Nel 2013 gli hawaiani Tin Idols hanno realizzato la loro interpretazione personale dello storico musical Jesus Christ Superstar di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber, il titolo di questa rivisitazione è Jesus Christ Supernova e così come nel titolo la superstar viene trasformata in una supernova, anche la musica all'interno dell'album subisce una trasformazione che la rende potente ed esplosiva trasformando l'opera di rock progressivo originale in una heavy metal.
L'album dei Tin Idols è composto ovviamente da tutte le ventisette tracce del celebre musical e già da Heaven On Their Minds, il primo pezzo dopo l'intro, si coglie come la batteria e la distorsione delle chitarre abbiano un ruolo molto maggiore rispetto al passato. Le melodie del brani vengono lasciate pressoché inalterate, anche se le linee vocali vengono adattate alle caratteristiche canore degli interpreti. Ad esempio in Superstar, il pezzo più noto dell'intera opera, Mark Kaleiwahea, che nell'opera ha il doppio ruolo di vocalist e chitarrista, che interpreta Giuda pone più attenzione sull'asprezza della sua interpretazione piuttosto che sull'estensione, come riscontrabile quando canta if you'd come today you would have reached a whole nation nel quale resta su note molto più basse rispetto ad altri interpreti che lo hanno ricevuto.
L'unica parte femminile, quella di Maria Maddalena, è affidata alla voce graffiante di Cathy Lowenberg che interpreta le più importanti ballad come Everything's Alright e Could We Start Again Please? dando un tocco blues che manca in tutte le altre versioni dell'opera. Che le note graffianti e il blues siano terreni in cui Cathy si muove bene non è certo una sorpresa, come riscontrabile anche nella sua cover di Piece of My Heart.
La parte di Gesù è interpretata da Mark Caldeira che si si distingue per pulizia di esecuzione e che non nasconde le impronte da heartland rock della propria provenienza musicale e che da sfoggio della propria ecletticità, del resto Caldeira sa passare con disinvoltura dalle cover di Bob Seger e quelle degli Iron Maiden. Proprio per queste sue capacità e per il contrasto che crea con gli altri interpreti sono particolarmente efficaci i duetti tra Caldeira e Cathy Lowenberg in What's the Buzz? e quello tra Caldeira e Kaleiwahea in Strange Things Mystifying
Anche le parti corali, come la già citata What's That Buzz? o The Last Supper si adattano bene al paradigma dell'heavy metal, con gli interpreti che eseguono le parti della folla e degli apostoli su queste basi più aggressive e veloci rispetto alle originali.
Jesus Christ Supernova non è che la prima opera di questo straordinario combo che da allora ha replicato l'esperimento numerose altre volte e con il medesimo successo; ad oggi hanno anche all'attivo una serie di compilation di canti natalizi interpretati con lo stesso stile e anche un tributo agli Osmonds. Il primo album del gruppo hawaiano è una delle più convincenti rielaborazioni dell'opera di Andrew Lloyd Webber e di Tim Rice che non solo offre un'esecuzione nuova dal punto di vista vocale, ma rielabora le basi come nessun'altro ha fatto prima. Questo album metterà tutti d'accordo, e già dal primo ascolto: i fan del metal, quelli del rock progressivo e di chiunque ami Jesus Christ Superstar.
L'album dei Tin Idols è composto ovviamente da tutte le ventisette tracce del celebre musical e già da Heaven On Their Minds, il primo pezzo dopo l'intro, si coglie come la batteria e la distorsione delle chitarre abbiano un ruolo molto maggiore rispetto al passato. Le melodie del brani vengono lasciate pressoché inalterate, anche se le linee vocali vengono adattate alle caratteristiche canore degli interpreti. Ad esempio in Superstar, il pezzo più noto dell'intera opera, Mark Kaleiwahea, che nell'opera ha il doppio ruolo di vocalist e chitarrista, che interpreta Giuda pone più attenzione sull'asprezza della sua interpretazione piuttosto che sull'estensione, come riscontrabile quando canta if you'd come today you would have reached a whole nation nel quale resta su note molto più basse rispetto ad altri interpreti che lo hanno ricevuto.
L'unica parte femminile, quella di Maria Maddalena, è affidata alla voce graffiante di Cathy Lowenberg che interpreta le più importanti ballad come Everything's Alright e Could We Start Again Please? dando un tocco blues che manca in tutte le altre versioni dell'opera. Che le note graffianti e il blues siano terreni in cui Cathy si muove bene non è certo una sorpresa, come riscontrabile anche nella sua cover di Piece of My Heart.
La parte di Gesù è interpretata da Mark Caldeira che si si distingue per pulizia di esecuzione e che non nasconde le impronte da heartland rock della propria provenienza musicale e che da sfoggio della propria ecletticità, del resto Caldeira sa passare con disinvoltura dalle cover di Bob Seger e quelle degli Iron Maiden. Proprio per queste sue capacità e per il contrasto che crea con gli altri interpreti sono particolarmente efficaci i duetti tra Caldeira e Cathy Lowenberg in What's the Buzz? e quello tra Caldeira e Kaleiwahea in Strange Things Mystifying
Anche le parti corali, come la già citata What's That Buzz? o The Last Supper si adattano bene al paradigma dell'heavy metal, con gli interpreti che eseguono le parti della folla e degli apostoli su queste basi più aggressive e veloci rispetto alle originali.
Jesus Christ Supernova non è che la prima opera di questo straordinario combo che da allora ha replicato l'esperimento numerose altre volte e con il medesimo successo; ad oggi hanno anche all'attivo una serie di compilation di canti natalizi interpretati con lo stesso stile e anche un tributo agli Osmonds. Il primo album del gruppo hawaiano è una delle più convincenti rielaborazioni dell'opera di Andrew Lloyd Webber e di Tim Rice che non solo offre un'esecuzione nuova dal punto di vista vocale, ma rielabora le basi come nessun'altro ha fatto prima. Questo album metterà tutti d'accordo, e già dal primo ascolto: i fan del metal, quelli del rock progressivo e di chiunque ami Jesus Christ Superstar.