as we said before, we were so influenced by all that nostalgic feelings of 80’s which were lost in most of modern popular music that we can’t do anything but give that a new live and adapt that to our present.


125esima Strada: Is there any song on the record you guys like better than the others? If so, why?

Neon Tapehead: It is really hard to answer this question. Will it be trivial if we say that our songs are like our children and we can’t choose the most favorite one? :) In terms of production we are proud with all of these five songs. We tried to show different aspects of R’n’B/Funk/Synth Wave music in this EP, so each of the songs was based on different sub genres of this whole big genre of music. Hope that we made it ;)


125esima Strada: My favorite one is Know What I Want because of the groove that Maya gives it in the chorus. What's the story behind this song?

Neon Tapehead: Thanks! And yes! This song is a real banger for sure! Actually it was absolutely different song with different vibe in the beginning. But later on Maya came to us with that banging vocal riff "I get it get it brrr POW" and we were so amazed with that so we changed the entire beat, add new synths and that became our hit single from the album. So the meaning of that song is that you should know what you really want and try to achieve that every day of your life! Even if your goals and wishes seem inconsistent sometimes :)


125esima Strada: Who are the music artists that inspired you while creating this record?

Neon Tapehead: There are a lot of them! From golden era (Rick James, The GAP Band, Kleeer, Zapp) to modern (Lizzo, Bruno Mars, Chromeo, Tuxedo, The APX). And we try to find our place among these names :)


125esima Strada: Who would be your all time favorites instead?

Neon Tapehead: We could never say just one name for sure! We love the genre itself and we thankful to all those artists who played their roles in the Funk/R’n’B/Soul foundation!


125esima Strada: What can you tell us about the musical panorama in Russia nowadays? Are there other bands besides you guys that you would recommend?

Neon Tapehead: We have some local artists which are inspired with something similar to what we were inspired with. Here are some of the names: Pompeya, Tesla Boy, TIHOTIHO (our friends, by the way we just released our funky remix for their song Египет)

Intervista ai Neon Tapehead

L'originale in inglese è disponibile qui.

I Neon Tapehead sono un gruppo russo di electro funk di ispirazione anni 80 che recentemente ha pubblicato il proprio nuovo EP "Never Say Never". Per parlare del loro nuovo disco e della loro musica in generale, i Neon Tapehead hanno accettato la nostra proprosta di un'intervista che offriamo oggi ai nostri lettori.






125esima Strada: Come vi è venuta l'idea di fare musica ispirata agli anni '80?

Neon Tapehead: L’amore che noi, membri della band, abbiamo per la musica degli anni '80 è nato in diversi momenti delle nostre vite. Ma dal momento che siamo nati negli anni '90 e cresciuti negli anni 2000 è stato bello scoprire questo mondo nostalgico della musica degli anni '80 dal Funk al Synth Wave con tutte quelle sensazioni e atmosfere uniche della cultura, dei film, delle serie TV con un gusto moderno o attuale. E poi dal 2010 abbiamo visto molti nuovi artisti, da quelli più di nicchia a quelli più famosi, che hanno iniziato a utilizzare elementi degli anni '80 nelle loro nuove produzioni. Abbiamo scoperto che è molto bello poter usare i nostri strumenti attuali con i Mac, gli iPhone, internet per portare quelle vecchie emozioni e connetterle al nostro presente e al nostro futuro. Ed è quello che cerchiamo di ottenere con la nostra accademia interna dei Neon Tapehead :)


125esima Strada: Parliamo del vostro ultimo EP Never Say Never. Che storia c’è dietro? Come sono nate queste canzoni?

Neon Tapehead: Queste canzoni sono iniziate con i ritmi e le vibrazioni create con la collezione di sintetizzatori vintage di Dmitry Ursul. Per quanto riguarda i testi, tutte queste canzoni parlano d'amore, ovviamente! Può essere semplice o problematico, ma vivi quando ami e ami quando vivi. È stato facile scrivere queste canzoni perché è esattamente come ci sentiamo!


125esima Strada: Penso che questo EP abbia una forte atmosfera anni '80 che va oltre la musica, nel senso che trasmette l'ottimismo degli anni '80. Siete fan della cultura pop degli anni '80 in generale?

Neon Tapehead: Esatto! Come abbiamo detto prima, siamo stati influenzati dalla nostalgia per le emozioni degli anni '80 che sono andate perse nella maggior parte della musica popolare moderna al punto che non possiamo fare altro che dare loro una nuova vita e adattarle al nostro presente.


125esima Strada: C'è qualche canzone del disco che vi piace di più delle altre? Se sì, perché?

Neon Tapehead: È davvero difficile rispondere a questa domanda. Sarebbe banale se dicessimo che le nostre canzoni sono come figli e non possiamo scegliere quella che ci piace di più? :) In termini di produzione siamo orgogliosi di tutte e cinque queste canzoni. Abbiamo cercato di mostrare diversi aspetti della musica R'n'B/Funk/Synth Wave in questo EP, quindi ogni canzone era basata su diversi sottogeneri di questo grande genere musicale. Speriamo di esserci riusciti ;)


125esima Strada: La mia preferita è Know What I Want per via del groove che Maya riesce a dare nel ritornello. Che storia c’è dietro a questa canzone?

Neon Tapehead: Grazie! E sì! Questa canzone è sicuramente una bomba! In realtà inizialmente era una canzone completamente diversa e con un’altra atmosfera. Poi Maya se ne uscì con quel riff vocale martellante "I get it get it brrr POW" e ne siamo rimasti talmente ammaliati che abbiamo cambiato l'intero ritmo, abbiamo aggiunto altri sintetizzatori ed è diventato il nostro singolo di successo dell'album. Quindi il significato di quella canzone è che dovresti sapere cosa vuoi veramente e cercare di ottenerlo ogni giorno della tua vita! Anche se i tuoi obiettivi e i tuoi desideri alle volte non sembrano contraddittori :)


125esima Strada: Chi sono gli artisti musicali che vi hanno ispirato durante la creazione di questo disco?

Neon Tapehead: Ce ne sono molti! Dall'epoca d'oro (Rick James, The GAP Band, Kleeer, Zapp) ai moderni (Lizzo, Bruno Mars, Chromeo, Tuxedo, The APX). E cerchiamo di trovare il nostro posto tra questi nomi :)


125esima Strada: Chi sono invece i vostri preferiti di sempre?

Neon Tapehead: Non potremmo mai fare un solo nome! Amiamo il genere in sé e siamo grati a tutti gli artisti che sono stati tra i fondatori di Funk/R'n'B/Soul!


125esima Strada: Cosa puoi dirci del panorama musicale in Russia oggi? Ci sono altre band oltre a voi che consigliereste?

Neon Tapehead: Ci sono alcuni artisti russi che si ispirano a qualcosa di simile a ciò a cui ci siamo ispirati noi. Ad esempio Pompeya, Tesla Boy, TIHOTIHO (nostri amici, e tra l'altro noi abbiamo appena pubblicato il nostro remix funky della loro canzone Египет)

martedì 8 giugno 2021

Blackberry Smoke - You Hear Georgia

A tre anni dal precedente Find a Light tornano i Blackberry Smoke con un nuovo album intitolato You Hear Georgia che già dal titolo chiarisce l'intenzione di celebrare lo stato da cui provengono e la sua lunga tradizione musicale. Il disco è composto da dieci canzoni di puro southern rock fresco e divertente che si lascia ascoltare con piacere già dal primo giro nello stereo.

L'album parte fortissimo con uno dei pezzi più potenti intitolato Live It Down, seguito subito dopo dalla title track che rallenta i ritmi e già dai primi due brani si capisce che la band mette in campo in questo disco il meglio delle proprie capacità. Il canto del vocalist Charlie Starr alterna momenti più aspri, come nella ballata blues Morningside, ad altri più melodici, come in Ain't The Same che è il brano del disco più vicino ad atmosfere pop, e si avvale anche dell'ottimo contributo delle coriste il cui ruolo è preponderante in tutti i brani. L'album è ricco di stili diversi, riuscendo così a non annoiare mai. Oltre alle canzoni veloci, che occupano la maggior parte del disco, e alla già citata Morningside troviamo infatti altre due ballad quali Lonesome for a Livin' che vede come ospite Jamey Johnson e la acustica Old Enough to Know; l'album sconfina anche nel blues rock grazie a Hey Delilah che ricorda le sonorità di Dixie Chicken dei Little Feat.

Tra i brani veloci spiccano, oltre alla già citata traccia di apertura, All Rise Again, che vede la presenza di Warren Haynes degli Allman Brothers in veste di chitarrista e secondo vocalist, e la graffiante All Over The Road che chiude il disco insieme a Old Scarecrow scritta insieme al decano del southern rock Rickey Medlocke, che nella sua lunga carriera ha militato sia nei Lynyrd Skynyrd sia nei Blackfoot in veste di frontman e chitarrista.

Si può forse constatare che il modello musicale dei Blackberry Smoke sia sempre piuttosto simile a sé stesso, ma in questo caso è vero anche che con You Hear Georgia il gruppo della Georgia ha alzato l'asticella e non di poco, realizzando un album solido con dieci ottime tracce che vanno a comporre il loro migliore LP della loro discografia. In diciotto anni la band di Atlanta non ha mai sbagliato un disco e con il nuovo You Hear Georgia si confermano una delle migliori realtà del rock del nuovo millennio di ogni genere.

lunedì 24 maggio 2021

Måneskin: da Sanremo all'Eurovision Song Contest

Sono il gruppo italiano del momento, dopo la vittoria al Festival di Sanremo del 2021 sono saliti sulla vetta d'Europa con il successo all'Eurovision Song Contest in cui rappresentavano il nostro paese con Zitti e Buoni. Ma insieme al successo, come spesso accade, sono arrivate critiche e polemiche.

Sono principalmente due le fazioni degli haters dei Måneskin: i puristi della canzone melodica italiana che non accettano che un pezzo rock possa vincere il Festival, e i puristi del rock che per qualche strano motivo non annoverano i Måneskin tra i degni discendenti di Led Zeppelin e Deep Purple. Secondo noi sbagliano entrambi.

Gli estremisti della canzone italiana incappano in un errore sciocco e anche un po' banale, quello di pensare che il mondo non cambi mai. Il mondo cambia, loro malgrado, e Zitti e Buoni non è certo il primo pezzo poco sanremese a vincere il Festival: con un brano rock aveva già vinto Enrico Ruggeri nel 1993, in tempi più recenti Mahmood ha vinto con un brano rap e anche Occidentali's Karma di Francesco Gabbani era uscita dagli schemi e non di poco. L'ostruzionismo contro i Måneskin è quindi solo figlio di una mentalità arretrata, nel 2021 forse potremmo aprirci a un po' di novità. Era bellissima Nel Blu Dipinto di Blu che vinse nel 1958 e lo è anche Zitti e Buoni: dove sta il problema?

I puristi del rock, o presunti tali, commettono un altro errore altrettanto risibile: quello di giudicare la musica in base all'etichetta. Che i Måneskin siano rock o meno (e sinceramente non capiamo nemmeno perché non dovrebbero esserlo) non ha nessuna importanza. La canzone è bella e ha vinto meritatamente le due competizioni. Punto. Il resto sono elucubrazioni mentali da nostalgici che devono rivendicare la loro appartenenza alla tribù dei rockettari.

Un'altra fazione interessante è quella che si augura che i Måneskin abbiano rivoluzionato la storia dei festival aprendo la strada per le composizioni rock. Francamente ci sembra un po' ingenua anche questa ipotesi. Come detto a Sanremo avevano già vinto un brano rock e uno rap, e nessuno dei due ha aperto la strada a cambiamenti definitivi; lo stesso vale per l'Eurovision Song Contest dove l'Hard Rock Halleluja dei Lordi che aveva vinto nel 2006 non ha rotto le dighe per l'inondazione del rock. Ma soprattutto perché mai dovrebbe accadere? Il rock non certo ha bisogno di essere salvato, anzi a livello di consumo è praticamente l'unico genere musicale che l'ascoltatore medio italiano conosce: tutti conosciamo innumerevoli fan dei Led Zeppelin, dei Beatles, dei Queen e degli AC/DC; probabilmente tra i nostri amici gli Earth Wind & Fire, Isaac Hayes o Curtis Mayfield non godono della stessa notorietà e nessuno saprebbe citare neanche il titolo di un LP. Però nessuno auspica la vittoria di un brano soul o uno jazz ai Festival. Chiediamoci perché.

Se c'è una cosa che queste due vittorie ci possono insegnare è che sarebbe bello che potessimo liberare la discussione dalle etichette e tornare a goderci la musica. I Måneskin hanno vinto due competizioni importanti con una canzone bella e solida e sono il gruppo rock italiano più interessante nato negli ultimi vent'anni. A loro vanno tutti i nostri complimenti e l'augurio di confermare il loro successo nei prossimi decenni. Magari senza uno strascico di polemiche inutili.

mercoledì 12 maggio 2021

Heroes: Silencio and Rock & Roll il documentario di Netflix sugli Héroes del Silencio

É uscito ad aprile del 2021 il documentario di Netflix Heroes: Silencio and Rock & Roll che narra la storia degli Héroes del Silencio, al più famosa rock band iberica di ogni tempo, e dei quattro album che il quartetto aragonese ha composto durante la sua attività tra il 1987 e il 1995.

Il racconto del documentario copre tutte le fasi della vita del gruppo, dalla nascita come band new wave nei locali di Saragozza, alla svolta rock con i primi due album per poi approdare a un suono più hard rock con gli ultimi due. Il documentario è ricco di testimonianze dirette dei protagonisti delle vicende narrate, dai produttori ai membri della band; scopriamo così dalle voci dei testimoni quanto fu difficile l'avvio della band che non veniva dalle scene vibranti di Madrid o Barcellona ma una città considerata di minore importanza, di quanto fosse inaspettato il successo quando arrivò e molti altri aspetti umani che hanno caratterizzato gli anni della loro attività tra i quali come nacquero le tensioni interne alla band che portarono allo scioglimento dopo la pubblicazione di Avalancha e del conseguente tour. L'ultima parte del video è dedicata alla reunion del 2007 dopo la quale la band si sciolse definitivamente.

Insieme al documentario è stato pubblicato anche un doppio CD che porta lo stesso titolo e che ne fa da colonna sonora, purtroppo la compilation non contiene materiale inedito ma recupera la tracce migliori dei quattro album in studio, dei live e di Rarezas, la raccolta di inediti e b-side pubblicata nel 1998. In ogni caso tutti i dischi realizzati dagli Héroes sono composti unicamente di tracce di altissimo livello e non vi si trova un solo filler, pertanto qualunque selezione sarebbe stata ottima per questo greatest hits.

Oltre a regalare un'ora e mezza di storia del rock questo video raggiunge l'importantissimo risultato di risvegliare l'interesse su quella che può a pieno titolo essere considerata la band "più sottovalutata della storia"; la musica degli Héroes del Silencio brilla infatti per qualità e creatività, con la loro mescolanza di sonorità latine e hard rock, e non ha nulla da invidiare ai mostri sacri del rock di ogni tempo, purtroppo però al di fuori della Spagna non godono del blasone che meriterebbero. Inoltre questo documentario dimostra, se mai ce ne fosse stato bisogno, che operazioni come questa in cui vengono interpellati i veri protagonisti delle vicende raccontate sono molto più meritevoli dei biopic che tanto vanno di moda negli ultimi anni e che distorcono la realtà per renderla più appetibile al grande schermo.

Non resta quindi che sperare che l'interesse risvegliato dal documentario non si fermi qui e che a breve le case discografiche recuperino qualche registrazione inedita, se ne esistono. Ed è questo il meglio che si può sperare visto che una nuova reunion appare del tutto improbabile considerando che la carriera solista di Bunbury viaggia alla grande, anche se su terreni molti lontani rispetto a quelle di questo periodo leggendario, e che quindi difficilmente sente il bisogno di un ritorno al passato.